RICORRENZE. NATI IL 14 MAGGIO

Monica Bertini, Cate Blanchett, Marta Cartabia, Sofia Coppola, Giulio Israele, George Lucas, Valeria Marini, Tim Roth, Scialpi, Robert Zemeckis, Mark Zuckerberg.
MORTI: Giovanni Vailati.

QUEL CESARE LANZA CHE UCCISE LA FIGLIA

Mi tormenta da sempre la storia del barone siculo Cesare Lanza, che uccise la figlia, nel ‘500, perché la sorprese con l’amante. Ecco: nella vita di tutti noi, c’è spesso qualche fastidio – o tormento – contro cui non possiamo fare nulla. Se volete raccontarmi i vostri guai, forse mi consolerò, o divertirò, anche se non mi piace affatto il proverbiaccio secondo cui il mal comune è mezzo gaudio. Intanto vi racconto il mio.

NEL CINQUECENTO. LA FIGLIA TRADIVA IL MARITO. DISONORE?

Nel Cinquecento ci fu, in Sicilia, un mio sciagurato omonimo, che si chiamava esattamente Cesare Lanza. Per secoli è rimasto famoso, e tuttora lo é, per un orribile crimine: uccise, o fece uccidere, la figlia Laura Lanza di Trabia, più nota come la baronessa di Carini (Trabia, 7 ottobre 1529 – Carini, 4 dicembre 1563). Laura è stata vittima di questa tragica vicenda: era la primogenita del barone di Trabia e conte di Mussomeli Cesare Lanza e di Lucrezia Gaetani ed ebbe una sorella, Giovanna, e due fratellastri, Ottavio (primo principe di Trabia, da cui discendono gli attuali componenti della famiglia, che fece costruire a Mussomeli il palazzo nel borgo, a causa delle precarie condizioni del castello) e Margherita, nati dal secondo matrimonio del padre con Castellana Centelles.

UN MATRIMONIO COMBINATO…

Cesare Lanza combinò le sue nozze con una facoltosa casata, i Carini. A 14 anni Laura andò sposa, a Palermo, a don Vincenzo La Grua-Talamanca, figlio del barone di Carini Pietro e di Eleonora Manriquez, e si trasferì nel loro maestoso castello, dove visse per vent’anni e nacquero i suoi otto figli. La bella figlia di Cesare però intrecciò una lunga relazione con Ludovico Vernagallo, cugino del marito. Ma il padre li sorprese insieme e li uccise o fece uccidere (non è chiaro! e neanche chiaro se si trattò di un’offesa al suo onore, o di losche ragioni di interesse).

LEGGENDE E MISTERI SENZA FINE

Tra leggende e misteri, cantastorie e teatro, anche televisioni, é una storia meravigliosa. Per me, però, è un tormento. Ogni volta che rispunta la rievocazione, i miei amici mi chiedono se anch’io debba essere chiamato barone, tutti mi sfottono e sono curiosi. Molti non riflettono sul fatto che la tragedia risale a sei secoli fa e sono impressionati dall’omonimia.
Non mi resta che minacciare le mie figlie: se non si comporteranno bene, potrei emulare quel terribile Cesare Lanza. Ma c’è poco da scherzare, questa storia – sarete d’accordo – è davvero truce, pesante.

OGGI VI DICO… IL CINQUECENTO

“Raffaello che cammina per le strade di Roma nel Cinquecento e che a ogni passo si deve fermare perché la gente gli bacia le mani, le vesti”. (Carmelo Bene)

“I pittori del Rinascimento vestivano i personaggi della Natività con abiti del Cinquecento. Il senso storico viene soltanto con l’Ottocento”. (Mario Praz)

“Il Rinascimento non è un’epoca, ma un temperamento”. (Ezra Pound)

“In Italia, per trent’anni, sotto i Borgia ci furono guerre, terrore, omicidi e carneficine, ma vennero fuori Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera in cinquecento anni di quieto vivere e di pace che cosa è venuto fuori? L’orologio a cucù…” (Orson Welles)

“Giordano Bruno è la conclusione logica di tutto il Rinascimento, benché abbia dovuto attendere più di due secoli che fosse apprezzato il suo valore“. (Giovanni Gentile)







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