RICORRENZE… NATI IL 13 GENNAIO

Stefania Belmondo, Riccardo Fraccaro, Marco Pantani, Eleonora Pimentel Fonseca, Gianfranco Vissani.
MORTI: James Joyce.

 

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO…

“Otto giorni di febbre! Avrei avuto il tempo di scrivere ancora un libro”.
(Honoré de Balzac, Ultime parole prima di morire, 18 agosto 1850)

 

 

 

UN SORRISO… LA LITTIZZETTO

“I malesseri, i maschi, li sfondano. Trentanove di febbre e vedono già i ragni giganti camminare sulle pareti, sentono le voci dei profeti. Due linee di febbre e ritornano indietro di quarant’anni, e vogliono la mamma. Si spiaggiano sul divano e ogni tanto: “Ehhhhh…”. Emettono un lamento come se stessero tirando le cuoia, con l’occhio che dice: “Chiama il prete”
(Luciana Littizzetto)

 

OGGI VI DICO…L’INFLUENZA

“Si dice che noi abbiamo la febbre, mentre, in realtà, è la febbre che ha noi.” (Lucio Anneo Seneca)

“Le malattie sono le vacanze dei poveri.” (Apollinare)

“Fai attenzione quando leggi libri di medicina. Potresti morire per un errore di stampa.” (Mark Twain)

“Quell’agente patogeno, mille volte più virulento di tutti i microbi, l’idea di essere malati.”
(Marcel Proust)

“Una mela al giorno toglie il medico di torno. Basta avere una buona mira.” (Winston Churchill)

ATTUALIZZANDO… DAL 1988 NON MI BECCA

Da trent’anni ormai prendo il vaccino e l’influenza non mi ha più beccato… Il vaccino contro l’influenza è assolutamente consigliabile. Non voglio entrare, almeno oggi e in questa sede, nelle spinose polemiche sui vaccini, ma per l’influenza ho le mie idee, consolidate, e favorevoli senza incertezze.

 

 

ECCOVI LA MIA ESPERIENZA

Propongo subito la mia esperienza personale. Come tanti, mi beccavo l’influenza ogni anno: al liceo era una benedizione, un appuntamento invernale graditissimo, una settimana di vacanza, per poltrire, leggere, guardare la tivu. Poi, diventando adulto, il fastidio mi era diventato evidente e qualche lieve complicazione (febbre, mal di gola, tosse) portava a volte trascurabili problemini di salute.

 

DAL 1988 VACCINATO SEMPRE

Nel 1988 – avevo ormai quarant’anni suonati da tempo – arrivai a Milano a dirigere “La Notte” e un lettore, un medico affettuoso, mi consigliò il vaccino. Fu il primo, accettai per curiosità. Da allora sono passati 32 anni e 31 vaccinazioni: l’influenza non mi ha mai più sfiorato.
Un anno, non ricordo perché, ho dimenticato l’iniezione: nessun problema, mi dissero che il vaccino funzionava comunque, per due anni.
Non so se sia vero (chiedo eventuali approfondimenti), ma è certo che al vaccino non rinuncerò mai.

 

IN ATTESA DEL PICCO, POSSO ESSERE TRANQUILLO?

Ho letto che un milione e mezzo di italiani sono già stati colpiti dall’influenza in questa stagione. Duecentoventicinquemila hanno passato la settimana del Natale a letto. Un dato più basso rispetto alle settimane precedenti: un calo per la chiusura delle scuole, il luogo di maggior contagio. In totale, da ottobre a oggi, per la precisione sono un milione e 587 mila le persone colpite da febbre e dolori articolari: Trentino, Marche e Campania, le regioni di più alta sofferenza. Il picco influenzale è previsto per i prossimi giorni, passate le feste. Ma mi sento tranquillo.

 

 

 

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