OGGI VI DICO CHE… UNO SGORBIO COME FIRMA

“Non ho che auguri da regalare: di auguri ne ho tanti prendete quelli che volete, prendeteli tutti quanti”.
(Gianni Rodari)

“Le lettere di auguri arrivavano da lontano e quando venivano aperte erano talmente bianche ed enormi da riempire la casa con il loro fruscio”. (Fabrizio Caramagna, scrittore ed aforista italiano)

“Non prestare, regala; quando sarai morto, chi ti dirà grazie?”
(Edward Morgan Forster, scrittore britannico)

ATTUALIZZANDO… FIRMARE È UNA NOIA?

Per Natale riceverete auguri e regali senza neanche sapere chi ve li abbia mandati . Auguri e regali sono due situazioni diverse e posso parlarne con competenza perché a me sono già successe, tutte e due quest’anno, e più di una volta in passato. Cominciamo dagli auguri, quelli che ci arrivano per posta, in gran numero. Non solo dalle aziende – che per lo meno hanno una carta intestata e quindi le firme sono riconoscibili – ma da molti mittenti sono firmati con un geroglifico incomprensibile. Chi mai sarà? Ho smesso di sforzarmi il cervello: chi firma, evidentemente, considera gli auguri come una noia burocratica, ne firma a centinaia, in fretta, con uno sgorbio (spesso il noioso compito è affidato a una segretaria). Quanto ai regali, chi li manda non li considera certo una noia: perché, allora, firmare con una incomprensibile calligrafia come fanno i medici nelle ricette? Boh. Non ringrazierò né per gli auguri né per i regalucci e farò la figura del maleducato, cosa che odio.


QUELLE MELANZANE SOTT’OLIO…

Proprio qualche giorno fa ho ricevuto una confezione di melanzane sott’olio, di cui sono ghiotto. Il biglietto: “Le promesse si mantengono e io ci tengo“. A seguire, uno sgorbio! Non ricordavo di aver ricevuto una promessa. E ho fatto una gaffe: ho ringraziato un’amica, che non mi aveva inviato un bel niente. Al momento l’unica speranza è che il donatore o la donatrice legga questa nota e mi scriva o telefono per rivelare la sua identità.

 


UNA DELIZIOSA MARMELLATA

Anni fa, mi arrivò una marmellata fatta in casa. Era viva mia madre, purtroppo già in piena demenza senile: “Figlio mio, non fidarti: sarà avvelenata!”. Per placare la sua inquietudine, finsi di buttarla. Era una marmellata deliziosa. Non ho mai saputo chi me l’avesse inviata. E non ne ho più ricevuta: non si mandano regali a chi neanche ti ringrazia…

 

 

 

 

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