RICORRENZE… NATI IL 9 MAGGIO

Francesco Baracca, Giancarlo Caselli, l’Europa comunitaria (1950), Claudio Lotito. Morti il 9 maggio: Aldo Moro, Peppino Impastato, Ottavio Missoni, Friedrich Schiller.

 

 

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… LE BANCONOTE DA 500

«A proposito del nero: il 30 per cento del contante in circolazione è costituito da banconote da 500 euro che non sono nemmeno più stampate dalla Bce» [Ferruccio de Bortoli a Il Fatto].

 

 

OGGI VI DICO CHE… NOUVELLE CUISINE

“Una donna che sa fare la pasta a regola d’arte ha un prestigio che resiste anche oggi a qualsiasi altro richiamo dei tempi.”  (Sofia Loren)

“In cucina funziona come nelle più belle opere d’arte: non si sa niente di un piatto fintanto che si ignora l’intenzione che l’ha fatto nascere.” (Daniel Pennac)

“Cucinare suppone una testa leggera, uno spirito generoso e un cuore largo.” (Paul Gauguin)

“Tutta la storia umana attesta che la felicità dell’uomo, peccatore affamato, da quando Eva mangiò il pomo, dipende molto dal pranzo.” (George Gordon Byron)

“Buona cucina e buon vino, è il paradiso sulla terra.” (Enrico IV)

ATTUALIZZANDO… VIVA LA PASTA E FAGIOLI!

Nouvelle cuisine? Assai meglio la pasta e fagioli della nonna! Le continue discussioni gastronomiche dei nostri giorni sono in gran parte superflue: basterebbe un po’ di buon senso per stabilire i giusti indirizzi. Vi dico subito la mia: sono un tradizionalista, che più tradizionalista non si può; un inguaribile conservatore. Insomma, preferisco una pasta e fagioli fatta a regola d’arte, come insegnavano le nostre nonne, piuttosto che qualsiasi striminzito piattino della “nouvelle cuisine”, moda elitaria che ci piombò in tavola dalla Francia; o qualsiasi diabolica innovazione proposta da chicchessia (anche da mia moglie, vi risparmio le discussioni periodiche con lei).

UN MILLENNIO DI SPAGHETTI

Ho letto che gli spaghetti sono del 1154, i maccheroni del 1279, il caffè del 1573… Erudite puntualizzazioni, comunque proclamo (salvo sorprese!) la mia assoluta fedeltà alla tradizione. Poi, ho letto (Alessandro Marzo Magno a Maurizio Stefanini, su Il Foglio) che la carbonara l’avrebbero inventata i canadesi. “Il cuoco bolognese Renato Gualandi ha testimoniato di averla creata all’Hotel Vienna di Riccione nel 1944 per il generale canadese Eedson Luois Millard, che per condire la pasta mise a disposizione gli ingredienti con cui i suoi soldati facevano la prima colazione.”

LA COTOLETTA MILANESE

Ed è vero che la Wiener Schintzel deriva dalla cotoletta alla milanese? “Una balla, inventata nel 1963 da Felice Cùnsolo, un giornalista siciliano che viveva a Milano, e che diceva di aver trovato in un archivio una lettera di Radetzky, in realtà mai esistita. A questa fake news hanno creduto gli stessi austriaci. E se uno oggi va a Vienna gliela raccontano così. In realtà la cotoletta in Italia è sicuramente arrivata dalla Francia: lo attestano alcuni ricettari tradotti.”

 

CONCLUSIONE… LA PEPERONATA

Datemi da mangiare come mangiavano i miei nonni e bisnonni e sarò felice. Una prima regola è fondamentale: la lunga e lenta cottura. Ho ancora negli occhi le mie zie che si alzavano all’alba per mettere la pentola sul fuoco. La toglievano dopo cinque o sei ore. Il primo esempio che mi viene in mente? La peperonata. Oggi la tolgono dai fornelli dopo quindici minuti. Provate a cuocerla, come ho fatto io, per quattro ore a fuoco lentissimo, e capirete la differenza. O il brasato. O il minestrone. Meditate, signore e signori, meditate.

cesare@lamescolanza.com