RICORRENZE… NATI IL 17 GIUGNO

Sergio Marchionne, Eddy Mercks, Paulina Rubio, San Giuseppe di Copertino, Igor Stravinsky.
Morti il 17 giugno: Roald Amundsen, Gianfranco Ferrè, Giuseppe Montanelli, Andrea Pazienza, Pierre Reverdy, Mario Rigoni Stern.

 

 

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… UN ANNUNCIO PER HOLLYWOOD

Bette Davis, due premi Oscar, nel ’62 mise su ‘Variety’ questo annuncio: «Madre di tre figli, 10, 11 e 15, divorziata, americana. Trent’ anni di esperienza come attrice di cinema. Ancora in grado di muoversi e più affabile di quanto si racconti. Desidera impiego stabile a Hollywood, ha già avuto Broadway. Referenze se richieste». Aveva 54 anni [Audisio, Repubblica].

 

 

OGGI VI DICO CHE… LA DOCCIA

“Risparmiate l’acqua, fate la doccia con un amico.” (Mae West)

“La doccia è milanese perché ci si lava meglio, consuma meno acqua e fa perdere meno tempo. Il bagno invece è napoletano: un incontro con i pensieri.” (Luciano De Crescenzo)

“Lei è sotto la doccia. L’acqua le cade sul corpo e vi indugia formando repentine stalattiti nell’abisso di quei seni che hai baciato per ore e ore.” (Luis Sepúlveda)

“Vorrei essere l’acqua della doccia che fai, le lenzuola del letto dove dormirai.” (Lucio Dalla)

“È vero che certe persone possono predire il futuro o comunicare coi defunti? E dopo la morte, è ancora possibile fare la doccia?” (Woody Allen)

ATTUALIZZANDO… IGIENE SCONOSCIUTA

Il re Luigi XIV fece un solo bagno in tutta la sua vita… Forse pochi sanno quant’era inconsueto, nei secoli passati, lavarsi e pulirsi per bene. Alcuni giorni fa vi ho riferito che per la Regina di Francia le lenzuola del letto venivano cambiate ogni tre o anche, addirittura!, ogni cinque anni. Perciò ho ricevuto, com’era prevedibile, molte incuriosite domande.

 

 

PROFUMARSI ERA MEGLIO

Posso rispondere a tutti dicendo subito che, una volta, profumarsi era meglio che lavarsi, per considerarsi puliti bastava cambiare la camicia. L’acqua era una nemica pericolosa. La storia dell’igiene però è mutevole. I Greci le attribuivano grande importanza: una dea, Igea, sovraintendeva alla salute e a comportamenti virtuosi. I Romani bonificarono paludi, costruirono terme, acquedotti, latrine.

 

 

LA CURA DELL’ANIMA

Nel primo Medioevo prevaleva invece la cura dell’anima e solo dopo il XII secolo si rivalutò il corpo e la sua pulizia, grazie anche a influenze di origine araba. Nel 1500 dalla pulizia si passò rapidamente alla sporcizia. Nel XVII e XVIII secolo ci si lavava poco e “a secco”, evitando l’acqua per varie credenze. I nobili nascondevano i cattivi odori con il profumo. La sporcizia non era ritenuta un rischio per la salute, anzi si riteneva che proteggesse la pelle.

 

INOLTRE, LA CHIESA…

Ci si mise anche la Chiesa a moltiplicare, con i tabù sessuali, i motivi per non usare l’acqua per lavarsi. Il clero volle bandire i bagni pubblici per il contatto fisico e le nudità. Ma anche in privato era moralmente censurabile l’esplorazione del corpo.

 

 

 

LUIGI XIV E LA SPIDOCCHIATURA

Il ‘Journal de la santé’, redatto dai medici di corte, scrisse che Luigi XIV dal 1647 alla sua morte, nel 1715, aveva fatto un solo bagno. Il re si puliva unicamente il viso ogni due giorni con un batuffolo inumidito con alcool etilico. E a corte spidocchiarsi l’un l’altro era un gesto di tenerezza o di deferenza.

 

 

 

 

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