OGGI VI DICO CHE.. NO XE FARINA DA FAR OSTIE

Scrive Adriano Bonfanti:  “…no xè farina da far ostie non vuol dire quello. Vuol  dire che non è quell’uomo retto che si crede. Non è puro come la farina per fare particole…anzi!” Bene, thumb aspetto approfondimenti sulla simpatica espressione gergale, veneta. Ma una cosa sia chiara: né Renato Brunetta, che mi ha proposto quel detto popolare in riferimento a Sergio Mattarella, né io pensiamo del Presidente ciò che il proverbio, secondo Bonfanti, esprimerebbe. Mattarella è personaggio di schiena dritta, non lieve come la farina che si usa per le ostie. Almeno così si spera che sia anche al Quirinale, come indica il suo curriculum.

ATTUALIZZANDO… BY SCIASCIA: UOMINI, OMINICCHI…

Mattarella

Indimenticabile il catalogo attribuito a don Mariano nel “Il giorno della civetta”: “Divido l’umanità in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà…” Senza entrare nella ormai foltissima schiera (posti in piedi?) di incensatori e santificatori, vorrei dire: è sufficiente sapere qualcosa di Mattarella per stabilire, senza possibilità di smentite, che è un uomo vero. Si tratterà di vedere cosa farà e come sarà nel ruolo di Presidente della Repubblica, ma qualsiasi cosa farà, scommetterei che sarà da uomo vero. En passant, mi hanno detto o ho letto, con piacere, una sua puntualizzazione: “Non ho chiesto favori a nessuno per la mia nomina, non ho fatto una telefonata, non ho sollecitato incontri e adesioni. Non devo essere riconoscente a nessuno, svolgerò il mio compito secondo coscienza.”

IL PATTO DEL NAZARENO, TRA BRUNETTA E RICCARDO RUGGERI

Renzi-Berlusconi

Renato Brunetta, come tutti sanno, aveva pregato Silvio Berlusconi di non fidarsi di Matteo Renzi. “Il Patto del Nazareno poteva essere validissimo, ma doveva essere esercitato come fanno i contraenti, quando non si fidano l’uno dell’altro. Ad esempio, come si fa per i rapimenti. Contestualmente il riscatto, a fronte della libertà dell’ostaggio. E così via. Invece, Berlusconi si è fidato e alla fine Renzi, scorrettamente, lo ha imbrogliato. Almeno dieci volte abbiamo salvato Renzi dalla disfatta, mentre Silvio e Forza Italia non hanno avuto nulla.” Riccardo Ruggeri, finissimo analista, ha scritto: “Grazie Renzi, grazie Berlusconi, Nazareno è tornata a essere una parola nobile, e non la sintesi ignobile di un accordo tra voi. Averlo rotto vi fa onore, e lo fa alla nostra intelligenza. Berlusconi ha detto: “Ci siamo sgravati di un peso./ Caro Cav, mi permetta, si figuri noi. Mentre il Nazareno precipitava negli inferi, cominciava il carnevale di Venezia e la Colombina scendeva del cielo, rifugiandosi tra le braccia nodose del Doge: come vedete la vita continua.”

