RICORRENZE… NATI IL 19 MARZO

Luc Besson, Claudio Bisio, Glenn Close, Pino Daniele, Adolf Eichmann, Hans Kung, David Livingstone, Gualtiero Marchesi, Mario Monti, Bruce Willis
MORTI: Marco Biagi, Michail Bulgakov, Giuseppe Diana, Richard Burroughs

 

 

INDISCREZIONI, NOMINE, CANDIDATURE / VALENTINA

Crepax e Tinto Brass scrissero insieme un progetto cinematografico in cui Valentina, prigioniera del dottor Krokowski subisce un processo di disumanizzazione, cioè viene educata all’odio
[Tinto Brass a Ilaria Ravarino, Il Messaggero].

 

 

OGGI VI DICO… LA CLAUSURA

“Trovare qualcuno col quale uscire è facile. La vera impresa è trovare qualcuno dentro cui vorresti chiuderti a chiave.” (Fabrizio Caramagna)

“Non è certo il tempo, non è mai il tempo, per rinunciare alla lotta, per chiudersi nel proprio particolare.” (Enrico Berlinguer)

“La solitudine non è l’assenza di un compagno o di una compagna, ma il momento in cui la nostra anima può parlarci liberamente e aiutarci a prendere delle decisioni riguardo alle nostre vite.” (Paulo Coelho)

“Per avere delle idee originali, straordinarie e forse immortali, non si deve far altro che isolarsi dal mondo per pochi momenti, in modo così completo che gli avvenimenti più comuni sembrino essere nuovi ed insoliti e si rivelino in tal modo nella loro vera essenza.” (Arthur Schopenhauer)

“Sono sempre stato un uomo solitario. Adesso sono un uomo solo. Non pensavo che col tempo sarei arrivato a sentire la differenza.” (Giorgio Faletti)

SORRISI, SMORFIE, LACRIME / TRE, NUMERO PERFETTO

Angie, l’ex moglie di David Bowie e madre di suo figlio Zowie, ha rivelato di aver condiviso il marito con un’altra donna per un anno. Ricorda quell’esperienza come meravigliosa e bizzarra: il cantante aveva avuto una relazione con Laurita Watson, oggi 82enne, proprietaria di un ristorante. Angie, oggi 70enne: «Laurita lo faceva stare bene.
Lei è stata tante volte a casa nostra. Non sono mai stata turbata per questo». Laurita, che fu anche amante di Jimi Hendrix: «Tre è un numero potente e noi eravamo in tre, era tutto molto spirituale» [Dagonews].

ATTUALIZZANDO… CAPIRE L’ISOLAMENTO

Siamo in isolamento, ma cosa significa? Proviamo a scoprire cosa vuol dire clausura. In questi giorni di clausura casalinga, un bel passatempo – leggendo – è di andare a caccia di curiosità, con una tenacia che forse (forse) non avremmo mai avuto.
Comincio proprio da qui, dalla clausura. Se preferite: ritiro, isolamento; oppure, come peraltro suggerisce il dizionario, convento. (Quando una volta pensavo alla parola clausura, mi venivano in mente le monache, obbligate a non apparire mai al di fuori del loro eremo. Invisibili! Oggi invisibile è il virus).

SEGREGAZIONE? PREFERISCO DIRE CLAUSURA…

Chi poteva pensare che ci saremmo piombati tutti, di colpo, da un giorno all’altro? Segregazione, internamento…? Preferisco la parola clausura: c’è qualcosa di filosofico, o religioso per chi lo desideri; comunque una nobile distinzione e a volte una scelta, anche se spesso in passato, e pure in questo caso, si tratta di un provvedimento coatto. Ho scoperto che nel 1943, quando i tedeschi occuparono Roma, il papa Pio XII ordinò anche ai conventi di clausura di accogliere e dare assistenza ai perseguitati, ai politici, agli ebrei, ai partigiani, a tutti coloro che fossero braccati e in pericolo di sterminio da parte dei nazisti.

L’EROISMO DELLE SUORE DI ROMA

Le suore accolsero tutti: non nella foresteria, accessibile dall’esterno, bensì nel chiostro del monastero, come nei corridoi e nelle stanze stesse della loro casa. Andrea Lonardo ha scritto su ‘Avvenire’ che le monache del monastero dei santi quattro coronati, a Roma, nascosero in casa: «undici automobili, compresa quella del generale Badoglio, e del generale Tessari, due camion portati da militari subito dopo l’8 settembre ’43. Un autotreno, una motocicletta del capitano di Trapani, un triciclo, dieci biciclette. E ancora: sette cavalle, quattro mucche, quattro buoi, tutte le macchine di un’azienda agricola, e mezzi di trasporto». Al momento, la nostra clausura, anch’essa non volontaria, è più semplice e meno faticosa.

cesare@lamescolanza.com