OGGI VI DICO CHE…

 

“Qualsiasi padre sarebbe felice di avere una figlia come Marina Berlusconi” (Aldo Cazzullo, patient intervistato a La7, 2 ottobre 2013).

 

 

 

ATTUALIZZANDO… IL DISCUSSO CARISMA DI BERLUSCONI

marinaBerlusconijpg

Concordo con Cazzullo, anche io sarei felice di avere una (quinta) figlia come Marina, anche se le quattro che ho messo al mondo non hanno niente di meno della primogenita di Berlusconi, salvo ovviamente l’ottima quota del patrimonio del Cavaliere.

Però, vedi caro Cazzullo, il problema, e anzi il guaio italiano, è che non solo i padri sarebbero felici di avere una figlia come Marina, ma anche milioni di figlie (le mie, spero di no) e mamme sarebbero felici di essere imparentate con Silvio, senza contare quelle milioni di sgallettate ventenni, non escluse anche le minorenni, che sarebbero felici di accoppiarsi con il nostro eroe.

Se a queste legioni femminili si aggiungono altri milioni di consensi da parte del popolo maschile, ecco perché da vent’anni assistiamo al curioso fenomeno di un carisma berlusconiano incrollabile.. Però, oggi..

 

 

ANDREA’S VERSION, CONSENSO E DISSENSO PER SILVIO

marcenaro

Il sarcasmo di Andrea Marcenaro, che firma la mitica rubrica su Il Foglio ogni giorno, è una qualità rarissima. Oggi, dopo aver ammesso il problema di Forza Italia – “un dissenso, un contrasto, un

alterco, un conflitto, una lite, una lesione, una crepa, una fenditura, una frattura, una profonda faglia, una spaccatura, un precipizio, un baratro, un burrone, una voragine” – conclude con acuminato candore: “Ecco, una voragine ci divide. Ma Karima El Marough, resta per tutti la nipote di Mubarak, o no?”

Provate a chiederlo all’esercito dei berlusconiani e ai drappelli dei diversamente berlusconiani. Prevedo la ricomposizione della voragine, con questa risposta: glisson! All’unanimità.

 

 

BERLUSCONI GIOCATORE DI POKER

berlusconi4

Tanti e tanti anni fa, quando mi degnava della sua attenzione, Berlusconi un giorno mi disse di non aver mai più giocato d’azzardo, dopo un amaro precedente giovanile. Era uscito con la ragazza ed era caduto nella trappola dei truffatori delle tre carte, aveva perso i soldi e la faccia (non ditemi, per favore, che non sarebbe stata la prima e unica volta). Eppure, come ho sentenziato decine di volte, tutti sono giocatori, anche se inconsapevoli.

Ogni giorno, rendendocene conto o no, rischiamo qualcosa: una multa, la salute o anche la vita, un incidente, il denaro, gli affetti, qualsiasi cosa.. Se la tesi è giusta, Berlusconi è il più grande giocatore, che io abbia mai visto all’opera, disposto a giocarsi tutto, ma proprio tutto. Vincere, raddoppiando o mantenendo il potere, rischiando di essere sconfitto e maciullato. E’ successo tante volte. E questo vecchio, incomparabile giocatore, si ripete in queste ore, sfidando tutti e tutto, in primo luogo il proprio destino. (Un giocatore, lo dico per esperienza, è soprattutto un gran curiosone privo di paura: vuole conoscere la propria sorte, quello che il destino gli riserverà.) Sapete tutti che in queste ore scellerate, il più grande spettacolo politico, grottesco e ridicolo, prodotto in Italia e proposto a mezzo mondo, Berlusconi ha cambiato idea quattro e anche più volte. A mio sommesso parere, lo ha fatto senza sofferenza ma con una sapienza che pochi altri giocatori avrebbero. Ha annunciato le dimissioni in massa dei parlamentari, poi più modestamente le dimissioni dei ministri, poi la sua decisione di votare e far votare contro il governo, infine la decisione contraria, è cioè di votare e far votare a favore del governo.

