OGGI VI DICO CHE… SI FA PRESTO A DIRE VOTO

“L’unico che è riuscito veramente a cambiare le cose dopo esser stato in una cabina è Superman”. (Zziagenio78, Twitter)
“C’è un’azione peggiore che quella di togliere il diritto di voto al cittadino, e consiste nel togliergli la voglia di votare”. (Robert Sabatier)
“Vorremmo tutti votare per la persona migliore, ma non è mai candidata”. (Frank McKinney Hubbard)
“Il fatto di poter eleggere liberamente dei padroni non sopprime né i padroni né gli schiavi”. (Herbert Marcuse)

ATTUALIZZANDO… UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE

renzi-grillo-salvini-berlu-600Nella vita politica italiana, l’ultima commedia riguarda la ricerca di una nuova legge elettorale. Conoscete l’aspetto comico di fondo: Renzi ne aveva preparato una pro domo sua, per stravincere e impossessarsi di un potere assoluto. Il Movimento 5 stelle era contrario. Poi Grillo ha fiutato la possibilità, come primo partito, di utilizzare la legge di Renzi per soffiargli una straordinaria affermazione e ora vorrebbe andare al voto subito. Renzi no, tra qualche mese, contando di recuperare consensi e poter sostenere la sfida con i grillini, Salvini punta alle elezioni subito, spera di consolidarsi e aspirare al ruolo di leader della destra. Berlusconi invece no: ha bisogno di tempo (alla sua età!) per riemergere. I tempi saranno lunghi, alla faccia di noi brava gente.

DELLA PORTA RAFFO, IN AMERICA…

mauro della porta raffoPubblico questa nota sia perché spiega bene cosa è successo negli Stati Uniti, sia perché indica come dappertutto esistano problemi: impossibile avere una legge elettorale perfetta, che accontenti tutti… “A proposito delle contestazioni in merito al ‘collegio elettorale’ e del voto popolare favorevole a Hillary Clinton. Ok, Hillary Clinton ha ricevuto quasi duemilioni e ottocentosessantacinquemila voti popolari in più di Donald Trump a livello nazionale. Ciononostante, ha perso nettamente la sfida quanto ai ‘grandi elettori’. È la quinta volta che accade e la seconda nelle ultime tornate visto che altrettanto successe nel 2000, per quanto in misura nettamente inferiore. È, del resto, in materia, questo del 2016 il record di tutti i tempi. I sostenitori del voto popolare contestano ovviamente – parrebbe a ragione – il risultato. Molte le possibili repliche – e si può partire con il riprendere le argomentazioni e le ragioni addotte nel 1787 per adottare l’ancora vigente sistema. Ma, in primo luogo, assai valida quella che sostiene che ove contasse il suffragio a livello dell’intero Paese gli elettori si comporterebbero diversamente. Per esempio, andando a votare nei singoli Stati anche quando in minoranza rispetto ai rivali. Occorre difatti ricordare e sottolineare che, con l’attuale sistema, ci sono Stati nei quali i repubblicani non sono certamente spinti a recarsi ai seggi ben sapendo che, vista la nettissima prevalenza dei democratici, sarebbe del tutto inutile farlo. Differentemente si comporterebbero nell’ipotesi alternativa. Guardiamo per esempio al risultato dell’8 novembre in voti popolari in California. Colà, Hillary Clinton ha prevalso con la bellezza di oltre ottomilioni e settecentocinquantamila contro i quattromilioniquattrocentoottantamila e briciole di Trump. Con un tale prevedibile distacco perché mai si sarebbero dovuti recare alle urne tutti i GOP? L’hanno in effetti fatto solo quelli che abitavano in distretti nei quali era possibile prevalesse un candidato repubblicano alla camera. (I rappresentanti GOP eletti nell’occasione in California sono stati quattordici sui cinquantatre ai quali quello Stato ha diritto). Peraltro, se si fa maggiore attenzione ai numeri, si scopre che, ove si togliesse dall’elenco degli Stati USA la stessa benedetta California, l’8 novembre Trump avrebbe prevalso a livello nazionale anche in termini di voto popolare. Ne avrebbe riportati ben un milione e seicentodiciottomila in più della rivale!”

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21.12.2016