OGGI VI DICO CHE… LA PRIMAVERA SECONDO ALDA

“Sono nata il 21 a primavera ma non sapevo che nascere folle,  aprire le zolle potesse scatenare tempesta. Così Proserpina lieve vede piovere sulle erbe, sui grossi frumenti gentili e piange sempre la sera. Forse è la sua preghiera” (Alda Merini, “Vuoto d’amore”, Einaudi, 1991).

ATTUALIZZANDO… PRESTO SARA’ INVERNO?

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Mi limito, di fronte alla grandiosa malinconia di Alda Merini (mio premio Nobel personale, alla faccia di tanti premiati di anno in anno a Stoccolma, non ugualmente meritevoli), mi limito a riferirvi che gli esperti di meteorologia assicurano che tra pochi giorni ripiomberemo in temperature invernali. Però, proprio ieri vi ho promesso di essere sempre ottimista, quindi in valigia metto magliette e costumi da bagno, e quel che sarà sarà.

GINO RIGOLDI, CRISTIANO COME NOI.

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Ricevo da Don Rigoldi il suo ultimo libro “Io cristiano come voi”, edizioni Paoline, con una bella dedica. Sapete già che da ateo perfetto ormai da anni mi tormento, diciamo così, in esigenze di religiosità sempre incompiuta. Quindi mi avventerò nella lettura del libro di Gino (Virginio), milanese, sacerdote dal 1967, cappellano dell’Istituto penale per minorenni Beccaria, mi avventerò nel week end con fame e sete di spiritualità. Stimo molto Rigoldi perché si dedica al recupero sociale dei ragazzi provenienti da periodi di detenzione. E tutti sappiamo che il nostro sistema di giustizia è punitivo, ma non si occupa quasi mai di recuperare chi ha sbagliato, anche solo per una volta.

FESTIVAL E LITTIZZETTO, ANCORA UNA NOTA.

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Consentitemi di tornare sul festival di Sanremo e sulla sua protagonista, Luciana Littizzetto. Molti amici della Rai, ho saputo, si sono dispiaciuti per le mie stroncature, sostengono che non ho salvato niente e nessuno. E questo risentimento dispiace a me. Difatti, il problema non riguarda il lavoro, ottimo, delle decine e decine di persone che hanno lavorato tecnicamente per la confezione della rassegna musicale. Professionalmente, e l’ho scritto mille volte, la qualità tecnica della Rai è eccellente. Il problema è che il festival va rifondato e l’ultima edizione, purtroppo, ha mostrato tante lacune. Le insufficienze sono attribuibili solo a Fazio e Littizzetto e al team che ha lavorato con loro al progetto. Infine, una riflessione sulla Littizzetto, discesa a livelli di volgarità non degni della sua bravura reale e potenziale. Qualcuno si è stupito del mio presunto moralismo. Non lo sono affatto. Il problema è che la Rai è un’azienda di servizio pubblico e che la Littizzetto, a mio modesto parere, non può apparire una sera con battute sconce in bocca e il giorno dopo nel ruolo, che diventa incredibile, della maestrina di scuola impeccabile, a contatto con i ragazzini. E’ una questione di linea editoriale e, se è concessa una nota stilistica e non moralistica, quando un comico per far ridere ricorre alle parolacce, vuol dire che è all’esaurimento della propria capacità. E, da fan della Rai e del festival, lunga vita alle canzonette e alla kermesse di Sanremo.

NOMINE. IN PRINCIPIO SARA’ SCARONI.

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Tra una ventina di giorni il governo dovrà dare un’indicazione sul rinnovo delle nomine nelle aziende pubbliche. Ci sono centinaia di incarichi da confermare o cambiare. I posti che più ingolosiscono la politica e comunque i poteri forti e deboli, riguardano l’Eni, l’Enel, le Poste. Tutti si chiedono che cosa vorrà fare Renzi. Ai vertici di queste aziende ci sono apprezzabili manager, in carica da molti anni. Cosa vuol fare il premier? Le soluzioni sono quattro: 1. Rottamare. 2. Sostituire con personaggi di indiscutibile bravura. 3. Sostituire, come si è fatto quasi sempre, con personaggi fidati, compiacenti, appartenenti alla propria parrocchia. 4. Lasciare le cose come stanno.

E’ evidente che Renzi si giocherà buona parte del proprio prestigio, in base alla scelta che deciderà di fare. Quale sarà? Al vertice di Eni c’è Scaroni, all’Enel Conti, alle Poste Sarmi (ma il terremoto potrebbe estendersi a Rai e Finmeccanica e ad altre poltrone): si mormora che i tre leader gradirebbero la nomina a presidenti, con tre interni promossi come amministratori delegati.

Il ché significherebbe più o meno dare continuità all’assetto attuale. Come finirà? Non azzardo previsioni. Sui giornali partono schioppettate verso questo e quello e sponsorizzazioni di ogni caratura. Mi limito a sottolineare che il primo a scadere è Paolo Scaroni. Dalle decisioni sull’Eni si capirà tutto il resto. Probabile che il governo segua una linea omogenea, o (quasi) tutti decapitati, oppure (quasi) tutti, almeno temporaneamente, riconfermati.

IL CASO CARRAI/RENZI. SEVERGNINI DOCET.

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La penso come Beppe Severgnini. L’imbarazzante caso che coinvolge il premier (abita e risiede a Firenze in un appartamento pagato da un suo amico, Marco Carrai), mi sembra piccolo piccolo, ovviamente a fronte dei devastanti scandali che perseguitano il nostro Paese, da decenni e decenni. Tuttavia, dice bene Severgnini – che di Renzi è anche amico: il nostro giovane capo di governo parte con un patrimonio inestimabile: è vergine, non è intaccato da nessuna indecenza politica pregressa, quindi farà bene a difendere la sua immagine da ogni ombra, anche se si tratta di inopportunità irrilevanti e di minuscole ombre. Tutti sperano, anzi speriamo, che Renzi possa farcela… Quindi è bene ricordare che nella società di oggi non è vero quel che è vero, ma è vero quel che appare. E guai a contestare, come facevano i capi bastone di una volta, con insofferenza, le critiche che arrivano dai mass media.

 

 

21.03.14

 

cesare@lamescolanza.com