UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… MINNITI PER LA REGGINA SNOBBÒ GHEDDAFI 

Antonio Padellaro ha firmato ieri su “Il Fatto quotidiano”, il miglior articolo della domenica (se lo avete perso, lo trovate oggi sul nostro sito La Mescolanza). Padellaro sfoglia sempre avidamente i libri dei politici, così scrive, alla ricerca di qualche intrigante retroscena. Ed eccone uno, delizioso. Nel suo ultimo libro (“Sicurezza e libertà”, editore Rizzoli) Marco Minniti racconta come nel 1999, all’epoca sottosegretario, restò in attesa molti giorni a Tripoli prima di ottenere un appuntamento con Gheddafi. Mortificanti rinvii, uno dopo l’altro. Finalmente il colonnello si decise, ma l’ora dell’incontro coincideva con il match di calcio Reggina-Juventus. Minniti non voleva perderla! E con fierezza rifiutò l’agognato appuntamento. Disagio e panico tra i diplomatici, dirigenti, funzionari… poi Gheddafi acconsentì a ricevere Minniti in piena notte. Conclusione strepitosa di Padellaro: se sarà eletto segretario del Pd, come potrà l’uomo che disse no a Gheddafi dire di sì a Franceschini e Calenda?

OGGI VI DICO CHE… I BUONGUSTAI

“«Hai mangiato?» È la più autentica espressione d’amore”. (Elsa Morante)

“Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene”. (Virginia Woolf)

“Quando è impegnato nel mangiare, il cervello dovrebbe essere il servitore dello stomaco”. (Agatha Cristie)

“Nulla sarebbe più faticoso che mangiare e bere se Dio, oltre che una necessità, non ne avesse fatto un piacere”. (Voltaire)

“Da noi si mangiava alla carta. Chi sceglieva l’asso mangiava”. (Woody Allen)

ATTUALIZZANDO… IL POLLASTRELLO DI MAIGRET

Proprio così! Pollastrello al vino bianco ispirandosi a Maigret. Un buon pranzo con gusti letterari è più saporito. Eccovi dunque una sorpresina! “Pollastrello al vino bianco” di zia Marina, che gestisce un agriturismo a Vejano – ricetta tratta dal “Coq au vin Blanca” – nel racconto di Georges Simenon “Una confidenza di Maigret”.

 

IL RACCONTO DI SIMENON

“Finito il pranzo, Maigret offrì un sigaro al dottore, mentre le due donne chiacchieravano: “Mi sono sempre chiesta come lo fate.” Si trattava del pollo servito a pranzo: “Ha un gusto delicato, la cosa più buona che non arrivo però ad identificare. Immagino che aggiungiate un bicchiere di cognac.” “Di cognac o di armagnac, quello che ho sottomano…Eh! Non è ortodosso, ci metto anche prunella d’Alsazia…Ecco il segreto!”

LA RICETTA DI ZIA MARINA

Ingredienti per 4/6 persone: Pollastrello ruspante di 2 Kg a pezzi, 2 carote, 1/2 porro, 1 cipolla, 2 scalogni, 2 spicchi d’aglio, prezzemolo, timo, alloro, burro, olio, 2 cucchiai di farina, 1 bicchiere di vino bianco secco, noce moscata, 1 limone, 1 uovo, 100 gr panna liquida fresca, un bicchierino di acquavite di prugne (o di cognac o di armagnac), sale, pepe.

 

E LA PREPARAZIONE…

Preparazione: soffritto con carote, porro, aglio, cipolla, scalogno. Tritate a parte l’aglio. In casseruola il burro (circa 50gr) e due/tre cucchiai d’olio. Dentro il pollo, soffriggere a fuoco medio. Aggiungete carote, porro, etc. Salare e pepare. Poi due cucchiai di farina. E il vino bianco. Far evaporare, ma non tutto.. Poi timo e la foglia di alloro (non esagerare con gli odori). Piccola grattatina di noce moscata. Girare. Coprire la casseruola e cuocere a fuoco lento per un’ora. In una ciotola mettete la panna fresca, un uovo freschissimo, mescolate. Togliere i pezzi di pollo dalla casseruola per metterli in recipiente da portata ben caldo. Nella casseruola, a fuoco spento, mettete la salsa ottenuta (panna ed uovo) e legate con la salsa rimasta nella casseruola. Mescolate, con il succo del limone ed il bicchierino d’acquavite: velocemente per mantenere la salsa calda. Versate la salsa sul pollo, in tavola. E buon appetito con
Maigret!

PERÒ, SE NON VI PIACE…

… scrivetemi. Parlo spesso nel mio diario di buona cucina, ristoranti, piatti prelibati, ricette! Forse è troppo? Ammetto di essere un buongustaio, i miei chili in sovrappeso lo dimostrano. Lo sono al punto che ignoro i comandamenti dei medici: se perdessi trenta chili, non avrei più bisogno di “assumere” (questo è il loro linguaggio) una quindicina di pastiglie al giorno. Continuo ad assumere e a deliziarmi con la buona cucina. Che ne dite, amici miei? Grazie, se mi mandate la vostra ricettina del cuore.

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