RICORRENZE. NATI IL 25 GIUGNO

Vittorio Feltri, Antoni Gaudi, Sidney Lumet, George Orwell, Tommaso Paradiso, Lola Ponce, Roberto Vecchioni, Simone Zaza.
MORTI: Jacques Cousteau, George A. Custer, Farrah Fawcett, Ernst Hoffmann, Michael Jackson



NÈ BISCOTTO NÈ BISCOTTINO

Tra la Nazionale e il Galles né biscotto né biscottino: partita limpida e onesta, il risultato è stato corretto. Non la pensa così il lettore Agostino Maffettone, che mi scrive da Frosinone: “Lei ha sentenziato, perentoriamente, che la nostra Nazionale non avrebbe accettato il cosiddetto “biscotto” con i gallesi e che la semplice insinuazione indignava il cittì Roberto Mancini. Ebbene, mi lasci dire che se non c’è stato un vero e proprio biscotto, ma un biscottino lo abbiamo visto, con evidenza… Italia e Galles hanno pacificamente ottenuto ciò che volevano!…”


IL PERFETTO GOL DI PESSINA

Rispondo: e che male c’è? Il problema, ipotizzato da alcuni commentatori e – suppongo – anche dal lettore Maffettone, era che tra italiani e gallesi ci fosse un accordo antisportivo: lasciare ai britannici la vittoria o anche un semplice pareggio, per consentir loro la qualificazione agli ottavi di finale del campionato europeo. Ma non è andata così. Qualcuno può pensare che il magnifico gol segnato da Pessina fosse legato a un ambiguo accordo? Assolutamente no: il calcio di punizione di Verratti è stato un capolavoro di precisione (probabilmente provato a lungo negli allenamenti) e il fulmineo intervento di Pessina è apparso a tutti imparabile.


IL RECORD DI PARTITE IMBATTUTE

La nostra Nazionale voleva vincere, anche per eguagliare il record di partite senza sconfitte, stabilito da Vittorio Pozzo negli anni 30. E i gallesi volevano conquistare l’accesso agli ottavi. Gli azzurri e gli avversari ci sono riusciti, in modo corretto. Né biscotto né biscottino. L’Italia ha sfiorato il raddoppio più di una volta. E se il Galles non ha pareggiato è stata solo colpa di un erroraccio di Bale. Dopodiché, rimasto in dieci, era impegnato a non subìre una goleada. E i nostri non avevano alcun interesse a scoprirsi, rischiando di prendere gol. Tutto normale, insomma.


OGGI VI DICO… LA VERITÀ

“Vorrei precisare che noi non dobbiamo dire la verità per convincere quelli che non la conoscono, ma per difendere quelli che la conoscono”. (William Blake)

“A volte l’uomo inciampa nella verità, ma nella maggior parte dei casi si rialza e continua per la sua strada”. (Winston Churchill)

“Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi”. (Arturo Graf)

“Forse il compito di chi ama gli uomini è di far ridere della verità, perché l’unica verità è imparare  a liberarci dalla passione insana per la verità”. (Umberto Eco)

“Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente”. (Bertolt Brecht)


I LIBRI PER VOI, EDITORE MARSILIO

Enrico Deaglio – Cose che voi umani
Siamo a New York. Anthony Sanfilippo, italoamericano, bibliotecario in pensione, il 6 gennaio 2021 è, come tutto il mondo, incollato davanti alla televisione che trasmette “l’insurrezione” di Washington e teme per la “fine della democrazia americana”. Il giorno dopo si reca alla New Orion per “mettersi a disposizione”. La New Orion, un grattacielo di settanta piani, è una super Facebook, Google, Salesforce, AI 7G messe insieme: dispone di “sinapsi” spazio-temporali e di intelligenza artificiale in grado di situare ogni avvenimento nella storia e nel futuro: racconta che tutto è già successo e prevede quello che succederà… a pagamento naturalmente. E assume, perché tutti vogliono i suoi servizi. Ma Anthony Sanfilippo, appena inizia a lavorare, riceve una drammatica telefonata: un suo cognato che non vede da anni, un avvocato che vive nello stato della Georgia, è stato fotografato tra gli insorti dentro il Campidoglio, arrestato, la cauzione è carissima e occorre la sua firma per ipotecare la vecchia casa di famiglia… E così prende un aereo per scoprire il cuore di tenebra dell’America di oggi…


«FORSE TU SOLA HAI COMPRESO»

Lettere di Eleonora Duse a Emma Lodomez Garzes A cura di Marianna Zannoni
Pubblicare le lettere di un artista è come aprire una finestra sulla sua vita. Nel caso di Eleonora Duse vuol dire anche gettare luce su alcuni aspetti della sua arte, della poetica così come della pratica del suo fare teatro: perché la Duse non separava il lavoro dalla vita, la quotidianità dalla scena, il “dentro” dal “fuori”. Le lettere che qui si pubblicano sono quelle all’amica Emma Lodomez Garzes, una delle più vicine e care dell’attrice, alla quale la Duse scrive per quasi quarant’anni, dagli anni ottanta dell’Ottocento fino ai primi anni venti del Novecento, raccontando di sé e del proprio lavoro e condividendo con l’amica la gioia e la stanchezza della vita in teatro, l’angoscia per gli anni della guerra, i numerosi viaggi e l’entusiasmo per il cinema…






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