OGGI VI DICO CHE… PREVEDIBILE, IMPREVEDIBILE, INSOLITO

“È una previdenza necessaria capire che non si può prevedere tutto” (Jean Jacques Rousseau, “Il contratto sociale”, 1762).
“È meglio impiegare la nostra mente a sopportare le disgrazie che ci succedono che a prevedere quelle che ci potranno succedere” (François de La Rochefoucauld, “Massime”, 1678).
“Fin da piccoli siamo affascinati dall’insolito, dal bizzarro, dal mostruoso che non solo spaventa e raggela, ma comunica qualcosa di liberatorio, sconvolgente ma innegabile prova che cose e persone possono essere diverse da come ce le hanno raccontate e imposte genitori e maestri” (Federico Fellini).

ATTUALIZZANDO… SCALFARI, AD ESEMPIO. PREVEDIBILE

Eugenio Scalfari durante l'iniziativa 'Il Cortile dei Giornalisti', il 25 settembre 2013 al Tempio di Adriano a Roma. ANSA/ GUIDO MONTANI

Il Fondatore (fondatore di “La Repubblica,” Eugenio Scalfari) nella sua predica domenicale ha scelto un tema interessante: Renzi è un bene o un male? L’articolessa mi è sembrata un po’ confusa, ma il responso (prevedibile) è chiaro: se Renzi lascia la segreteria Pd, nessun problema, più o meno non cambia niente. Se invece Renzi lasciasse il governo, sarebbero cavoli amari, soprattutto nei rapporti con l’Europa. Mah!

RENZI E CUPERLO AL TELEFONO… INSOLITO?

renzi-e-cuperloScalfari confida – questo sì, è interessante – di aver passato una giornata al telefono, al mattino con Renzi e subito dopo con Cuperlo. Insolito, direi. Non tanto per Scalfari, che fa il mestiere suo di (grande) giornalista ed è evidente, da sempre, che gli piacerebbe moltissimo avere un alto ruolo politico. Ma Renzi – soprattutto – e Cuperlo non hanno niente di più importante da fare?
Certo, è utile tenersi buono il Fondatore, anche se le sue previsioni politiche molto spesso non ci azzeccano. E non spetterebbe a Mattarella, se mai, avere colloqui conciliatori, rasserenanti con il “bullo di Palazzi Chigi”(così lo battezza il grande Giampaolo Pansa) e il suo morbido ed elegante, ma tenace capo dell’opposizione nel Pd?

STALIN NELLA MIA LIBRERIA. IMPREVEDIBILE. A CHI INTERESSA?

libro-stalinSono in pieno trasloco, la fatica più grande riguarda i libri, che sono venti o trentamila, e in continuo aumento. Dagli scatoloni è spuntato dal nulla anche un libro di Stalin. Imprevedibile? Non “su” Stalin, ma “di” Stalin. Non so come sia arrivato nella mia libreria: è il primo (non ne ho altri) delle sue opere complete, edizioni Rinascita, anno di stampa 1950, 470 pagine, 600 lire il prezzo dell’epoca. Che ne faccio? C’è ancora un comunista in Italia a cui possa regalarlo? Anzi, ecco la domanda corretta: c’è ancora un comunista, in Italia? Potrei venderlo, ma aspetto un’offerta adeguata.

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RENZI, “TRA DE GASPERI E GLI U2”. ASSOLUTAMENTE IMPREVEDIBILE!

libro-renziIo non lo sapevo, i più acculturati o politicizzati tra di voi, probabilmente sì. Matteo Renzi, il nostro molto discusso premier, ha scritto una decina di libri. Il primo fu “Tra De Gasperi e gli U2. I tretenni e il futuro”, un curioso excursus da uno dei padri della Repubblica al gruppo musicale rock, irlandese, che ha venduto, fino ad oggi, più di 170 milioni di dischi, forse grazie, in particolare, alla voce di Bono. A me e a voi, presumo, interessa la versatilità esibita da Renzi, fin negli anni giovanili. Leggerò e vi riferirò, non assicuro che mi impegnerò ad entrare in possesso anche dei libri successivi. Peraltro, ho scoperto che anche Renzi ha un cuore, ma su questo vi tengo sulle spine: ne parlerò domani. Nella sua storia ci sono almeno due episodi toccanti, ma a scanso di equivoci, comunque voterò NO e vi consiglio di fare altrettanto. Che dire, per restare in tema? Doppiamente imprevedibile Renzi: come scrittore e (vi dirò) per generosità umana.

