“Mi considererei il più fortunato dei mortali se riuscissi a guarire gli uomini dai loro pregiudizi. Pregiudizio io chiamo non già il fatto di ignorare certe cose, ma di ignorare se stessi” (Montesquieu).
“È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio” (Einstein).
“Il pregiudizio si vince con le idee” (Arrigo Sacchi).
ATTUALIZZANDO… IL PREGIUDIZIO VERSO GRILLO E M5S
É impressionante la furia dei mass media che incalzano ogni giorno la sindaca di Roma e il Movimento fondato da Beppe Grillo. Il pregiudizio è evidente. Anche prima delle elezioni, e ancor più dopo il successo trionfale di Virginia Raggi (67mila voti), da ogni parte si levavano e si sono levate grida scandalizzate e strilli di indignazione! Per decenni, silenzio e reticenze, sostanziale complicità e incredibile tolleranza verso le malefatte, nei grandi partiti di destra e sinistra, che hanno devastato Roma. Verso la sindaca di Grillo, invece, aggressività senza precedenti durante la campagna elettorale e dopo, a partire dal primo minuto dopo le elezioni.
NON NASCONDO IL MIO DISAGIO…
…perché a muoversi non è solo la Casta, con la prevedibile ostilità dei suoi esponenti grandi e piccoli, visibili e occulti. Ci sono tanti amici che stimo, ci sono giornalisti e personaggi che stimo. Ultimi esempi, di stamattina: Sebastiano Messina, che stimo per la sua arguzia e l’ironia sottile. Oggi invece, su “La Repubblica”, a proposito del progetto delle Olimpiadi a Roma nel 2024, firma un feroce attacco ai grillini, purtroppo senza un ragionamento o una motivata riflessione. Un dileggio crudo e violento, a prescindere. Bisognava dire sì alle Olimpiadi, la Raggi e i cinque stelle hanno detto no, perciò meritano una rabbiosa fustigazione.
A seguire, su La 7, gli insulti di Vittorio Sgarbi: tra una telefonata a chissà chi in diretta e un approccio sferzante al bravo conduttore, David Parenzo, una pioggia di epiteti, tratti dal suo miglior repertorio, verso la sindaca. Colpevole, a parere di Sgarbi, di aver disonorato non solo Roma ma l’Italia intera, per aver detto no al progetto olimpico. Adoro Sgarbi e ho scritto che senza le note e divertenti intemperanze, avrebbe potuto essere l’autorevole leader della destra post berlusconiana: per la cultura, l’energia, il coraggio. Ma quando parte in queste invettive, proprio non lo capisco, e non posso condividere.
ETTORE LIVINI, UN GIOIELLO GIORNALISTICO
Per fortuna ogni tanto succede qualcosa, che mi riconcilia col mondo della carta stampata, in allarmante decadenza, non solo per l’evasività nell’informazione ma anche per il grigiore dei commenti. Dunque, a fianco dello show sarcastico di Seb Messina, “La Repubblica” ha proposto un gioiello, un’analisi perfetta di Ettore Livini sui rischi, i flop, i disastrosi conti economici legati, in ogni Paese, all’organizzazione dei giochi olimpici. Un’analisi oggettiva, fredda, documentatissima: non un aggettivo superfluo, solo cifre e riferimenti indispensabili per capire e valutare. Livini non si proclama un sostenitore del sì o del no a Roma 2024: è un commentatore che fa seriamente il suo mestiere, senza faziosità.
LA CILIEGINA DI ROSSELLA…
Non poteva mancare Carlito El drito. Nella sua rubrica su “Il Foglio”, arriva a criticare la Raggi per il suo abbigliamento! Era la ciliegina che mancava per rafforzare la mia simpatia verso la signora Virginia. E visto che stiamo annegando nelle futilità, ricordo sobriamente al mio adorato Rossellino che aspetto sempre che paghi la sua scommessa perduta (anni fa!), un semplice pranzetto. Mica pretendo l’Hotel de Russie, come El Drito mi annunciava (mai più sentito) al telefono qualche mese fa: mi basta una bettolina che costi pochissimo e dove si mangi benissimo – una di quelle che piacciono a uno come me, estraneo alla sua “alta società”. (Non tengo certo al pranzetto, lo avrete capito, e non mi rivolgo solo ai giocatori: fatto sta che anche nell’alta società le scommesse si pagano, diamine!).
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09.09.2016