OGGI VI DICO CHE…

“Non è mai poco quello che è abbastanza” (Anonimo,dal libro di  Mariano Pane, “L’immaginario è servito”,  1995).

ATTUALIZZANDO…

sordi

E’ vero, più semplicemente potremmo dire che bisognerebbe accontentarsi di ciò che si ha, e saremmo tutti più sereni. In Italia, guardandoci intorno, non è facile. Di che cosa possiamo accontentarci? Per una volta, rispondetemi voi…faccio la mia parte però: ho perfino letto, quest’estate, su un giornale straniero, che siamo ormai un popolo triste. Beh, no! Questo è troppo. Il senso dell’umorismo (con un pizzico di capacità di sopportazione) ce l’abbiamo, da sempre, e nonostante tutto sarà difficile perderlo per strada.

 

 

MASSIMO GIANNINI, SULLE BANCHE DI SIENA E DI GENOVA

giannini

Su La Repubblica, Massimo Giannini scrive cose esemplari sul Monte Paschi di Siena e sulla Cassa di Risparmio di Genova. Dopo una premessa generale: “A luglio i prestiti al settore privato sono diminuiti di un altro 3,3%, i finanziamenti alle famiglie dell’1,1%, mentre quelli alle imprese sono crollati addirittura del 4,1%…famiglie e aziende non scuciono un euro dalle banche, per coprire consumi e investimenti. Politici e amici degli amici spillano milioni, grazie al bancomat perpetuo garantito dai signori del credito.”

L’analisi di Giannini diventa, in riferimento a MPS e Carige, spietata: “Dalle inchieste parallele continua a venir fuori un verminaio putrido, dove il malaffare economico e il malcostume politico si intrecciano irrimediabilmente. Un consociativismo bipartisan così miserabile e un capitalismo di relazione così impresentabile forse esistono solo in Italia. Monte Paschi è il paradigma, una gigantesca mangiatoia…” e giù nomi importanti, da Piero Fassino a Franco Ceccuzzi a Massimo D’Alema a Giuliano Amato, compresi gli incontri di Mussari, ex leader di MPS, con Bersani, Enrico Letta, La Torre e Matteo Renzi, e con la destra del populismo reale, da Berlusconi a Verdini “alla pitonessa Santanchè che chiede aiuto per il boss delle cliniche Angelucci”.

Secondo Giannini, la Cassa di Risparmio di Genova è un caso Siena in minore: diversi la dimensione e il contesto, ma la morale non cambia. E i beneficiari? “Dal patron del Genoa Enrico Preziosi all’europarlamentare Vito Bonsignore fino agli armatori Alcide Rosina e Giuseppe Rasero.” L’autorevole giornalista, infine, non risparmia neanche la vigilanza di Bankitalia: “non possiamo scoprire sempre a babbo morto che, mentre i clienti normali tiravano la cinghia e le imprese tiravano le cuoia lorsignoriavevano una banca”.

BARZELLETTE INSOLITE, QUESTA LA RACCONTA IL CARDINAL VEGLIO’

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Spesso, in incontri con personaggi importanti, mi è capitato di ascoltare battute, storielle o anche barzellette imprevedibili: ho deciso di raccontarle, non tacendo nomi e cognomi. L’ultima storiella mi è stata raccontata dal Cardinale Antonio Maria Vegliò ed è anche abbastanza forte. Gli ho chiesto udienza per coinvolgerlo nei miei dubbi di coscienza e per dirgli che mi sento molto infelice, al pensiero di poter trovare la fede, per paura, secondo natura imminente o non lontana, della morte. “Vogliamo sorridere?” gli ho detto. “Woody Allen dice che pensa a Dio soprattutto quando l’aereo balla”. Vegliò ha uno sguardo profondamente buono ed è un uomo di spirito…ha sorriso e ha replicato paciosamente: “Non bisogna vergognarsi di sentimenti umanissimi, non è mancanza di dignità. E’ universale la paura della morte” . Sono andato da Vegliò attratto dalla sua nota attività a favore degli extra comunitari e più generalmente, degli emarginati.
Mi ha colpito la sua affabile semplicità. Ad esempio, a un certo punto mi ha detto: “Anche a me piace l’umorismo. Quando ero nunzio a Londra  a volte gli inglesi mi dicevano che trovavano sorprendente la mia ironia. Erano convinti che fosse una loro esclusiva prerogativa.” Così, ad un certo punto, mi ha raccontato la sua storiella: “Un taxi passa lungo una strada frequentata da lucciole con abbigliamenti scabrosi. I passeggeri sono una mamma e un bambino. Il bambino: “Mamma, chi sono quelle signorine?” La mamma cerca di spiegare con cautela e con delicatezza, ma con scarsa chiarezza, ed è interrotta sgarbatamente dal tassista: “Ah regazzì, sò tutte puttane!” e il bambino:”Mamma, chi sono le puttane?” e la mamma, pronta:”Sono come la mamma di questo signore”.

