RICORRENZE. NATI IL 27 GENNAIO

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Lewis Carroll, Wolfgang Amadeus Mozart, Heather Parisi, Giuseppe Prezzolini, Georgina Rodriguez.
MORTI: Bartolomeo Cristofori (inventore del pianoforte), Johann Gottlieb Fichte, Ingvar Kamprad (fondatore di Ikea), Maria Josè del Belgio, Mino Reitano, Nelson Rockefeller, Luigi Tenco, Giuseppe Verdi, Giovanni Verga.

MA QUANTA POCA TERRA!

«La superfice terrestre è così suddivisa: 71% sono oceani, il restate  29% è terra. Di questo 29% di terra, il 10% è coperto da ghiacciai, mentre un ulteriore 19% è considerato terra arida: cioè, deserti, saline secche, spiagge, dune di sabbia e rocce esposte. Il 71% è definito come terreno abitabile. Di questo 71% di terreno abitabile, il 50% è utilizzato per l’agricoltura, il 37% è occupato da foreste; 11% da arbusti e praterie e 1% come copertura di acqua dolce; e il restante 1% – una quota molto minore di quanto molti sospettano – è un’area urbana edificata che include città, paesi, villaggi, strade e altre infrastrutture umane. La terra utilizzata per l’alimentazione animale e il bestiame rappresenta il 77% del terreno agricolo globale. Tuttavia, nonostante questa categoria (bestiame e alimentazione per bestiame) occupi la maggior parte dei terreni agricoli del mondo, produce solo il 18% delle calorie mondiali e il 37% delle proteine totali» [Pascale, Agrifoglio]

OGGI VI DICO… LA TERRA

E la Terra sentii nell’Universo.
Sentii fremendo ch’è del cielo anch’ella, e mi vidi quaggiù piccolo e sperso, errare, tra le stelle, in una stella.
(Giovanni Pascoli)

Al saggio tutta la Terra é aperta, perché patria di un’anima bella é il mondo intero.
(Democrito)

Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare.
(Andy Warhol)

Non dimenticate che la terra si diletta a sentire i vostri piedi nudi e i venti desiderano intensamente giocare con i vostri capelli.
(Kahlil Gibran)

È inutile per l’uomo conquistare la Luna, se poi finisce per perdere la Terra.
(François Mauriac)

I FIGURANTI?… PROTAGONISTI

David Livermore, direttore del Teatro Nazionale di Genova, assicura che se davvero durante il Festival di Sanremo la Rai riempirà la platea dell’Ariston di figuranti pagati, lui e gli altri teatranti italiani faranno lo stesso nei loro teatri, riempendoli di comparse contrattualizzate.

IL SORRISO… TEMPO LIBERO

«Ho scritto questo libro nelle lunghe ore che mia moglie ha trascorso a vestirsi» (Groucho Marx)

NOMINE. UNICREDIT E ORCEL, I RETROSCENA

Sarà Andrea Orcel il nuovo ceo di Unicredit, al posto lasciato da Jean Pierre Mustier. Secondo Bloomberg, una riunione del cda potrebbe ufficializzare la nomina già in settimana. La notizia ha fatto schizzare il titolo della banca a Piazza Affari, dove è stato sospeso per eccesso di rialzo per chiudere poi la seduta con un +4,45%. Romano, 57 anni, Orcel è stato per un ventennio capo della banca d’affari di Merrill Lynch e poi di Ubs. Avrebbe offerto di approdare in Unicredit gratis il primo anno, dopo esser stato a lungo tra i manager più pagati al mondo. Proprio il voltafaccia di Santander sui suoi compensi gli costò il posto di ad, a contratto già firmato. Una vicenda che ha portato Orcel a chiedere agli spagnoli 112 milioni di danni. «Succede a Mustier, che da novembre ha annunciato il suo passo indietro dopo un conflitto con il board sulla strategia della banca. Sintetizza Bloomberg le posizioni: apprezzato per la pulizia di bilancio, i critici hanno addebitato a Mustier la vendita di business capaci di produrre profitti e l’incapacità di delineare una strategia di crescita, una volta gettate le fondamenta» [La Repubblica].«Orcel avrebbe superato la concorrenza di Flavio Valeri e Fabio Gallia, dopo il “no grazie” di papabili quali Tidjane Thiam, come, pare, di Alberto Nagel, Marco Morelli e ancor prima di Sergio Ermotti. La prova che attende il nuovo ceo non sarà facile. Per il quarto trimestre, gli analisti prevedono una perdita di 717 milioni e per l’intero 2020 un rosso da 2,3 miliardi. Quest’anno invece l’utile potrebbe risalire, secondo le stime, sopra 2,1 miliardi» [Bottero, La Stampa].








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