RICORRENZE… NATI IL 6 NOVEMBRE

Giuliano l’Apostata, Cesare Lombroso, Mango, Robert Musil.
MORTI: Enzo Biagi, Carlo X di Francia, Butch Cassidy, Caterina II di Russia, Pëtr Il’ič Čajkovskij.

 

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… RENZI DIMAGRITO

Renzi a dieta ha perso dieci chili «Matteo Renzi si è messo a dieta. E annuncia questa importante notizia su Instagram, postando la foto della sua bilancia.
“Uno dei miei obiettivi del 2019 era tornare a un peso forma accettabile dopo aver superato i 90 kg.
Quando nel 2012 ho iniziato la sfida delle primarie venivo da due maratone a Firenze e pesavo 81 kg.
La mia battaglia contro la bilancia continua ma oggi, per la prima volta dopo sette anni, torno sotto quel peso”. Tutti contenti per lui» [Giornale].

UN SORRISO… INTRUSI

L’arte è un appello al quale troppi rispondono senza essere stati chiamati (Leo Longanesi)

 

 

 

OGGI VI DICO… i RICORDI

“Il ricordo delle cose passate non è necessariamente il ricordo di come siano state veramente.”
(Marcel Proust)

“Cos’è un ricordo? Qualcosa che hai o qualcosa che hai perso per sempre?”
(Isabel Allende)

“Andare a caccia di ricordi non è un bell’affare. Quelli belli non li puoi catturare e quelli brutti non li puoi uccidere.”
(Giorgio Faletti)

“Una cattiva azione non ci tormenta appena compiuta, ma a distanza di molto tempo, quando la si ricorda, perché il ricordo non si spegne.”
(Jean Jacques Rousseau)

“La differenza tra i falsi ricordi e quelli veri è la stessa che c’è per i gioielli: sono sempre quelli falsi che sembrano i più reali, i più brillanti.”
(Salvador Dali)

ATTUALIZZANDO… IL MAESTRO È PROUST

Ero povero e in tavola a volte c’erano solo pane e olio, i ricordi d’infanzia restano per sempre! La memoria consegna (regala?) a ciascuno di noi indimenticabili ricordi dell’infanzia e quei ricordi restano fondamentali nella nostra vita da adulti. Se questo argomento vi piace, probabilmente il vostro scrittore preferito è Marcel Proust, e forse è vero che se uno ha letto Proust non ha bisogno di leggere altro nella vita (ma direi la stessa cosa di Dostoevsky).

NELL’ERBA BAGNATA

Eccovi allora alcuni miei ricordi di quando ero bambino. I fili d’erba bagnati mi emozionano. Perché? Vivevamo a Bogliasco, un paese vicino a Genova, in una casa di campagna, in collina.
I prati bagnati dopo la pioggia erano eccitanti: io e il nostro cane, un bulldog che si chiamava Kira, ci rotolavamo felici nell’erba. Basta così poco, per essere felici… Eravamo poveri: mai regali o spese superflue.

 

FELICITÀ PER UN’ANGURIA

Ricordo la mia gioia nel vedere mio padre tornare a casa, d’estate, con una anguria, una piccola anguria, in mano.
Un lusso. Mia madre, spesso, mi dava pane olio e sale, a pranzo, e pane e zucchero per merenda. Mia zia, se lasciavo qualcosa nel piatto, me lo ripresentava la sera e anche il giorno dopo (potete immaginare ciò che penso dei miei figli, capricciosi e viziati, indifferenti oggi di fronte a qualsiasi delizia). Accompagnavo mio padre dal barbiere. A quell’epoca i barbieri regalavano ai clienti piccoli calendari illustrati con donnine seminude: furono i miei primi brividi di emozione sessuale. Fine anni 40, inizio dei 50. E ancora…

 

 

IL TERRORE PER I TEMPORALI

Mia madre era terrorizzata dai temporali: si metteva a letto con me e mia sorella, sotto le coperte (che ci avrebbero protetto dai fulmini). E così fece anche con la prima, adorata nipote, a cui avevamo dato il suo nome. Risultato: mia figlia, cinquant’anni dopo, ha ancora incubi legati a fulmini, lampi e tuoni. Io, per fortuna, no. Ma tutto ciò che è imprevedibile mi affascina e a volte mi sgomenta.

 

 

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