RICORRENZE. NATI IL 4 DICEMBRE

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Gae Aulenti, Jeff Bridges, Sergej Bubka, Paolo Cantarella, Thomas Carlyle, Francisco Franco, Franco Morbidelli, Rainer Maria Rilke, Marisa Tomei.
MORTI: Hannah Arendt, Luigi Galvani, Thomas Hobbes, Alberto Manzi, Armand-Jean du Plessis Richelieu, Edoardo Sylos Labini, Frank Zappa.


CANDIDATURE… Trump pensa a una grazia per i figli

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Scrive il New York Times che Donald Trump ha discusso con i consiglieri se concedere una grazia preventiva ai tre figli Donald Trump Jr., Eric Trump e Ivanka, al genero Jared Kushner, e all’avvocato personale Rudy Giuliani. Il presidente uscente teme che il Dipartimento di Giustizia della futura amministrazione Biden possa vendicarsi contro di lui colpendo chi gli sta accanto. Donald Trump Jr. è stato indagato nel Russiagate per i contatti con emissari russi che offrivano materiale compromettente su Hillary Clinton ma non è mai stato incriminato. Kushner fornì false informazioni alle autorità federali sui contatti con autorità straniere. Le preoccupazioni del presidente per Eric e Ivanka potrebbero essere legate all’inchiesta della procura di New York sulle presunte frodi ed evasioni fiscali della Trump Organization. La grazia presidenziale, tuttavia, non copre i reati statali o locali.

POESIE…. IL CICLISTA

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“Il ciclista polverosa
castità offre alla sposa”
(Sandro Penna)






CITAZIONI… FAUSTO COPPI

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“Veniva avanti in un modo incredibile, Fausto Coppi, anche per un profano: senza sforzo con una leggerezza e una violenza che non gli costavano nulla, quasi precipitasse e il suo unico impegno consistesse nel dominare qualche potenza. Le sue ruote, non comprendiamo come, ci sembravano più alte e lievi delle altre, ruote fatate su cui il contadino di ieri era stato rapito. Mentre il corpo rimaneva immobile, e quasi rilassato, il volto patito e duro che tutti conosciamo si moveva in qua e in là, con una pena particolare, sorridendo senza sorridere. A somiglianza del volto di tutti i corridori, era infiammato e cupo, gli occhi splendevano come di lacrime, un sudore copioso, o acqua che si era versata sul capo, gli grondava dal collo e dalla fronte. Come il becco di un rapace sfinito, il suo naso pungeva l’aria, il bianco della polvere. Era forse sfinito ma volava”…(Anna Maria Ortese)

IL SORRISO… SPORCO E PULITO

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“Il ciclismo è la fatica più sporca addosso
alla gente più pulita” (Gian Paolo Ormezzano)




OGGI VI DICO… IL CICLISMO

“E questa la bellezza del ciclismo: il ritmo produce un’attività importante nel cervello assopito: crea un vuoto. Pensieri casuali riempiono quel vuoto: il ritornello di una canzone, il verso di una poesia, un dettaglio della campagna, una barzelletta, la risposta a una domanda che mi tormentava tempo fa.” (Robert Penn Warren)

“La maglia rosa, la maglia rosa, è quella cosa che mai riposa.”
(Totò)

“Il ciclo a me piace perché non è uno sport qualunque. Nel ciclismo non perde mai nessuno, tutti vincono nel loro piccolo, chi si migliora, chi ha scoperto di poter scalare una vetta in meno tempo dell’anno precedente, chi piange per essere arrivato in cima, chi ride per una battuta del suo compagno di allenamento, chi non è mai stanco, chi stringe i denti, chi non molla, chi non si perde d’animo, chi non si sente mai solo. Tutti siamo una famiglia, nessuno verrà mai dimenticato. Chi, scalando una vetta, ti saluta, anche se ti ha visto per la prima volta, ti incita, ti dice che “è finita”, di non mollare. Questo è il ciclismo per me.” (Marco Pantani)

“Come nella boxe, anche nel ciclismo il sangue, a volte, lo si vede subito”
(A. Cougnet)

“I corridori ritardatari, anime dannate che Dante si è dimenticato di cantare.”
(Vasco Pratolini)

IL PRIMO MOSER

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In ricordo del primo Moser, scomparso a 86 anni, quel giorno di giugno nel memorabile Giro vinto da Charly Gaul sul Bondone. Se si parla di ciclismo e qualcuno cita Moser, tutti pensano a Francesco, vincitore di un Giro d’Italia e di un campionato del mondo. Inevitabile, presumo. E invece, no. Almeno per quanto mi riguarda. Quando ero poco più che un ragazzetto, facevo un tifo sfrenato per un altro Moser, Aldo, il primo di dodici fratelli, nella loro bellissima famiglia di Palù. Morto qualche giorno fa, a 86 anni, nell’ospedale di Trento dov’era ricoverato, per complicazioni legate al Covid 19.

GRANDE, MA INCOMPIUTO

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Aldo Moser è stato un grande campione, con un terribile limite: in volata era una vera schiappa, arrivava quasi sempre con i primi, ma non vinceva mai. Ma è stato per vent’anni in prima linea, dal ‘54 al ‘74, quasi sempre presente nel Giro d’Italia (maglia rosa per qualche giorno nel ‘56) e alcune vittorie di prestigio: Coppa Agostoni, Gran Premio Industria e Commercio di Prato, Trofeo Baracchi, Grand Prix des Nations e Coppa Bernocchi. Molto forte nelle gare a cronometro. Ero un ragazzetto e, nel ciclismo, uscivamo dalla epopea di Bartali e Coppi: Aldo Moser mi piaceva per la sua incompiutezza (come ho detto, negato negli arrivi in volata, ma spesso nel gruppo dei primi), un montanaro di poche parole, un ottimo scalatore.

CHARLY GAUL TRIONFÒ NELLA NEVE E NEL GELO

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Lo ricordo in particolare per una memorabile tappa del Giro del ‘56, in cui partirono, da Merano, in 86 e arrivarono in 45. Una tremenda gara di montagna, in cui si dovevano scalare Costalunga, Rolle, Gobbera, Brocon e infine il monte Bondone: un giorno di gelo e neve, in una tempesta inattesa. Moser era terzo in classifica, aspirava al primato. Invece la straordinaria rivelazione, il dominatore, fu Charly Gaul. Aldo arrivò decimo, a 21’28”, e infine quinto in classifica: con i piedi rovinati e i muscoli impietriti. Di più, in seguito si seppe che aveva perso le sue scarpe, taglia 42, obbligato a correre con quelle di un gregario (44). Senza quel problema, forse si sarebbe battuto per il primo posto.

cesare@lamescolanza.com