UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… DA SALÒ AI VITALIZI

È nota la polemica sulla costituzionalità e la liceità del taglio dei vitalizi. L’ultima stroncatura è arrivata da Cassese: “Misura illegittima e ingiusta”. Per il presidente emerito della Corte Costituzionale il provvedimento è a rischio bocciatura da parte della Consulta. E Huffington Post: “Solo nella Republichetta di Salò fu varata una legge retroattiva per fucilare coloro che il 25 luglio 1943 avevano tradito il Duce e l’Idea”.

OGGI VI DICO CHE… LA PENA DI MORTE

“Nessuno, dinanzi alla giustizia o al nemico deve star lì a escogitare i mezzi per sfuggire, a tutti i costi, alla morte.” (Socrate)

“Pochi sono gli uomini che sanno andare a morte con dignità, e spesso non quelli che ti aspetteresti.” (Primo Levi)

“Il criminale, nel momento in cui compie il delitto, è sempre un malato.”
(Fëdor Michajlovič Dostoevskij)

“Chi commette un’ingiustizia è sempre più infelice di quello che la subisce.” (Platone)

“La pena capitale sarebbe più efficace come misura preventiva, se fosse somministrata prima del crimine.”
(Woody Allen)

ATTUALIZZANDO… HO CAMBIATO IDEA

Sono favorevole alla pena di morte per alcuni delitti imperdonabili. Penso che per alcuni delitti sarebbe una giusta legge, non peserebbe sulla mia coscienza. In vecchiaia ho cambiato idea su questo terribile argomento, e voglio dichiararlo con angoscia e sincerità.

 

 

 

MAURO RAFFO HA SCRITTO…

Mi dà lo spunto Mauro della Porta Raffo, che ha scritto: “Sono assolutamente favorevole alla pena di morte. Non alla sua applicabilità. Troppi gli errori, evidentemente irrimediabili. Spero, confido al riguardo nella scienza e nella tecnica. Giorno verrà, infatti, nel quale scientificamente e tecnicamente sapremo con certezza di applicarla al vero responsabile del reato del quale è giusta e necessaria conseguenza.”

 

MA NON È COSÌ…

Mi dispiace contraddire il mio caro amico Mauro. Ci sono decine di spaventosi delitti, in cui le responsabilità sono accertate, senza possibilità di errore, neanche di dubbio, di un minimo dubbio. Negli anni settanta condividevo l’opinione del mio direttore Piero Ottone, contrario all’uso della parola “mostro” nei titoli e nei testi del giornale: “In una società civile, i mostri non esistono. Esistono persone malate, che vanno curate oltre ad essere punite e condannate, secondo le leggi.”

 

GUERRE, TERRORISMO, DELITTI FEROCI

Ebbene, ho cambiato idea. Guerre, terrorismo, cronache di mostruosi, feroci delitti: i responsabili spesso sono individuati con certezza totale. La pena di morte in Italia fu abolita la prima volta in Toscana nel 1786 e successivamente nel Regno d’Italia, nel 1889, e poi reintrodotta, nel 1930, durante il fascismo. È vietata, nella nostra Costituzione, dal 1948 (ultima esecuzione nel 1947, a Torino).

QUANDO C’È CERTEZZA E NON ESISTONO ATTENUANTI

La mia convinzione oggi è che la legge andrebbe ripristinata, quando le responsabilità siano indiscutibilmente verificate e accertate, per quei delitti ai quali non sia possibile concedere la pur minima attenuante. Quali? Purtroppo sono sempre più numerosi, ogni giorno o quasi giornali e telegiornali ci danno informazioni precise. Sconvolgenti. E inoppugnabili.

 

 

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