OGGI VI DICO CHE…

“…Arrivò l’Aids e tornammo indietro ai tempi bui precedenti la pillola anticoncezionale…l’umanità trascorse anni paralizzata dal terrore di fronte a quell’epidemia che sembrava un castigo divino, finché non furono scoperti farmaci per tenerla sotto controllo e si poté tornare a praticare la promiscuità,seppure con cautela. Nel frattempo imparammo dal presidente Bill Clinton che il sesso orale non è sesso se si pratica alla Casa Bianca e la Chiesa cattolica ci convinse che la pedofilia non è peccato, se a praticarla è un prete”(Isabel Allende, “Amore. Le più belle pagine sull’amore, il sesso, i sentimenti”, Feltrinelli, giugno 2013)

ATTUALIZZANDO…

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Non è solo questione di sesso. Anzi, in fondo, parlando del sesso, si sfiora la banalità. Perché in ogni attività della vita, proprio come la grande Isabel con ironia sostiene parlando di amore, sesso e sentimenti, il nostro cervello è ammirevole in quanto, quale più quale meno, è capace di elaborare distinzioni, sottigliezze, timidezze, egoismi e perfidie. Esagerato, comunque, al di là del sarcasmo, affermare che un prete pedofilo non fa peccato, mentre la curiosa espressione di Bill per salvarsi in calcio d’angolo, “sesso improprio” uguale sesso orale, resterà nella storia dell’erotismo d’ogni tempo.

CONSIGLI NON RICHIESTI. CARO DELLA VALLE…

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Non ho il piacere di conoscerla di persona, tuttavia senza insolenza mi permetto di dire: lei non ha mai nascosto il desiderio di assumere il controllo del Corriere della Sera e dintorni e neanche la sua convinzione di poter rimetterne a posto i bilanci. E l’impresa appariva impossibile, specie agli occhi di esperti e scaltri banchieri. Ebbene, caro Della Valle, il momento di sferrare l’offensiva e realizzare l’impresa, il momento ideale, è proprio questo. Unica condizione: i dindi, ci sono?

CESARE GERONZI LAPIDARIO SU BISIGNANI

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Sono andato dal mio famoso omonimo Cesare con l’intenzione, credo subito smascherata, di provocarlo sul libro di Luigi Bisignani. In poche parole, Bisignani ha accusato Geronzi di ingratitudine nei riguardi di Giulio Andreotti, nella stagione della decadenza del vecchio leader, scomparso da poco. Super Cesare ha rintuzzato ogni mio tentativo di ottenere un buon gossip…, però qualcosa ha detto: “Il libro di Bisignani è un libro sulle persone, non sui fatti. Io ho conosciuto Bisignani quando era un giovanissimo giornalista dell’Ansa, molto bravo, e stava mettendo su una buona e sana famiglia. E quello è il Bisignani che mi piace ricordare.” Un mio desiderio, sia per promuovere la riconciliazione tra i due, sia per firmare un piccolo scoop che prima o poi sarà realizzato da qualcun altro, è quello di mettere a confronto Cesarone e Don Luigi. L’occasione giusta poteva essere la presentazione del mio libro sul gioco d’azzardo. Con un tema, perdonatemi, intrigante: non tanto sulla gratitudine, che notoriamente è il sentimento del giorno prima, quanto su quell’universale tavolo verde su cui tutto il mondo gioca ogni giorno, con partite piccole, insignificanti, noiose, ma anche con scontri epici, sfide di potere nel Palazzo e nelle sue vicinanze, dovunque, tra quelli che stabiliscono non solo il loro, ma anche il nostro destino. Purtroppo il 27 giugno (ore 10.30, a Roma, in Piazza Santa Chiara 14) sia Geronzi sia Bisignani non potranno esserci: non sono a Roma, hanno impegni a Londra. Non credete alle coincidenze? Datevi da fare.

GIOCO! IL PRESIDENTE DEL SENATO, GIULIANO FERRARA…*

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Questa mattina, aprendo i giornali, ho avuto il piacere di trovare, sul Foglio, un’intera pagina dedicata al mio libro. www.lamescolanza.com  Con un titolo suggestivo: “Erasmo alla slot machine”. Sottotitolo intrigante: “Una colpa, un destino da eroe maudit, un vizio capitalista? Disincantato addict del tavolo verde, scrive un elogio (con azzardo) di una follia chiamata gioco.” Molto lusinghiero. Non nego la mia disincantata dipendenza, la mia ammirazione per “Elogio della follia” di Erasmo da Rotterdam: la mia convinzione è che solo qualche svirgolata del nostro cervello afferma la nobile superiorità di fantasie e visioni (ok, follia) suggerite dalla nostra anima. Non mi sento un eroe maudit, tantomeno un vizioso capitalista, sono a volte schiacciato, come quasi tutti, da sentimenti generici di colpa. Lo spazio che mi ha concesso Giuliano nasce, credo, dalla valutazione che ha di me: un pazzo, a volte lucido, un cane sciolto senza greggi e senza pastore. Museruole? Ogni tanto, però me le metto da solo. Per Ferrara, una stima infinita: è il più colto, quello che scrive meglio e, soprattutto, ha un cervello libero da pregiudizi.

Stamattina, aprendo la posta, ho anche avuto il piacere di trovare un bel messaggio del Presidente del Senato Pietro Grasso. Giovedì 27 non ci sarà, ma mi augura pieno successo e invia non solo a me, ma a tutti i partecipanti i suoi saluti più cordiali.

 

20-06-13

 

cesare@lamescolanza.com

 

 

*”Elogio del gioco d’azzardo” di Cesare Lanza, editore L’Attimo fuggente, Euro 22. La prima edizione  ha avuto una tiratura limitata a opinion leaders e agli addetti ai lavori. Non è, al momento, distribuita in libreria. Chi desiderasse prenotare una copia (fino a esaurimento o per le successive edizioni) può scrivere a info@luce2007.it.