OGGI VI DICO CHE…LA DIFESA DI WOODY ALLEN

“Dopo le accuse, mi sono volontariamente sottoposto a un test con la macchina della verità, che è risultato negativo. Mia si è rifiutata di fare lo stesso…” “Non sono mai stato in una soffitta, sono notoriamente claustrofobico… non mi ci trascinerebbero neanche con i cavalli.” (Il Foglio quotidiano, lunedì 10 febbraio 2014).

 

ATTUALIZZANDO… DALLA PARTE DI WOODY

 

Non è facile schierarsi, di fronte a una vicenda tanto drammatica, affidata solo a quanto dicono Allen e Mia Farrow, abbandonata da Woody; e la figlia adottiva Dylan, oggi ventiseienne, che afferma (all’epoca aveva sette anni) di essere stata molestata dal papà. Bene ha fatto Giorgio Dell’Arti sul Foglio del lunedì, riprendendo il New York Times e una montagnetta di altri giornali, a dare grande spazio a questa domanda: “Ma sarà vero? E’ la domanda che scatta in tutti noi quando accuse così gravi riguardano un personaggio che adoriamo, un regista grandissimo, spiritoso, intelligente, leggero e profondo nello stesso tempo. Un uomo così, nel nostro immaginario, un buono per definizione, può invece essere un mostro?” La mia opinione è che Woody sia oggetto di una persecuzione da parte di Mia Farrow. Per onestà intellettuale, mi sono chiesto se nel mio giudizio, d’istinto e di pancia, simile a quello di tanti altri ammiratori di Woody Allen, non fosse influenzato dalla stima e dalla simpatia che nutro sia per l’attore-regista-scrittore. Forse è vero che in Europa lo amiamo assai più di quanto non lo amino in America. Dopo aver letto il Foglio (vi invito a farlo), tuttavia, mi sono convinto che le accuse sono inverosimili. E del resto Allen, che oggi ha ottant’anni, dopo venti dal presunto fattaccio, non è stato nel mirino della magistratura.

 

 

TERRA DEI FUOCHI (FATUI). PREMIO PER IL MERITO A SALVATORE MERLO

 

Ha scritto per il Foglio una gran bell’inchiesta sulla Terra dei Fuochi (fatui). Oggettiva, documentata, senza pregiudizi, Giuliano Ferrara, galvanizzato dal suo cronista purosangue, non risparmia complimenti e strali. Complimenti per Salvatore “E’ andato, è tornato, ha scritto da padreterno in erba quel che ha pensato di vedere e toccare con mano, e questo solo può fare un buon giornalista o scrittore, pensare mentre vede le cose e le tocca.” Strali per “i tanti lestofanti dell’opinione che hanno premuto l’acceleratore sull’apocalissi tossico-camorrista…l’ennesima e lamentosa campagna savianeo- poveraccista…: balle incendiarie.” Nel nostro piccolo, daremo un riconoscimento a Salvatore Merlo da parte del nostro movimento di opinione Socrate 2000, per il ritorno alla meritocrazia.

 

JACQUES CHIRAC, RECORD DI VELOCITA’: CINQUE MINUTI

 

A cominciare da chi scrive, e da una moltitudine di amici, è d’obbligo un ringraziamento per lo chaffeur di Jacques Chirac, che ha testimoniato quanto fossero numerose e veloci le performances sessuali del Presidente francese. Cinque minuti, doccia compresa”. Spero che lo chaffeur sia credibile: era presente? raccoglieva le confidenze di Chirac? Mah… Se è vero, come sembra vero, i miei amici e io possiamo rallegrarci, per una media dignitosa di almeno dieci minuti, doccia esclusa.

 

 

HA RAGIONE GARCIA, VS REJA

 

L’allenatore della Lazio alla vigilia del derby ha detto di augurarsi che qualche calciatore romanista si infortunasse. Poi si è scusato. L’allenatore della Roma, Garcia, gli ha tirato una stoccata esemplare: “Noi non siamo solo allenatori, dovremmo essere educatori.” Bravo. Poi i due, in campo, si sono ignorati, non si sono neanche dati la mano. Eventualmente il primo gesto sarebbe toccato a Reja, più anziano e anche padrone di casa. Per quanto mi riguarda, ha piena ragione Garcia, e l’episodio non andrebbe sottovalutato – come invece è stato, per la penna e la lingua dei tanti cerchiobottisti che infestano il mondo del calcio.

 

IL DECODER DI CESARE LANZA: UN OTTANTENNE BUCA IL VIDEO!

 

Riccardo Ruggeri è stato ospite di “Virus” e Nicola Porro, che è il più promettente conduttore dei talk show politici, lo ha intervistato con correttezza e professionalità. Ruggeri, ottuagenario, ha alle spalle una vita straordinaria: da ragazzo è entrato come operaio alla Fiat e ha percorso un lungo tragitto fino ad essere designato amministratore di due aziende collegate, in stato fallimentare. E Ruggeri le risanò, cominciando col licenziare (quasi) tutti. Cervello lucidissimo, analista chiaro, senza indulgenze. Non va mai in televisione (ha spiegato con ironia perché), ma ora che ha rotto il ghiaccio posso definirlo anche un formidabile personaggio televisivo! Simpatia sincerità vitalità autorevolezza cultura umanità. Ma la cosa più forte che posso dirgli col cuore è questa: se avessi avuto la fortuna di averlo come fratello maggiore, la mia vita sarebbe stata più interessante e positiva.

 

10-02-2014

 

*Amici e nemici, estranei e/o indifferenti, scrivete indirizzando a cesare@lamescolanza.com .

Così, sono certo di leggervi, e vi risponderò.