“La vita può portare via un calabrese dalla Calabria. Ma nessuno può portare via la Calabria dal cuore di un calabrese” (Una bellissima frase, con una bella immagine, che gira su Internet)
ATTUALIZZANDO… UN INVITO AI CALABRESI, DEDICATO A FRANCO ROMEO
Questa frase, su Internet, è dedicata al professore Franco Romeo, insigne medico, candidato al Comune di Roma, capo di una lista a sostegno di Giachetti. L’ho raccolta, accolta e oggi la utilizzo, dedicandola al prof, con stima, affetto e simpatia. Ho già scritto di lui e non mi stancherò di farlo. Per le elezioni amministrative ho indicato pochi, pochissimi personaggi di valore, capaci di fare cose intelligenti e concrete per gestire, se eletti come meritano, e risolvere i problemi delle città di loro riferimento.
Per Roma, Franco Romeo è un candidato ideale da votare. Come cardiologo, ha raggiunto un successo internazionale grazie a interventi senza precedenti, con importanti innovazioni.
É un uomo sobrio, che non alza mai la voce, abituato ad agire, rifugge le chiacchiere prive di senso, non ama parlare di sé. Ha accettato di candidarsi, sotto la pressione di alcuni suoi amici, spinto dal desiderio di poter dare qualche contributo per risolvere gli infiniti e complicati problemi che affliggono la vita dei cittadini nei settori di sua competenza: la sanità e l’università.
Ha lasciato la Calabria, come tanti o quasi tutti noi calabresi, per necessità. Ma la Calabria, come in tutti noi, è rimasta nel suo cuore. Perciò mi rivolgo alla comunità dei calabresi che vive a Roma (siamo più di cinquecentomila: chi può mi indicherà, per favore, un numero aggiornato?) agli amici, ai parenti calabresi che hanno legami con Roma: date il vostro voto a Romeo. É certo che darà a Roma assai, assai di più, infinitamente di più delle soddisfazioni che potrebbe ricavarne. É un idealista, un uomo mosso dalla passione: va sostenuto. Sa quello che si deve fare per uscire dalle piaghe e dal dissesto della sanità: come medico, ha salvato la vita di centinaia di persone, di suoi pazienti. Diamogli dunque la possibilità di fare qualcosa di utile, strutturalmente, per tutti. E perciò gli dedico…
…UNO SLOGAN PER QUESTO GRANDE MEDICO
Chi sono io, se non un modesto giornalista che imparò cinquant’anni fa (sotto la guida di due maestri come Antonio Ghirelli e Piero Ottone) a ideare qualche buon titolo divulgativo ed efficace. Ecco allora tutto ciò che posso fare per questo grande medico, con la certezza che lui, sobrio com’è, non lo adotterebbe mai: uno slogan, con la speranza di farlo pervenire ai tanti suoi ammiratori, che forse neanche sanno che il “loro” medico – con straordinaria riservatezza – si è candidato. Eccolo: “Votate Romeo. Forse vi ha già salvato la vita. Di certo sarà prezioso per la salvezza di Roma”.
CENSURA MAI / VOCI INSIDIOSE SU “GOMORRA”…
Leggo sui giornale, e sento in giro, esternazioni – certo in buona fede – sulla presunta pericolosità della seconda edizione di “Gomorra”, per le immagini violente, le scene crudeli e sanguinose. Eminenti personaggi sostengono che la serie televisiva potrebbe esercitare, in particolare sui giovani, una pericolosa influenza, una voglia di imitazione. Chi mi segue, sa che sono contrario a ogni forma di censura preventiva. Per molti motivi, ma quello primario è semplice: è una strada orribile e temibile da imboccare, si sa come si comincia e non si sa dove si può arrivare. Chi può stabilire che cosa sia giusto e ragionevole da vedere o da leggere, e cosa no? Di più: permettetemi di sorridere, di fronte alla consueta retorica moralistica sui giovani. Per quel che vedo, capisco e sento, i giovani sono assai più maturi, saggi e prudenti degli adulti.
PICCOLI PIACERI / A CENA DA “MOLTO”, MOLTO INTERESSANTE…
Una lettrice mi chiede di riproporre, un giorno, tutti i ristoranti, trattorie e osterie che ho segnalato, da buongustaio, in questa rubrica. Lo farò. Intanto, aggiungo un altro riferimento: “Molto”, in viale Parioli 122. Non lo conoscevo, ci sono stato per una felice casualità. Il loro biglietto da visita dice: molto italiano, il gusto della tradizione italiana. Vero. Con qualche pizzico di fantasia e non spericolate raffinatezze. Gradevole un tavolo imperiale (“popolare”, preferisce definirlo Il patròn), molto raro nei locali di Roma, utile per parlarsi anche se si è in otto, dieci, dodici e perfino venti. A mio giudizio, meglio l’amatriciana della carbonara, antipasti seduttivi come il flan di asparagi e, tra i dolci, il tiramisù. Interessante il brunch domenicale e il menu take away (ordinazione entro le 20, ritirare entro le 22.30).
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PICCOLI DESIDERI / TOTTI CARTA IDEALE PER GLI EUROPEI
Piccolo desiderio, ma mica tanto, Il cittì della Nazionale, Conte, non lo farà mai, ma io penso che Francesco Totti darebbe una carta in più, ideale, per la squadra azzurra che tra qualche settimana sarà impegnata nel campionato europeo. Una carta straordinaria da giocarsi (come ha fatto finalmente la Roma, nelle ultime partite, con risultati decisivi) negli ultimi trenta, quindici o anche dieci minuti. Non so se Francesco sia disponibile. Così come ancora non si sa se sia disponibile ad accettare (e fa bene!) il rinnovo del contratto, che gli viene proposto finalmente, dopo una lunga e mortificante attesa, dal presuntuoso americano che dirige la Roma standosene oltre oceano, nella speranza che sia esaudita la sua unica speranza pseudo romanista, ovvero la costruzione, lucrosa, di un nuovo stadio.
16. 05. 2016