RICORRENZE… NATI IL 5 LUGLIO

Marcel Achard, Phineas Taylor Barnum, Il bikini, Jean Cocteau, la pecora Dolly, Alberto Gilardino, Giancarlo Magalli, Gianfranco Zola.
Morti il 5 luglio: Georges Bernanos, Salvatore Giuliano, Cesare Morì, Joaquín Navarro Valls.

 

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… LUTTAZZI NON SI FA

Carlo Freccero, direttore di Rai 2, vorrebbe riportare sulla televisione di Stato Daniele Luttazzi, che dalla Rai è assente dal 2001, dopo il famoso “editto bulgaro”. Il progetto prevede otto puntate: Luttazzi avrebbe chiesto 100mila euro a puntata, 800mila euro per l’intera trasmissione. Il progetto si direbbe tramontato.

 

OGGI VI DICO CHE… L’IRONIA

“Per studiar minuziosamente un grottesco, per prolungar freddamente un’ironia, bisogna avere un sentimento continuo di tristezza e di collera.” (Luigi Pirandello)

“L’ironia è facile, la fede difficile, e nessuno si fa beffe di te se ironizzi, tutti son pronti a schernirti se reciti un atto di fede.” (Oriana Fallaci)

“È dall’ironia che comincia la libertà.” (Victor Hugo)

“Non con l’ira ma col riso s’uccide.” (Friedrich Wilhelm Nietzsche)

“L’ironia irrita. Non perché si faccia beffe o attacchi, ma perché ci priva delle certezze svelando il mondo come ambiguità.” (Milan Kundera)

ATTUALIZZANDO… FORTEBRACCIO

Dopo trent’anni ricordo Fortebraccio, corsivista perfido, ma mai volgare o insultante. Solo i lettori e i colleghi più anziani ricordano chi sia stato il sublime polemista. Morì a Milano trent’anni fa, alla fine del giugno 1989, amato, ammirato e detestato. Aveva ottantasette anni.

 

 

 

IL CONFRONTO CON OGGI…

A confronto con i polemisti di oggi, non si può non rimpiangerlo. Oggi nelle discussioni televisive, nella carta stampata, in politica, si va giù sempre più pesante. Fortebraccio (pseudonimo di Mario Melloni), nella sua rubrica in prima pagina sull’Unità, colpiva con l’ironia, al massimo con il sarcasmo, comunque sempre con finezza.

 

IL NECROLOGIO DI LIETTA TORNABUONI

Lo ricordo con qualche sua battuta, grazie anche al necrologio che Lietta Tornabuoni, magnifica giornalista, scrisse nel giorno della sua morte. “De Gasperi era trentino, e perché si accorgesse che lo chiamavano bisognava dargli un colpetto sulla spalla. De Mita è sempre già voltato”. Donat-Cattin “se fosse di marmo non sarebbe mai un monumento, ma un paracarro”.

 

 

DEMOCRISTIANO, COMUNISTA, SEMPRE CATTOLICO PRATICANTE

Altri suoi bersagli costanti: Giovanni Spadolini, Alberto Ronchey “l’ingegnere”, i socialdemocratici: Antonio Cariglia “socialista di gommapiuma”, Franco Nicolazzi che “non è un ministro dei Lavori pubblici, ma dei lavori privati”, soprattutto Mauro Ferri, che immaginava come un prodotto alimentare, “strapazzato, al cartoccio, soufflé, nipiol, frutta e verdura, con giardino”. Quanto a Craxi, era “un giocatore di poker”.
Forse fu l’unico parlamentare democristiano, ex direttore del ‘Popolo’, a diventare comunista, restando cattolico praticante. Era emiliano, antifascista già da studente universitario…

LOR SIGNORI….

Infine: chiamava la classe dirigente con l’appellativo ottocentesco, impertinente e cerimonioso di “Lor Signori”. Faceva ridere e metteva malinconia, ha scritto la Tornabuoni: con un’inesauribile capacità di stupirsi e indignarsi.

 

 

 

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