RICORRENZE… NATI IL 14 GIUGNO

Alois Alzheimer, Paolo Bonolis, Francesco Guccini, Ernesto Che Guevara, Gianna Nannini, Francesco Rutelli, Donald Trump
Morti il 14 giugno: Attilio Bertolucci, Jorge Luis Borges, Gesualdo Bufalino, Gilbert Keith Chesterton, Jerome K. Jerome, Giacomo Leopardi, Salvatore Quasimodo, Max Webet.

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… TUTTI A TORONTO!

Toronto, cinque milioni di abitanti, la metropoli più multiculturale del Pianeta con 230 etnie, 180 tra lingue e dialetti parlati e il 51 per cento di residenti nati fuori dal Canada [Gaggi, Corriere della sera].

 

 

OGGI VI DICO CHE… LA PIZZA

“Ti offro una bella pizza… i soldi ce li hai?”
(Totò)
“Per vostra norma e regola io non sono mai stato innamorato di niente e di nessuno se si esclude la pizza di pane coi fichi dentro”.
(Massimo Troisi)
“Oggi in tutto il mondo sono specialmente i giovani ad aver adottato la pizza. Io trovo che questo sia un fatto consolante e indicativo: c’è qualcosa di elementare, pulito, allegro, nella pizza, che mi fa pensare subito un gran bene dei suoi seguaci”.
(Sophia Loren)
“Un Oscar, il sesso, un gelato e una pizza… Se avessi questo ogni giorno per il resto della mia vita sarei felice”.
(Dustin Hoffman)
“Fatte ‘na pizza c’a pummarola ‘ncoppa
vedrai che il mondo poi ti sorriderà”.
(Pino Daniele)

ATTUALIZZANDO… LA MARGHERITA

Forse (forse) non conoscete la vera origine della Margherita, la pizza napoletana più famosa nel mondo. Riconosco che ci si può addormentare la sera tranquillamente, anche senza saperlo. Però (a volte sono pignolo) ero stufo di sentirne di tutti i colori e mi sono documentato.

 

 

UNA DIFFUSA LEGGENDA

Il ricercatore più attendibile, Alessandro Marzo Magno, cinque anni fa smentiva la diffusa leggenda, secondo cui 130 anni fa, martedi 11 giugno 1889, vide la luce la Margherita, regina di tutte le pizze, in onore della regina Margherita di Savoia. Perché esisteva già, e non fu inventata per il regale palato, come spesso si racconta.

 

UN COLPO DI GENIO

Il colpo di genio di Raffaele Esposito, il pizzaiolo accreditato dell’invenzione, non è stato quello di aver creato una pizza nuova, ma di aver battezzato “Margherita” – lo stesso nome della regina – una pizza esistente da decenni, con i tre colori (verde del basilico, bianco della mozzarella, rosso del pomodoro) che richiamavano la bandiera italiana.

 

 

TRE PIZZE PER LA REGINA

Raffaele Esposito era il cuoco della pizzeria ‘Pietro… e Basta Così’ fondata nel 1780, ancor oggi esistente con il nome di pizzeria Brandi.
Esposito, nel giugno del 1889, fu chiamato da un funzionario della Real Casa nella reggia di Capodimonte, dove si trovavano in visita il re d’Italia, Umberto I, e sua moglie, Margherita di Savoia. Esposito preparò tre pizze diverse e la regina dichiarò di apprezzarne in particolar modo una, cioè quella che sarebbe diventata la Margherita.

UN’ANTICA TRADIZIONE

Nel libro di Francesco De Bourcard, “Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti’ pubblicato nel 1858 (quando la città era capitale del Regno delle Due Sicilie) è descritta una pizza con la mozzarella e il basilico: “condita collo strutto, vi si pone disopra qualche foglia di basilico. Si aggiungono sottili fette di mozzarella e, volendo, il pomodoro”.

 

 

OGGI RACCONTO ORIANA FALLACI PER IL QUOTIDIANO DEL SUD

“Nuovo appuntamento oggi pomeriggio alle ore 17,30 nella sala “Sandro Tito” della redazione centrale del Quotidiano a Castrolibero con la rassegna “Giornalisti nella Storia”. Dopo gli eventi dedicati a Pippo Fava, Enzo Biagi e Gianni Brera, toccherà a Oriana Fallaci raccontata dal giornalista Cesare Lanza. L’incontro sarà moderato da Cristina Vercillo, caporedattore del Quotidiano. Come sempre il reading vedrà tra i protagonisti i giovani musicisti del Conservatorio di Cosenza (in questo caso si tratta di due chitarristi Stefano de Marco e Cristina Costanzo) e l’attrice Emilia Brandi che interpreterà alcuni brani tratti dai libri e dagli articoli di Oriana Fallaci. La rassegna è organizzata dalla Fondazione Mario Dodaro, dal Quotidiano del Sud, dall’Istituto Studi Storici con la collaborazione del Conservatorio di Cosenza “Giacomantonio “. ” [Il Quotidiano del Sud]

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