RICORRENZE. NATI IL 26 NOVEMBRE

Ivan Basso, Eugene Ionesco, Tommaso Labate, Letizia Moratti, Pamela Prati, Paolo Ruffini, Charles M. Schulz, Ilona Staller, Luigi Sturzo, Filippo Turati, Tina Turner.
MORTI: Bernardo Bertolucci, Luigi Bettazzi, Fidel Castro, Isabella di Castiglia, Fernanda Gattinoni.

 

 

POESIE… IL PRESIDENTE MALATO

Il Presidente non la riconosce
Nemmeno più quando la vede nemmeno
Filosofia capirebbe chi è
Se lo venisse a visitare in lacrime
Figurarsi sua moglie con il pi
E con il theta in bella vista sul petto
E tutte le figure del creato
Significate roteanti sull’abito
E il Sole in corsa lungo lo Zodiaco
Da cui l’influsso delle stelle si scontra
Con il libero arbitrio che ne può
Sapere
Inutilmente gli direbbe in lacrime
Dei soli beni che davvero puoi
Dire tuoi
(Pietro G. Beltrami)

LA SPIEGAZIONE… È RONALD REAGAN

(Da Pietro Beltrami)… “Non amo spiegare le mie poesie, ma di questa gli amici mi hanno detto che è oscura.
Il Presidente è Ronald Reagan: avevo letto in un settimanale dei suoi ultimi anni col morbo di Alzheimer, e con la moglie Nancy che lo assisteva, alla fine non più riconosciuta. Filosofia è quella che viene a parlare con Boezio nella Consolazione della Filosofia, ma qui è descritta e piange come Natura nel Pianto della Natura di Alano di Lilla, che a Boezio si ispira.
È un concetto comune dei filosofi antichi, che qui però riprendo da un discorso di Ragione nel Roman de la Rose, che i soli beni che si possono dire propri, perché non si possono perdere quando le cose vanno male, siano quelli dell’interiorità, ma si vede che fine facciano anch’essi quando i neuroni cominciano a degenerare”.

IL SORRISO… ANCHE I VERMI

“Solo i presidenti, gli editori e le persone con i vermi intestinali hanno il diritto di usare il redazionale ‘noi’.”
(Mark Twain)

 

 

 

 

OGGI VI DICO… IL QUIRINALE

“Nelle democrazie, tutte le istituzioni, senza eccezioni, possono affermarsi e prosperare solo se sorrette dal consenso dei cittadini.” (Sergio Mattarella)

“Gente come te e come me, al Quirinale, se c’è una sommossa di destra, spara, se ce n’e una di sinistra, si spara.” (Giuseppe Saragat)

“’La nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere’” (Piero Calamandrei)

Ci sono due modi di fare il politico: si può vivere “per” la politica oppure si può vivere “della” politica. (Max Weber)

“Bisogna che la Repubblica sia giusta e incorrotta, forte e umana: forte con tutti i colpevoli, umana con i deboli e i diseredati.” (Sandro Pertini – Discorso di insediamento, 1978)

D’ALEMA AL QUIRINALE? NON È (VERO)SIMILE, MA L’IPOTESI È SUGGESTIVA

Per prima cosa, ammetto che ogni pronostico per la designazione del prossimo presidente della Repubblica può essere considerato, oggi, arbitrario e prematuro. Questo è il rimprovero che mi arriva da un lettore siciliano, Agostino Modica, perché ho citato Massimo D’Alema tra i più autorevoli candidati. Certamente il lettore, cauto, ha ragione. L’elezione di Mattarella avvenne nel gennaio 2015 e la scadenza del mandato è prevista, alla fine del settennato costituzionale, nel gennaio 2022. In un anno e due mesi possono succedere molte cose, lo sappiamo tutti, per esperienza.

LA SCADENZA E LE INDISCREZIONI

Però vorrei proporre ai lettori due osservazioni. La prima: le grandi manovre sono già cominciate, si parla di accordi, avvicinamenti, riposizionamenti (perdonate la vaghezza e l’ambiguità di queste tre parole). Tutto, ripeto, può cambiare. Ma, al momento, queste sono le indiscrezioni più interessanti: il Pd designerebbe il personaggio per il Quirinale, i 5 stelle indicherebbero il premier; Silvio Berlusconi, senza lasciare il suo ruolo nell’opposizione del centrodestra, sarebbe pronto a dialogare con esponenti della maggioranza anche su questo punto.

D’ALEMA, VOCI CONSISTENTI

Ebbene, parlando sempre di voci, per quel che valgano nel 2020 rispetto a ciò che potrebbe succedere nel 2022, si capisce perché l’eventuale candidatura di D’Alema abbia una notevole consistenza. Sia per l’autorevolezza del nome, sia per l’astuzia di chi fa circolare il suo nome, allo scopo recondito di silurarlo subito. Interessa la mia opinione? Dietro le quinte, dove strategicamente si è collocato, D’Alema è tuttora potentissimo e non arriverà sprovveduto all’appuntamento. Ha forti relazioni internazionali, è stato l’unico ex comunista a guidare il governo. La consistenza insomma c’è. Se poi sono solo chiacchiere, presto si vedrà.

cesare@lamescolanza.com