RICORRENZE. NATI 1 OTTOBRE

Julie Andrews, Samuele Bersani, William Boeing, Daniele Bossari, Milly Carlucci, Jimmy Carter, Stefano Cucchi, Walter Matthau, Theresa May, Walter Mazzarri, Davide Oldani, George Peppard, Santa Rita da Cascia, Ursula Von der Leyen.
MORTI: Richard Avedon, Charles Aznavour, Enrico De Nicola.

 

POESIE… L’APE DI TRILUSSA

“C’è un’ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa”.
(Trilussa)

 

PENSIERI PRIVATI… LA VECCHIAIA

Capisci di essere vecchio quando una signora ti dà la precedenza in ascensore o si alza in un bus per cederti il posto.

 

 

 

LAURA MORANTE / IMPORTANTE È LASCIARSI

«L’impressione è che sulla dialettica dell’amore, sul decalogo delle stare insieme, sulle regole, dette o non dette, della vita in coppia o senza, Laura Morante sia preparatissima. Merito di un approccio morbido, equilibrato. Per questo, forse, ritrovarla nei panni di Vanda, la moglie tradita che, in “Lacci” di Daniele Luchetti sceglie di riprendersi il marito e di continuare a vivere con lui ricucendo le ferite aperte, fa un certo effetto: “Non so se è una questione di coraggio. Di sicuro la durata non coincide con la riuscita”.
Nel dilemma tra rompere e restare, Morante ha una sua idea precisa: “Una volta ero ospite di una trasmissione televisiva, si discuteva di questo argomento e io, creando un po’ di imbarazzo, dissi ‘ma che c’entra? anche l’inferno è eterno’. Insomma, non è che se una cosa dura molto, significa che sia buona. Come diceva Saba, anche l’amore di un mese può essere vero e profondo. I due personaggi del film si sono fatti del male restando insieme, non perché non provino vicendevole affetto, ma perché non hanno preso atto del modo in cui quell’affetto avrebbe dovuto evolversi”.
Difficile trovare qualcuno che, in qualche modo, non abbia vissuto situazioni simili: “Posso dire – osserva Morante – di essere un esempio vivente. Con Daniele Costantini, che è il padre di mia figlia Eugenia, ci sentiamo tutti i giorni, scriviamo sceneggiature insieme, abbiamo un rapporto molto bello. Se ci fossimo ostinati a restare insieme, probabilmente avremmo finito per odiarci”.
– Quindi meglio andarsene? “Ovviamente ogni caso è a sé, ci sono anche situazioni in cui un amore è ancora vivo, magari sepolto sotto una serie di incomprensioni che si possono smussare”. – I tradimenti si perdonano? “La questione non è tanto il tradimento, quanto la lealtà. Ci può anche essere un rapporto aperto che funziona benissimo. Mentre per me è terribile spezzare quel legame di lealtà. Poi, naturalmente, succede, e allora contano molto i modi. Ci può anche essere un’infedeltà senza tradimento effettivo, e poi ci sono quelli che tengono i piedi in due staffe, ma è un’altra cosa” [Caprara, La Stampa]. (Da Anteprima)

ANTONELLA CLERICI / IMPORTANTE È LA CUCINA

«Dedicheremo spazio anche alle grandi storie d’amore nate o cementate dalla cucina. Sofia Loren preparava a Carlo Ponti degli involtini speciali. Katharine Hepburn cucinava per Spencer Tracy brownies al cioccolato»
[Antonella Clerici sul suo nuovo programma ‘È sempre mezzogiorno’]

 

 

IL SORRISO… LE DONNE CORVO

Rabenmutter, “madre-corvo”, la parola che viene adoperata per designre le donne tedesche che vogliono continuare a lavorare anche dopo aver avuto dei figli.

 

 

 

OGGI VI DICO… LA PROVVIDENZA

“Ci sono molti capri espiatori per i nostri peccati, ma il più popolare è la provvidenza.” (Mark Twain)

“Sostenere che i nostri successi ci sono impartiti dalla Provvidenza e non dall’astuzia, è un’astuzia di più per aumentare ai nostri occhi l’importanza di questi successi.” (Cesare Pavese)

“Un caso che finisca bene è provvidenza, un caso che termini male è destino.” (Knut Hamsun)

“Tutti gli uomini sono nati ribaldi, banditi, ladri ed assassini. Senza la potenza restrittiva della Provvidenza, nulla ci impedirebbe di mostrarci così come siamo, in qualsiasi occasione.”
( Daniel Defoe)

“Affida il tuo cammello alla provvidenza di Dio, ma legalo prima ad un albero.” (Proverbio arabo)

“L’UOMO DELLA PROVVIDENZA”

Dire uomo della Provvidenza è certamente una sciocchezza, ma è una sciocchezza più importante è negare il ruolo importante – storico – dei veri leader. Perché in ogni settore della società – dovunque, in qualsiasi Paese – la figura del leader (ovvero, un capo illuminato, decisivo) è preziosa e insostituibile. In un programma televisivo, ho assistito a una lunga filippica – insensata – di Antonio Scurati contro il cosiddetto ruolo dell’”uomo della provvidenza”. Ho capito solo che lo scrittore aveva, probabilmente, uno scopo preciso in mente, promuovere il suo ultimo libro, un secondo volume (in forma, discutibile, di romanzo) dedicato a Benito Mussolini: accolto non solo con diffusa compiacenza – secondo tradizione critica – ma anche da inesorabili stroncature.

SCURATI E IL SUO SECONDO MUSSOLINI

Definire chiunque “uomo della Provvidenza” è una sciocchezza, prima di tutto perché una qualsiasi Provvidenza, ammesso che esista,ha certo altro a cui pensare. Ma è ancor più sciocco affermare che un vero capo non abbia un’importanza storica, carismatica.
Il mio omonimo Cesare non ha avuto influenza nella storia di Roma? E Augusto? E la storia di Cuba sarebbe stata uguale senza Fidel Castro? Cosa sarebbe successo in Europa e nel mondo, se l’Inghilterra si fosse assoggettata a Hitler? Per fortuna nostra il premier era un certo Winston Churchill. E non dico Napoleone e De Gaulle in Francia, ma – cito i primi nomi che mi vengono in mente – sono state prive di significato, per limitarci all’Italia, le figure di De Gasperi, Fanfani, Togliatti, Pertini, Berlinguer?

MICHELANGELO, PELÈ, BEARZOT…

Uno vale uno e tutti sono uguali? La riflessione vale, mi pare, in ogni campo: non hanno influito nulla, nell’arte e nella storia del mondo, Raffaello, Michelangelo, Leonardo? Il gioco del calcio sarebbe uguale senza Pelè, Maradona, Messi? Avremmo vinto il campionato del mondo senza Bearzot? Boh. Non ho letto il primo libro di Scurati, il secondo mi interessa ancor meno.

cesare@lamescolanza.com