OGGI VI DICO CHE… RUBINI, UN APPELLO PER SVEGLIARSI

“In giro vedi negozi vuoti, persone che non ce la fanno più, in un’Italia sempre più preda del malcostume, affogata in un mare di immagini violente, gridate, scollacciate. Eppure ci sono ragazzi che coltivano ancora passioni, sogni da inseguire, che credono nella professionalità, che vogliono studiare seriamente per raggiungere determinati obiettivi e che non cercano affatto scorciatoie per mettersi in mostra. E’ arrivato il momento di svegliarci: siamo stati addormentati con un’iniezione letale che ci ha tolto la capacità di reagire e di indignarci. E’ arrivato il momento di agire.” (Sergio Rubini, intervista a Emilia Costantini, Corriere della Sera, 3 dicembre 2013).

 

ATTUALIZZANDO… ZIO VANJA DA DOMANI AL QUIRINO DI ROMA

 

L’intervista di Rubini, uno dei più bravi attori italiani, è tratta dalla presentazione che il Corriere dedica a “Zio Vanja”, di Cechov, in scena da domani al Quirino di Roma, protagonisti Michele Placido e Sergio Rubini, regista Marco Bellocchio. Emilia Costantini (tra qualche giorno presenterà un suo libro), colta e acuta come sempre, coglie l’occasione per un azzardato ma avvincente collegamento tra la Russia di Cechov e la situazione sociale italiana di oggi. “Il clima in cui scriveva Cechov, dice ancora Rubini, era di una società in crisi: la classe contadina stava per essere spazzata via da quella industriale. Anche la nostra società è in crisi sia pure per altri motivi”. La Casta italiana sta, dunque, per essere spazzata via? Ne dubito. Da chi e da cosa, poi? La classe contadina, se pure esiste ancora, mi sembra paziente e indifferente. La classe operaia non c’è più. Gli studenti, almeno in apparenza, sono ben lontani da quelli del ’68 e del ’77. Da chi sarà risolta la crisi, con un governo doroteo molto stabile nell’instabilità, più o meno rappresentativo e comunque mai aggressivo verso la Casta? Davvero ci penserà Grillo con il Movimento 5 Stelle? In ogni caso vi consiglio di vedere lo “Zio Vanja” di Bellocchio, Placido e Rubini. Mi intriga il riferimento di Emilia ad un Cechov ritrovato e riscoperto, scrive lei “finalmente”, nella sua vena umoristica.

 

SVEGLIA? IL SONNO ITALIANO E’ PROFONDO, COLPA DEI PEPERONI

 

Mi scrive Donato Moscati: “Una mattina l’Italia si sveglia e, dopo il rogo di Prato, si accorge che esiste il lavoro nero, l’illegalità e lo sfruttamento. Una mattina l’Italia si sveglia e dopo 17 morti in Sardegna, a causa del maltempo, si accorge che ci sono case e ponti costruiti là dove non dovrebbero. Una mattina l’Italia si sveglia e scopre che alcune terre campane potrebbero essere contaminate e i loro prodotti nocivi. Una mattina l’Italia si sveglia, e dopo indagini e arresti per gli strani rimborsi elettorali, si accorge che esiste ancora la corruzione peggio che vent’anni fa, ai tempi di Tangentopoli. Una mattina l’Italia si sveglia e si accorge che le leggi sul finanziamento ai partiti sono incostituzionali avendo eluso il risultato del referendum del 1993… Si è capito che l’Italia non soffre d’insonnia e non è morta, è rimbambita. La notte non le porta consiglio su come risolvere i suoi tanti deliri. Non saranno stati i peperoni?”

 

BERLUSCONI SI CANDIDA IN BULGARIA?

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Moscati, più volte citato nella mia nota, è uno dei migliori allievi della mia accademia Studio254; il migliore quanto a tenacia, puntualità e dedizione al lavoro. Sempre sul pezzo. Se le strutture televisive di RAI e Mediaset fossero attente al merito, si sarebbero accaparrate da tempo un giovanotto orgoglioso come Donato, il quale oggi in gran forma, dopo il Miserere sull’Italia dormiente mi ha segnalato anche che Formigoni a Radio Capital non ha escluso una candidatura di Berlusconi in Bulgaria. E che oggi è uscita la classifica di Transparency International, che misura la corruzione nel settore pubblico e politico a livello mondiale: la Bulgaria è il secondo paese europeo più corrotto (l’Italia il terzo). Commento sarcastico di Moscati: quando dici la congiunzione astrale.. E un’altra mia collaboratrice, non meno perfida, Chiara Organtini, aggiunge che in Bulgaria il Cavaliere ritroverebbe Michelle Bonev..

 

 

(NON SOLO) LIMONE E SALVIA. OCCHIO ALLE SCADENZE

In una domenica solitaria, ho frugato in cucina e ho trovato un vasetto di marmellata di limone e salvia. Mi ci sono avventato! Meravigliosa! Avevo già deciso di acquistarne in quantità industriale come provvista per il 2014, quando repentinamente lo stomaco si è ribellato e un occhio si è gonfiato in maniera orribile, fino a diventare cieco. Allergie? Ho esaminato il vasetto e ho scoperto che la marmellata era scaduta da una settimana. Questo apre un discorso importante, per tutti noi. I miei nonni, poveri, mi hanno insegnato che le scadenze, anche di un anno, non hanno alcuna importanza. Qualcosa è cambiato, nell’Italia godereccia di oggi?

 

ALLUVIONE DI SARTORI, MA SENZA QUELLE NOVE PAROLE

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Anche Giovanni Sartori, l’editorialista del Corriere, che quasi sempre riesci a contenersi in prima pagina con i suoi fulgidi articoli, è scivolato su una buccia di banana. Stamattina il seguito delle sue riflessioni sull’Europa, le tasse e la disoccupazione, proseguono addirittura in 42° pagina. Ieri, senza speranze, pigramente sollecitavo i columnist del Corriere, da Sartori a Panebianco, da Della Loggia a Romano, eccetera; a contenersi nelle articolesse e a mandare un messaggio di solidarietà ai sindacati. Questo: il Corriere non deve essere cacciato da Via Solferino. Nove parole, un sospiro. Un telegramma poco costoso.. Invece, niente di niente dai professori tanto colti, sensibili, amanti del patrimonio artistico italiano, oltre che del quotidiano che generosamente li ospita. Peccato.

 

SOGNI IMPOSSIBILI. GILETTI AL FESTIVAL DI SANREMO.

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Mi dicono che Massimo Giletti sogni di condurre il Festival di Sanremo nel 2015 (nel 2014 in scena ci sarà ancora Fabio Fazio). Inauguro questa rubrica sui sogni impossibili con il pio desiderio del conduttore domenicale: gna’fa. Avrebbe detto Funari. Però Giletti, come fa da lustri, avrà sempre un posto in prima fila all’Ariston e potrà sorridere alle telecamere, applaudendo il presentatore di turno (il ritorno di Bonolis? il debutto di Carlo Conti?).

 

03-12-2013

 

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