 

 

FERRARA E I FOGLIANTI SCORTICANO SCALFARI

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Ho già detto tante volte che il numero del sabato del Foglio è abitualmente ricco e incantevole. Due giorni fa, tra tante preziosità, la perla più luccicante è stato il paginone dedicato a Eugenio Scalfari, sotto un delizioso titolo:”La sera andavamo in Paradiso. Riuscirà il Fondatore a sedersi tra i santi, ora che Francesco gli ha lucidato la coscienza?” . Da Andrea Marcenaro a Pietrangelo Buttafuoco, da Ritanna Armeni a Camillo Langone, da Maurizio Crippa a Costanza Miriano, da Matteo Matzuzzi a Marco Burini e Lanfranco Pace, una carrellata di feroci ed eleganti perfidie. Difficile dire quale sia la firma più cattiva. Langone, sicuramente il più sdegnoso:”Sbadiglio scettico per Bergoglio e Scalfari, davanti a Dio ci s’inginocchia e basta”. Se sabato il Foglio vi è sfuggito, procuratevelo: quel paginone è un’antologia di giornalismo grande, e fine, come il sarcasmo. Con una frecciatona di “Nove Colonne” a Ferruccio de Bortoli, presumibilmente incazzatissimo con il suo vaticanista Vittorio Messori:” Tu sei proprio niente e nulla. Solo con i Papi morti riesci a portarci gli scoop?” E un consiglio finale a Maria De Filippi. “Il nuovo format è farsi scrivere da Francesco, il consiglio è lanciare “C’è un P@pa per te”.

 

 

STRONCATURE E CITAZIONI ECCELLENTI. FERRARA VS RENZO PIANO

renzo piano

Giuliano non riposa neanche la domenica, su Il Giornale asfalta Renzo Piano. “Perfino una persona di gusto e intelligente come Renzo Piano, affidandosi ad un idiota qualsiasi, a un giornalista collettivo, è sembrato un bischero quando ha parlato di lui (Berlusconi, ndr) e si è affidato al giudizio del mondo. Dice Renzo Piano che di lui parlano male, sarà abbonato al Financial Times dei momenti peggiori? Chissà. Non possiede l’autonomia intellettuale per ragionare di suo, disegna grattacieli, che peccato, finisce in bassezze inaudite.”

Sempre Ferrara esalta “un campione dell’establishment intellettuale e civile, il figliolo di Gaetano Martino, Antonio, che arriva a dire l’impronunciabile con il sorriso sulle labbra: “Chi froda il fisco e mette via soldi che il pubblico sperpererebbe senza pietà è un patriota.”

 

 

LIBRI, FILM E ANCHE CONSIGLI NON RICHIESTI

venezia

Da leggere assolutamente: “Lionello Mancini, “L’Onere della Toga”, Bur: sulla giustizia e le sue disfunzioni.  Erich Muhsam, “La psicologia della zia ricca”, Elliott: sulla minaccia rappresentata dai nipoti avidi di eredità. Mi hanno parlato molto bene anche di un libro edito dall’ottimo Elido Fazi, “Sull’ignoranza delle persone colte” , ma non ricordo il nome dell’autore e non so quando sia uscito.

Film: quelli reduci da Venezia. Il controverso “L’arbitro”, “Che strano chiamarsi Federico”, “Una fragile armonia”, “L’arte della felicità”, e “La variabile umana”. Prima di Venezia, non ho visto finora “La grande bellezza”, ma sinceramente non so quanto ancora resisterò.

Consigli non richiesti: vedere il derby Genoa-Sampdoria, in cui il mio Grifo ha travolto 3 a 0 i ciclisti doriani. E’ successo che, senza alcun preavviso e indizio, la mia sgangherata squadra del cuore si è trasformata in una sorta di Bayern di Monaco incontenibile, non ha dato respiro agli avversari, ha segnato 3 gol uno più bello dell’altro con i neo acquisti Antonini, Calaiò e Lodi. Uno spettacolo indimenticabile.

Quando la moglie è in vacanza, anziché insidiare Marylin Monroe (e chi ce l’ha, come vicina di casa?), fatevi preparare dalla colf una normale pasta e fagioli. Alla sera, forse sconvolti dalla solitudine, come è successo a me, mettete sul fuoco a ribollire e aggiungete: due dita di spumante, un bicchiere di vino rosso, pezzetti croccanti di pane raffermo, una confezione di stracchino, qualche oliva greca, un tantino di senape, ketchup in abbondanza, olio piccante con peperoncino, un po’ di burro…tutto nella pentola! Servire tiepido. Non so i problemi per il fegato, ma vi assicuro: una delizia, il mix tra fagioli e formaggio, con retrogusto di spumante e vino rosso.

 

 

 

16-09-13

 

 

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