VELTRONI GIORNALISTA SPORTIVO! PREVEDIBILE…

Walter VeltroniDa alcuni mesi Walter Veltroni firma su “Il Corriere dello Sport” grandi interviste a personaggi (calciatori, ex campioni, allenatori) a cui vengono dedicate, di solito, un paio di pagine e un rilievo eccezionale. Si sapeva che Veltroni, a suo tempo antagonista di D’Alema per il controllo dell’ex partito comunista, avesse una personalità eclettica, che gli piacesse scrivere (ha pubblicato romanzi interessanti)… A molti, oggi, queste interviste, indiscutibilmente pregevoli, sembrano un ripiego. Non è così. Al minimo, Veltroni un giorno potrebbe diventare il direttore de “Il Corriere dello Sport”, più ambiziosamente ricoprire un ruolo di sport nel governo, essere il successore di Malagò al Coni, o, più ambiziosamente, leader di qualche istituzione sportiva internazionale. Sul piano professionale, al collega Walter, oltre agli elogi rivolgo invece una ragionevole critica: nell’intervista a Francesco Totti, non c’era l’ombra di una domanda sulla moglie di Francesco, Ilary, che aveva appena sparato frasi polemiche verso l’allenatore della Roma, Luciano Spalletti. Caro Walter, consentimi di dire che nelle interviste le domande scomode si debbono fare, eccome. Ovviamente, gli intervistati hanno la facoltà di non rispondere.

SALVATE IL SETTIMANALE “DI TUTTO”, VI PREGO. IMPREVEDIBILE

di-tuttoDa un giorno all’altro, come succede nei grandi giornali che costano montagne di denaro, ma purtroppo anche nei piccoli che riescono ad avere bilanci in utile, per “Di tutto” è annunciata la chiusura. Mi dispiace, e non solo perché – per amicizia – vi collaboravo. Vende molte copie, costa pochissimo: per salvarlo faccio un appello a chi possa avere interesse, nel mercato editoriale. Ad Urbano Cairo, ad esempio: è un editore che conosce il mercato popolare, i gusti dei lettori, e non ha mai licenziato nessuno, ma solo – giustamente e implacabilmente – tagliato i costi. L’appello andrebbe dritto dritto al cuore e all’ingegno di Cairo, “Di tutto” si aggiungerebbe alla catena dei suoi successi. Purtroppo, o per fortuna, secondo i punti di vista, Urbano è impegnato in operazioni gigantesche, sta cercando una vita nuova per “Il Corriere della Sera” e il gruppo Rcs, di cui ha da poco acquisito il controllo come maggior azionista. Ma spero che ci siano altri imprenditori interessati: questo settimanale popolare, parola mia, può essere un affare.

TARTUFI, ME AVETE PROVOCATO? MO’ VE MAGNO… INSOLITO!

tartufo-meraviglia-suprema-1Faccio il verso al celebre film di Alberto Sordi, che voleva far l’americano ma poi cede alla tentazione dei maccheroni, con l’intento di farvi sorridere e di condividere una mia piccola gioia da buongustaio. Domani parto, per un piccolo giro nelle Langhe, l’obiettivo è una cena e un pranzo con i tartufi, il tubero che mi piace moltissimo: ne ho scritto con entusiasmo alcuni giorni fa e i miei lettori si sono scatenati. Segnalazione di locande e ristoranti, di indirizzi preziosi, perfino un invito a fare a bicchieri insieme (barolo naturalmente e barbera) con tartufi su tagliolini, uova al tegame, filetti, eccetera eccetera. Vi racconterò: un giorno e mezzo, spero, di prelibatezze. Al di là della tartufata, c’era anche un romantico, esistenziale desiderio: nei miei primi settant’anni di vita avevo sempre desiderato, appassionandomi ai libri di Cesare Pavese, di andare a spasso per le Langhe. Mai successo. Domani e mercoledì, mi tolgo questo capriccio. Capitemi! La felicità non è fatta di piccole cose?

cesare@lamescolanza.com
17.10.2016