RICORRENZE… L’INVENTORE DELLA NUTELLA

Settant’anni fa.Mercoledì 2 marzo 1949. Muore ad Alba, a 50 anni, l’imprenditore Pietro Ferrero, che nel 1946, per produrre su vasta scala una crema a base di nocciole di sua invenzione che in pochi anni aveva riscosso uno straordinario successo, fondò l’azienda dolciaria Ferrero; a partire da quella prima crema, chiamata Pasta Giandujot, ne sarà elaborata nel 1951 un’altra, denominata Supercrema, e nel 1964 una terza, la Nutella.

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… L’APERITIVO IRRINUNCIABILE

«In gran spolvero (i consumi calano) tuttavia le vendite delle materie base per l’aperitivo, con 15 milioni di euro di snack salati venduti in più e altrettanti di Prosecco Doc» (Livini, La Repubblica).

 

 

 

OGGI VI DICO CHE… L’IGNORANZA

“L’ignoranza è la causa della paura – Timendi Causa est nescire”. (Seneca)

“Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza.” (Socrate)

“Le sole conquiste che non lasciano nell’animo amarezza sono quelle che si vincono contro l’ignoranza”.
(Napoleone Bonaparte)

“Deve essere molto ignorante perché risponde ad ogni domanda che gli viene fatta”. (Voltaire)

“L’unico pericolo sociale è l’ignoranza”. (Victor Hugo)

ATTUALIZZANDO… STRAFALCIONI SENZA TREGUA

Ma davvero siamo diventati ormai un Paese di ignoranti, senza vergogna? Gli strafalcioni che ascoltiamo in televisione ogni giorno, senza tregua, potrebbero però indurci a riflessioni utili. È troppo facile prendersela, sghignazzando o indignandosi, con i concorrenti dei telequiz che rispondono a vanvera, sbagliando senza vergogna.

 

 

NON SONO NÉ COLTO NÉ ERUDITO

Oltre ai concorrenti ci sono i conduttori, i dirigenti dei network, i manager e gli imprenditori, i politici, i campioni dello sport, anche gli insegnanti… L’ignoranza dilaga e lo dico timidamente: non mi ritengo infatti colto o erudito, sono solo un volenteroso autodidatta. Dobbiamo rassegnarci all’idea di essere ormai un Paese non tanto di poeti, santi, navigatori eccetera eccetera, ma soprattutto di grossolani ignoranti?

 

 

LEOPARDI SCRISSE “LA VISPA TERESA”?

Vi cito due incredibili scivoloni. In un telequiz viene chiesto a un partecipante quale sia il titolo di una poesia di Giacomo Leopardi, dedicata alla sua amica Teresa Fattorini. Risposta: “La vispa Teresa”! Significa non solo non avere la minima cognizione di “A Silvia”, la celebre poesia del poeta di Recanati: di più, indica come il concorrente non avesse la minima idea di Leopardi.La vispa Teresa/correa tra l’erbetta/ gridando a distesa / l’ho presa, l’ho presa!… Qualcuno poteva pensare che quei versi fossero stati scritti da Leopardi?!? Sì, qualcuno c’è, può pensarlo: lo abbiamo visto in tivu.

MUSSOLINI E HITLER…

Altro bestiale infortunio, in quale data ci fu un incontro tra Benito Mussolini e Adolfo Hitler: anni quaranta, sessanta, novanta o duemila? La risposta esatta appariva elementare, eppure non uno solo, ma uno dietro l’altro ben tre concorrenti del telequiz hanno disinvoltamente indicato epoche in cui i due dittatori erano defunti da tempo. Possibile? Possibile. Eppure sarebbe bastato avere una minima cognizione degli anni Trenta e Quaranta, della seconda guerra mondiale…

 

 

FATTI NON FUMMO PER VIVER COME BRUTI

Cosa fare? Irridere gli ignoranti e basta? Suggerirei di no. Mi piacerebbe, per prima cosa, che il conduttore televisivo correggesse con precisione, senza spocchia né sarcasmo, l’erroraccio commesso in diretta. E poi che fossero sostenute, economicamente, iniziative concrete per diffondere e valorizzare cultura e competenza. Attualmente siamo agli ultimi posti in Europa. Insomma! Fatti non fummo per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.

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