Per gli amanti dei giochi d’azzardo, mi permetto solo di far notare che a poker si tratterebbe del cosiddetto bluff di parola, vietato: cioè, dire e disdire, provocare, lasciare intendere, smentirsi. Ma sappiamo bene che ciò che è vietato dalla correttezza dei giochi, nella politica italiana è assolutamente permesso. Ebbene, tutti hanno parlato, a caldo, di una capitolazione, della vigilia della resa dopo il lungo ventennio. Forse, forse, è l’inizio. Lasciatemi però dire, come esperto del tavolo verde, di intravedere una grande giocata: messo alle strette, Berlusconi ha rilanciato con la massima energia che gli restava. Poi, sull’orlo del burrone, si è fermato. Sconfitto? Mah. Direi che al momento, come altre volte, il signore di Arcore ha in pratica detto: Sono ancora in grado di far saltare il tavolo.. Cosa faranno Napolitano e il PD? Lo sapremo entro qualche giorno: il punto riguarda la decadenza di Berlusconi. Lo faranno decadere, lasciando via libera agli arresti? O la decadenza sarà in qualche modo rinviata o inciuciata, in modo da evitare un colpo di testa, l’ultima puntata (“all in”, nel linguaggio pokeristico) del grande giocatore e lottatore?

 

 

FRANZA O SPAGNA, BASTA CHE SE MAGNA!

italiabandiera

Chissà perché, di fronte all’ennesima sceneggiata di stamattina mi è tornato in mente questo slogan.. Meglio, un’espressione proverbiale, attribuita senza riscontro a Francesco Guicciardini, che indica la speranza italiota di salvarsi dalle scorribande che francesi e spagnoli compivano sul nostro territorio nel primo trentennio del 1500; oppure che denuncia, con una battutaccia l’attitudine a schierarsi, con chiunque, secondo convenienza.

Mi è anche venuto in mente un detto popolare napoletano, in bocca al figlioletto di una donna di facili costumi: “chi si corca con mammà, io lo chiama papà!” Più difficile da decodificare: Berlusconi sarebbe la mamma? E’ nota la sua disponibilità a coricarsi con questa o con quella fanciulla… Ma, politicamente, cosa significa? Chi è il figliolo, Alfano? Non se ne ha sicurezza, fino a ieri forse sì. I figli sono allora i diversamente berlusconiani? Direi proprio di no. Restano la Santanchè, Bondi, una nutrita pattuglia di fedelissimi. Ma con chi si corica oggi, Berlusconi, chi è il papà? Questo, se la metafora vi piace, è il rebus politico italiano.

 

 

 

UN PAESE INSONNE, MI SCRIVE DONATO MOSCATI

goya

Moscati è stato un diletto allievo della mia Accademia. “Berlusconi non dorme per i suoi problemi giudiziari”, scrive. “Letta non dorme perché potrebbe essere una giornata storica. Gli italiani non dormono per i debiti che hanno. Vuoi vedere che siamo un paese di insonni? Francisco Goya diceva che il sonno della ragione genera mostri, in Italia la generazione di mostri è provocata dall’insonnia?”

Confesso, mi sono precipitato su Wikipedia per verificare la qualità della citazione. Bravo Donato: El sueno della razòn produce monstruos è un’acquaforte realizzata dal pittore spagnolo Goya nel 1797. Fa parte di una serie di 80 incisioni definite Los Caprichos, dedicati a vizi e miserie umane con soggetti fantastici o grotteschi. Ah, se ci fosse oggi un Goya! Con la sua lettura allegorica, umoristica e sferzante, della disastrosa morale dell’epoca. O forse il mio entusiasmo è eccessivo: Goya, impaurito dalla possibile reazione dell’Inquisizione spagnola, ritirò I Capricci. La

scena dell’acquaforte mostra un uomo addormentato, intorno a lui orribili uccelli notturni, facce e ghigni inquietanti, felini diabolici.

 

 

 

BISIGNANI, NONNO, ALLATTEREBBE PURE

bisignani (6)

Il favoloso Gigi, uno dei personaggi più fascinosi di questi decenni a cavallo dei due secoli, è diventato nonno e dalla Giordania ha informato gli amici con entusiasmo: “La cosa mi rende molto felice. Se potessi allatterei pure”. Oggi, caro Bisi, è la festa dei nonni. Forza! Magari col biberon.. Auguri!

 

 

02 -10- 13

 

cesare@lamescolanza.com