RICORRENZE. NATI IL 10 NOVEMBRE

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MORTI: Mustafa Kemal Atartuk, Leonard Cohen, Papa Leone I, Arthur Rimbaud.


La Poesia (da Libreriamo)
“DESIDERIO D’AMORE”, LA STRUGGENTE POESIA DI ALDA MERINI SULLA SOLITUDINE

“Desiderio d’amore” è una poesia contenuta nella silloge “Io dormo da sola” e racconta il dolore della solitudine.
Alda Merini è stata una delle più grandi poetesse italiane del Novecento. È stata in grado di raccontare il dolore con poesie dolcemente crude, proprio come lei viveva i suoi drammi. E così vogliamo proporvi la poesia “Desiderio d’amore”, contenuta nella silloge “Io dormo da sola” del 2005.

“DESIDERIO D’AMORE”

Lei desiderava un sorriso
una musica muta
una riva di mare
per bagnarsi
il suo amore impossibile.
I suoi piedi nudi e piagati,
i suoi meschini capelli.
Lei ignorava che il ricordo
è un ferro piantato alla porta,
non sapeva nulla
della perfezione del passato,
del massacro delle notti solitarie
non sapeva che il più grande
desiderio
è un niente
che s’inventa stranissime cose,
e vola come un’idea
verso l’enciclopedia
del Paradiso.
Sogna
su un altare di piombo
e frusta strampalati pupazzi
che non portano mai allegria.

IL DOLORE DELLA SOLITUDINE

Quella di Alda Merini non è sicuramente una poetica facile, con la sua grande sensibilità è riuscita sempre a trasmettere il male che provava trasponendolo su carta con immensa abilità. Anche in “Desiderio d’amore” il dolore è tangibile, questa poesia si legge come se l’autrice, scrivendola, avesse avuto gli occhi colmi di lacrime. Lacrime ormai abitudinarie, lacrime di una speranza svanita e lontana. Quel massacro delle notti solitarie colpisce nel petto e toglie il respiro. Le notti dei giorni felici, le notti più buie e desolate, le notti di festa. In quanti modi una persona può essere sola? Alda Merini ce lo ha raccontato nelle sue poesie, chiedendo un po’ aiuto e aiutando un po’ chi si sentiva incompreso.

Alda Merini, poetessa troppo a lungo incompresa. Gettata nella morsa dei manicomi perché considerata pazza in un’epoca che ancora non voleva vedere la profondità delle donne. L’unica sua colpa era la sensibilità, la troppa empatia, forse. Una capacità più profonda di sentire il dolore che l’ha resa matta agli occhi degli altri. Ma pazzo era solo il suo bisogno di scrivere, la sua arte poetica di cui oggi non potremmo fare a meno. È nata il 21 marzo 1931 Alda Merini, il primo giorno di primavera, e se ne è andata il 1° novembre del 2009, un fiore calpestato troppe volte che chiedeva solo un po’ d’amore.


OGGI VI DICO… LA SOLITUDINE

“La solitudine può portare a forme straordinarie di libertà.” (Fabrizio De André)

“Questo è l’ostacolo, la crosta da rompere: la solitudine dell’uomo – di noi e degli altri.”
(Cesare Pavese)

“La solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi.” (José Saramago)

“La solitudine o ci fa ritrovare o ci fa perdere noi stessi.” (Roberto Gervaso)

“Chi è felice nella solitudine, o è una bestia selvaggia o un dio.” (Aristotele)

cesare@lamescolanza.com