CHI CI SA FARE, E CHI NO, COL GOVERNO CONTE…. ZAIA INCREDULO

Sondaggi… – Che effetto le fa il mirabolante gradimento di cui gode? «Stento a credergli, perché ha dei sondaggi buoni anche Conte e proprio non capisco come sia possibile» [Luca Zaia ad Alberto Mattioli, La Stampa].

 

 

LE PAGELLE DEL CLAN… ANTONIO RICCI, 8

Piattola.. Come immagina l’aldilà? “Spero di reincarnarmi. In una piattola, per continuare a stare sui coglioni” (Antonio Ricci ad Aldo Cazzullo).

 

 

 

RICORRENZE. NATI IL 22 GIUGNO

Walter Bonetti, Dan Brown, Emanuele Filiberto di Savoia, John Dillinget, Giampiero Gramaglia, Giuseppe Mazzini, Giorgio Pasotti, Erich Maria Remarque, Meryl Streep, Billy Wilder.
MORTI: Laura Antonelli, Fred Astaire, Judy Garland.

 

 

INDISCREZIONI, NOMINE, CANDIDATURE…IL TÈ

Le bevande ottenute per infusione si preparano con foglie, fiori e frutti. Il tè è una di queste. Si ottiene da una pianta, la Camellia sinensis, che ha molti ottimi requisiti; si produce a basso costo e in grandi quantità. Inoltre, cresce in varie parti del mondo, dalla Cina all’Africa orientale. […] Per preparare un buon tè sono sufficienti poche foglie della pianta e possono essere riutilizzate.

 

SORRISI, SMORFIE, LACRIME… LA MELA DEL FUTURO

Cosmic Crisp è la nuova varietà di mela in vendita negli Stati Uniti. Realizzata dalla Washington State University dopo oltre vent’anni di ricerche e innesti, è un incrocio tra la Honeycrisp e la Enterprise. La buccia è di colore rosso scuro costellata di piccole macchie più chiare. Caratteristica principale: si conserva a lungo, fino a un anno in frigorifero. Per il New York Times è «la più promettente e importante mela del futuro» [il Post].

OGGI VI DICO… I FIORI

“Ogni fiore che sboccia ci ricorda che il mondo non è ancora stanco dei colori.” (Fabrizio Caramagna)

“Io devo forse ai fiori l’essere diventato pittore.” (Claude Monet)

“Le margherite sono il mio fiore preferito, perché una di loro mi ha confidato che la mia donna mi ama. Anche se lei voleva che rimanesse un segreto.” (Marcel Proust)

“Ci sono fiori dappertutto per chi è capace di vederli.” (Matisse)

“Anche i fiori piangono… e noi continuiamo a credere che sia rugiada.” (Jim Morrison)

ATTUALIZZANDO… L’AGAVE MORENTE

L’agave nel mio terrazzo è fiorita e perciò, secondo le leggi della natura, è prossima alla fine. Ma spero non sia vero. Per una pianta ci si può commuovere? Per quanto mi riguarda, sì. Desidero perciò aggiornarvi sul destino della mia agave Regina Vittoria. Ve ne ho già parlato più di una volta, le reazioni dei lettori sono contrastanti. Alcuni sono incuriositi, ma emotivamente – come mia moglie – indifferenti; altri, come me, coinvolti e impietositi. Riassumo, per chi non mi avesse seguìto: di agavi, che sono piante grasse, ce ne sono molte, di vari tipi, a quel che so.

 

 

 

LA REGINA VITTORIA

L’agave chiamata Regina Vittoria è particolare: vive a lungo, quindici/vent’anni; fiorisce una sola volta, con uno stelo alto anche sei metri. Subito dopo la fioritura, muore. E posso pubblicare le foto, qui: la mia agave rigogliosa sul terrazzo, alta mezzo metro; e lo stelo alto sei metri, in piena fioritura. Mia moglie e io abbiamo scoperto così – grazie all’altezza e alla fioritura dello stelo – di avere in casa una Regina Vittoria. Mia moglie si inchina, a me sembra impassibile, al destino e alla volontà della natura.

 

 

 

SONO TURBATO DI FRONTE ALLA VOGLIA DI VIVERE

Per me non è così, confesso di essere turbato da ciò che la natura ha deciso: una lunga vita, una sola fioritura alla fine della sua esistenza, e il preannuncio della morte. Spero che le nozioni acquisite siano erronee o, almeno, non sempre inevitabili e inesorabili. Vi ho già raccontato i miei sentimenti affettivi per le piante, gli alberi: forse in un’altra vita questo sono stato, forse lo sarò quando mi congederò da questa terra. Adoro le querce, sono innamorato di una magnolia che ho piantato e visto crescere. Il destino dell’agave Regina Vittoria, se davvero si compirà come vi ho detto, mi immalinconisce, però mi consola che molti lettori la pensino come me. Il particolare più struggente è la fioritura, una sorta di messaggio che annuncia la fine.
E l’altezza incredibile di quello stelo – invece, per me – rappresenta un urlo disperato e inascoltato, la voglia di vivere.

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