UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… LA VARETTO NON SI CANDIDA

“Rieccoci, quante volte lo devo smentire? Non c’è alcuna ipotesi di mia candidatura con M5S (e neppure con altri!)”, un tweet di Sarah Varetto.

 

 

 

 

OGGI VI DICO CHE… QUANDO RITIRARSI

“Ritirarsi non è scappare, e restare non è un’azione saggia, quando c’è più ragione di temere che di sperare. Non c’è saggezza nell’attesa quando il pericolo è più grande della speranza ed è compito del saggio conservare le proprie forze per il domani e non rischiare tutto in un giorno”.
(Miguel de Cervantes)

“Bixio osò dire al Generale: ‘Temo che bisognerà ritirarsi’. Ancora molti anni dopo impallidiva al ricordo dello sguardo che gli rivolse Garibaldi rispondendogli: ‘ Cosa dite mai Bixio? Qui si fa l’Italia o si muore’ “.
( da “Le frasi celebri nella storia d’Italia” di Antonello Capurso)

“Perché non ti ritiri dalla vita come un commensale ormai sazio, né serenamente ti prendi, o sciocco, un tranquillo riposo?”.
( Tito Lucrezio Caro )

“Tu puoi, ogni volta che lo desideri, ritirarti in te stesso. Nessun ritiro è più tranquillo né meno disturbato per l’uomo che quello che trova nella sua anima”. (Marco Aurelio)

“Si ritirò accigliato dentro le trincee della propria dignità”. ( Antonio Fogazzaro )

 

ATTUALIZZANDO… GRETA GARBO E CELENTANO

Mi sarebbe piaciuto che Adriano Celentano scegliesse di ritirarsi, esattamente come fece Greta Garbo.
Penso che una grande star dello spettacolo farebbe bene a ritirarsi nei giorni del massimo splendore. Una lettrice di Cerignola, la signora Franca Abate, mi pizzica: “Ha visto la popolarità di Adriano Celentano, festeggiato nel giorno del suo ottantunesimo compleanno? Eppure lei alcuni mesi fa aveva scritto che il nostro grande Molleggiato avrebbe fatto bene a chiudere la sua carriera…”

UNA PARTICOLARE AMMIRAZIONE

Vero, verissimo; e apprezzo anche l’inesorabile memoria della lettrice. Però, ribadisco e preciso: la mia non è un’annotazione critica, ma – al contrario – propone una particolare ammirazione. Mi spiego. Il mio mito è Greta Garbo (all’anagrafe Greta Lovisa Gustafsson), la grande attrice svedese, soprannominata “La Divina”, che si ritirò nel 1941, a soli 36 anni, dopo aver primeggiato sia nel cinema muto che in quello sonoro.

 

LA MITICA DIVINA

Era di origini umilissime, figlia di un netturbino (che morì alcolizzato) e di una donna di servizio. Fu candidata a quattro Oscar senza vincerne neanche uno: il premio le fu tardivamente accordato negli anni 50, “alla carriera”, ma lei, sdegnosissima, non andò neanche a ritirarlo, né si preoccupò di ringraziare. Federico Fellini definì la Garbo “sacra come la Messa”, dicendo: “Mi ha sempre provocato una grande soggezione per il suo volto solenne da imperatrice monaca, che incuteva grande rispetto”.

 

COSÌ FOLGORÒ ONASSIS

In Svezia era una ragazzetta goffa, commessa in un grande magazzino. A Hollywood Greta diventò l’attrice, e la donna, più snob del mondo: basterà ricordare che la barca di Onassis – così disse – era troppo corta per le sue passeggiate. E mi fermo qui.

 

 

 

EVITARE LA DECADENZA

Ecco, semplicemente, mi sarebbe piaciuto che Celentano (un giorno arrivai a scrivere che Adriano è la prova dell’esistenza di Dio) si ritirasse come Greta Garbo, da giovane, nel pieno del successo. È solo la mia opinione è capisco bene quanto sia discutibile, con argomenti importanti.
Penso che un grande artista farebbe bene ad evitare la decadenza: per se stesso e per il pubblico.

 

 

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