OGGI VI DICO CHE… LA CREDIBILITÀ

Secondo l’accusa, Graviano avrebbe sostenuto, parlando col co-detenuto Umberto Adinolfi, che “Berlusca” avrebbe ricevuto una cortesia da Cosa nostra. E che la mafia avrebbe, per l’ex premier, fatto le stragi. «Berlusca mi ha chiesto questa cortesia… per questo c’è stata l’urgenza. Lui voleva scendere… però in quel periodo c’erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa», è la frase trascritta dall’esperto della Procura.  (Il Fatto quotidiano)

Nei suoi dialoghi con Adinolfi, Berlusconi viene descritto da Graviano come un traditore: «Venticinque anni fa mi sono seduto con te…Ti ho portato benessere, 24 anni fa mi è successa una disgrazia, tu cominci a pugnalarmi… Ma vagli a dire com’è che sei al governo, che hai fatto cose vergognose, ingiuste…».  (Il Fatto quotidiano)

“Un Berlusconi ingrato, quello descritto da Graviano, che lascerebbe marcire al carcere duro persone innocenti che per lui si sono sacrificate, dunque, mentre sarebbe disposto a pagare il silenzio delle “buttane“, dice il capomafia”. (Il Fatto quotidiano)

«Puntualmente e come sempre da oltre 20 anni, a ridosso di una competizione elettorale a pochi mesi dalle elezioni nazionali e proprio nel giorno in cui il presidente Berlusconi sarà in Sicilia, a mezzo stampa senza che in alcun modo siano stati previamente avvisati il diretto interessato o i suoi legali, è stata pubblicata, con grande risalto, la notizia di una nuova indagine nei suoi confronti – si legge in una nota – E, come di consueto, mai si potrà sapere chi ha propalato la notizia, ovviamente coperta da segreto, ai giornalisti. E questa sì che è un’indagine che non dovrebbe comportare particolari complessità per individuare il o i responsabili». (Niccolò Ghedini, avvocato di Silvio Berlusconi, ha chiesto al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di fare chiarezza sulla fuga di notizie)

ATTUALIZZANDO… BERLUSCONI E DELL’UTRI

Cadranno nel vuoto le ultime accuse a Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri? Penso proprio di sì. Sono stati accusati addirittura di essere i mandanti di stragi mafiose nel 1993. Come sempre, debbo premettere che non conosco le carte processuali e delle indagini, non ho manipoli di cronisti al mio servizio, non godo di informazioni particolari, di fonti privilegiate.

 


NON VEDO RICOSTRUZIONI OGGETTIVE

Mi piacerebbe che, in questa occasione come in tante altre, i cosiddetti giornaloni – in grado di farlo – proponessero cronache e ricostruzioni accurate, attendibili, oggettive. Macchè! Immediatamente, più o meno, quasi tutti assumono pregiudizialmente posizioni offensive e accusatorie, o difensive e indifferenti.

 

 


UN PO’ DI BUON SENSO

Dunque posso solo affidarmi al buon senso e alla mia esperienza. E scrivo ciò che penso: mi sembrano accuse prive di credibilità. Perché? Primo: le accuse provengono, come sempre, da rivelazioni tardive e contraddittorie dei “pentiti”, che hanno tutto da guadagnare e niente da perdere. Secondo: sono fatti di cinque lustri fa! Fino al ’94, anno in cui Berlusconi decise di entrare in politica,non c’era alcuna indagine su di lui. Poi, si scatenò un inferno giudiziario. Come mai? È ragionevole chiederselo.

 


LE GUERRE PUNICHE: QUELLA BATTUTA DI ANDREOTTI…

Mi torna in mente Giulio Andreotti, quando disse: “Mi accusano di tutto, fuorché delle guerre puniche“. Anche lui fu sottoposto a imputazioni e processi senza fine.

 

 

 


BERLUSCONI: ANCHE LA CROCIFISSIONE DI CRISTO?

E a proposito di Berlusconi, un ottimo giornalista, ferocemente anti berlusconiano, ma sobrio e oggettivo – Antonio Padellaro – ha raccontato di aver accusato il Cavaliere di ogni delitto, “tranne che della crocifissione di Cristo”. Non gli è mancato il senso dell’umorismo. Poi, incontrò il suo “nemico” ad Arcore e si trovò inaspettatamente di fronte un uomo educato, ragionevole, “squisito”. Insomma: est modus in rebus

 


IL PARADOSSO POLITICO

Maliziosamente, c’è chi dice che queste accuse esplodono puntualmente alla vigilia di importanti appuntamenti politici. Sarà vero, sarà casuale: non so. Esprimo la mia opinione, anzi sensazione: il chiasso e le esagerazioni di accuse e processi, paradossalmente, portano voti al Cavaliere, non glieli tolgono affatto. Molta gente lo considera un perseguitato.

 

 

 

 

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