RICORRENZE… NATI IL 10 GIUGNO

Carlo Ancelotti, Saul Bellow, Gistave Courbet, Filippo di Edimburgo, Elio Fiorucci, Angela Giussani, Joao Gilberto, David Riondino, Nadia Toffa.
Morti il 10 giugno: Alessandro Magno, André Marie Ampere, Federico Barbarossa, Arrigo Boito, Ray Charles, Antoni Gaudì, John Gotti, Ray Charles, Giacomo Matteotti, Spencer Tracy.

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… PER DIVENTARE MAGISTRATI

Le scuole di specializzazione più importanti d’Italia per affrontare il concorso in magistratura fatturano tra i 5 e i 6 milioni di euro all’anno.

 

 

 

 

OGGI VI DICO CHE… LA GIUSTIZIA

“A questo mondo si sa che la giustizia si compra e si vende come l’anima di Giuda”.
(Giovanni Verga)

“Fai ciò che è giusto, sebbene il mondo possa perire”.
(Immanuel Kant)

“È facile essere buoni. Difficile è essere giusti”.
(Victor Hugo)

“Giustizia ritardata è giustizia negata”.
(Montesquieu)

“Io non ho mai conosciuto un giudice. Dev’essere stupendo far trionfare la giustizia”. “Si tratta di applicare la legge, che magari è un’altra cosa”. (da “La grande abbuffata”)

ATTUALIZZANDO… ARISTIDE IL GIUSTO

Aristide, il Giusto, era molto virtuoso, ma ad Atene fu anche impopolare.
Infatti, non è semplice essere e, soprattutto, essere considerato un uomo giusto. Questo pensiero mi viene in mente spesso, ovviamente anche in questi giorni devastanti per la magistratura. Mi sia consentita una divagazione: vi parlerò di Aristide “il giusto” (Atene, 530 a.C. circa – Atene, 462 a.C.).

A RISCHIO DI OSTRACISMO…

Aristide il Giusto era un politico ateniese molto virtuoso. Una volta ebbe il compito di raccogliere gli ostrakon, tavolette sulle quali gli ateniesi scrivevano il “no like”, per giudicare democraticamente i politici. Un cittadino gli consegnò il suo ostrakon per “quell’Aristide”, non sapendo di essere davanti a lui. E Aristide gli chiese quale fosse il motivo, senza rivelargli la sua identità. Quello rispose che era stanco di sentir nominare Aristide “il Giusto”. Aristide, virtuoso, prese il suo ostrakon senza dir nulla.

… E FU OSTRACIZZATO

Nel 482 a.C. fu ostracizzato da Atene poiché si era opposto a Temistocle, che voleva destinare il ricavato delle miniere d’argento alla costruzione di navi da guerra. Aristide non era contrario a una flotta, bensì al sistema di finanziamento: pensava che le rendite andassero distribuite ai cittadini. Un’altra volta sostenne una legge con successo, nonostante una grande opposizione. Quando, però, si accorse dai discorsi degli oppositori che il suo progetto era impopolare, Aristide non votò.

MA OGGI COSA È CAMBIATO?

Infine, colpito dall’ostracismo, si stava allontanando da Atene: tese le braccia al cielo e pregò gli dei affinché per gli Ateniesi non venisse mai il tempo di dover ricordarsi di lui.
E oggi? Poco è cambiato… “Cercavi Giustizia… ma hai trovato la Legge!”
(‪Francesco De Gregori‬).

 

 

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