SEBASTIANO MESSINA, FANTASTICO KO A MASSIMO GILETTI

Giletti- Capanna

Sebastiano Messina su “La Repubblica” ha pubblicato stamattina un profilo eccellente di Massimo Giletti. In prima pagina perché, questa volta, il conduttore della Rai della domenica pomeriggio ha veramente superato ogni confine. Messina lo definisce “il populista della domenica in tv”. Io non saprei a quale categoria appartenga, tra quelle definite da don Mariano. Vogliamo dire che Giletti è al di là del bene e del male? E’ quel che succede a qualsiasi mortale, quando comincia a parlare credendosi immortale o, quanto meno, autore di opinioni (scemenze, in genere) destinate all’immortalità. Forse conoscete l’incidente, con Mario Capanna (lui sì, un uomo vero, a mio parere). Giletti lo ha aggredito chiedendogli conto, chissà perché, del suo vitalizio come ex parlamentare, Capanna si è difeso accusandolo di rincoglionire i telespettatori. Replica del rabbioso conduttore: ha accusato Mario di essere un ladro, gridandogli che ruba i soldi a chi è onesto. Ha evocato i minatori e una poverina morta di infarto.. Ha gettato a terra il libro dell’ospite, graziosamente dicendogli: “Sa cosa le dico, lo leggerò in un certo posto!”. C’è un solo errore nell’articolo di Messina, quando dice che Giletti è autore del format “L’arena”. Non è così. Fummo io e altri autori, in primis Marco Luci, a inventare il format, sciaguratamente sottraendolo alle giuste rivendicazioni della conduttrice, altra classe, Mara Venier. Ricordo la fatica: non sapevamo cos’altro, sinceramente, il bel Massimo potesse fare: gestire un confronto/dibattito tra due opposte fazioni, su un tema di attualità. Giletti pretendeva di avere ospiti importantissimi, a noi  veniva la pelle d’oca al pensiero di come potesse confrontarsi… Si è visto! Premesso che Luci non esclude di rivolgersi alla Siae per i diritti, non mi interessa qui valutare Giletti come conduttore. Oddio: i temi alti e difficili può trattarli solo come scaltro populista. Molti dicono che il suo sogno sia condurre Sanremo, ogni anno si pavoneggia in prima fila nelle serate del festival. Magari prima o poi ci riuscirà, la tv è aperta a qualsiasi imprevedibilità. Mi interessa invece ribadire ciò che mi ha diviso da lui, sul piano umano. Quando ero il suo autore di riferimento, veniva a cena a casa mia e, non richiesto, si occupava perfino di sparecchiare la tavola. Un ragazzo a modo! Quando ho preso strade diverse, non ho mai avuto o letto o ascoltato una parola di gratitudine (che è notoriamente il sentimento del giorno prima). Addirittura, un paio di anni fa si irritò sgradevolmente con Lorenza Lei, che gli suggeriva di ingaggiarmi come opinionista. Sono lieto che ciò non si sia verificato. Ma la valutazione è quella. Non ho il sangue caldo come Lucio Presta, non penserei mai di sputargli addosso (processo senza sentenza). Però condivido ciò che Lucio disse… “Ci sono tre ragioni per cui Giletti va in video: parlare male dei colleghi; dire che è caduto dal motorino mentre è stato picchiato; smentire la sua omosessualità”. Striscia la notizia ci ricamò. Io mi fermo qui, anzi sapete cosa vi dico? Massimo mi è simpatico, mi fa perfino tenerezza: è riuscito a mettersi al di là delle filosofiche riflessioni di Leonardo Sciascia.

NOMINE INASPETTATE/BERETTA E MONTEZEMOLO

Luca di Montezemolo

Maurizio Beretta e Luca di Montezemolo, ma come fanno ed essere così bravi? L’esatto contrario di me! Tutti consideriamo Beretta un mito, un capolavoro della natura: da anni riesce a mantenere un doppio importante incarico: alla presidenza della Lega Calcio e a Unicredit. Mi dicono che sta per aggiungerne un terzo: in Alitalia, non si capisce cosa e perché. Un altro maestro nel settore, Luca di Montezemolo, diventerà presidente del Comitato formato per l’ipotesi, del tutto irrealistica, che Roma possa ospitare le Olimpiadi nel 2024. Luca, presidente assolutamente non operativo in Alitalia, sembra il personaggio adatto per coordinare un comitato che non ha nessuna possibilità di spuntarla. Però: molte cariche, molto onore?

NECROLOGI/ FIOCCANO LE PRIME RISPOSTE

necrologio

Come sapete, se mi avete letto, ho avuto l’impudenza di chiedere ad amici e nemici di pensare e inviarmi un necrologio dedicato a me, in vita (il gusto è proprio questo, godermeli prima dell’ultimo respiro, dopo non mi sarebbe possibile). Fiammetta Iori, la mia adorata poetessa preferita, di necrologi ne ha scritti tanti, specializzata in telegrammi in morte, ma anche felicitazioni per matrimoni di amici e parenti. E’ stata la prima ad accogliere il mio appello ed ecco come mi commemora: “Come nuvole ora le tue parole, Cesare, oscureranno il sole finché vedremo il cielo”. Suona benissimo, ma il significato è ambiguo: oscurerò il sole o aiuterò (chi? Direi quelli che mi sono affezionati) a scacciare le nuvolosità e a vedere il cielo? Poi, un vecchio amico, Bruno Liconti: “Fu talmente felice, giocoso e gaudente da vivo che potrà rimanere defunto anche a lungo”. Felice, chi? Riferisco anche un giovane fan, critico cinematografico: “Egli era vivace come un bambino curioso; egli era magnanimo come un patriarca generoso.” Egli, ciò io, non è soddisfatto: dovrò darmi da fare, questa giocosità e vivacità non corrispondono a ciò che sento nel profondo. Comunque, grazie.

BASTA IL TITOLO PER ACQUISTARE UN LIBRO?

Sensi di polpa copertina

Qualche volta, per me, sì: Vania Ribeca mi annuncia l’imminente uscita di un libro di Luigi Patitucci: “Sensi di polpa. Design erotico e persistenza nella memoria”. Anche la copertina, che vedete qui, mi attira. Patitucci è un architetto, si definisce un “artista totale” (ahi!) Mi aspetto molto, riferirò se non sarò deluso.

 cesare@lamescolanza.com

10.02.15