RICORRENZE… NATI IL 20 NOVEMBRE

NATI: Angela Finocchiaro, Enrico Brizzi, Nadine Gordimer, Nazim Hikmet, Robert Kennedy, Selma Lagerlöf
MORTI: Leonardo Sciascia, Benedetto Croce, Giorgio de Chirico, Ennio Flaiano, Francisco Franco, Lev Tolstoj

 

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO…HITCHCOCK

Psycho: la scena della doccia in cui viene accoltellata la protagonista Marion Crane dura tre minuti, 78 singole inquadrature, 52 stacchi di montaggio. Per girarla Alfred Hitchcock impiegò una settimana. Per tutto il film ci volle meno di un mese [Grasso, Lettura].

 

 

OGGI VI DICO… UN BUON FILM

“Il cinema è il modo più diretto per entrare in competizione con Dio.”
(Federico Fellini)

“Andare al cinema è come andare in Chiesa per me, con la differenza che la Chiesa non consente il dibattito, il cinema sì.”
(Martin Scorsese)

“Un film è la vita a cui sono stati tagliate le parti noiose.”
( Alfred Hitchcock)

“Un film deve essere come un sassolino in una scarpa.”
(Lars von Trier)

“Il mio primo film era così brutto, che in sette stati americani aveva sostituito la pena di morte.”
(Woody Allen)

UN SORRISO…AL CINEMA

Andrea Giordana, finita l’esperienza in tv con Amanda Lear, le disse: «Torno al cinema». Amanda rispose: «A vedere cosa?» [Degli Antoni, Giorno]

 

 

 

 

ATTUALIZZANDO…LA BELLE EPOQUE

Non mi piacciono le arie dei francesi ma “La belle époque” è un film delizioso. Una domanda: è possibile ammirare gioiosamente un film e poi, allo stesso tempo, irritarsi, certo infantilmente? A me è successo qualche giorno fa, e si tratta di un film francese, “La belle époque”: ve lo consiglio, se ancora riuscite a trovarlo in qualche sala (i film più apprezzabili spariscono rapidamente, ahimè, il grande pubblico non li gradisce). Delizioso, elegante, misurato, ironico, divertente.

LE ARIETTE DEI FRANCESI

E allora? Vi spiegherò il mio infantilismo, con una confidenza. Detesto Macron e spesso non mi piacciono i francesi, mi innervosiscono certe ariette di superiorità, la loro abituale, ipocrita arroganza, nascosta disinvoltamente sotto un’apparente e lieve gentilezza. Come sempre, mi propongo di essere schietto, ma non vorrei che mi consideraste più rozzo di quanto, a volte, non sia. Insomma: so bene che Parigi é bellissima, il loro vino è eccellente, lo champagne una grande invenzione (il nostro spumante tuttavia non è inferiore), e la Rivoluzione francese ha cambiato la storia del mondo, ammiro Napoleone e De Gaulle e Brigitte Bardot

LA NOUVELLE VAGUE E LA RAFFINATEZZA

Ecco, perbacco, il cinema! Dalla nouvelle vague in poi, ma anche prima, il cinema francese é un prezioso riferimento, un godimento intellettuale. E questo pensiero è alla radice della mia bambinesca irritazione. Paolo Mereghetti ha scritto che “La belle époque” sarebbe piaciuto, per l’eleganza, a Umberto Eco”. L’idea che regge il film è semplice: ci piacerebbe rivivere il giorno più bello della nostra vita? Di Umberto Eco, sinceramente, mi infischio. Ma all’uscita dal cinema ero deliziato, credete al bravo critico e anche a me: grande Daniel Auteuil, grandissima Fanny Ardant. E però il mio malumore era questo: perché in Italia esaltiamo i fratelli Vanzina e non siamo capaci di fare (neanche di pensare!) film raffinati come questo?

cesare@lamescolanza.com