OGGI VI DICO CHE… TRA TOTTI E SPALLETTI

“Totti-Spalletti. Adesso avanti per la Roma. Il capitano ha dimostrato di essere decisivo, il tecnico è comunque un valore aggiunto, bisogna trovare il modo di unire due forze” (il titolo in prima pagina de “Il Corriere dello Sport”, venerdì 22 aprile 2016).

ATTUALIZZANDO… EVVIVA “IL CORRIERE DELLO SPORT”

Vocalelli_BarigelliNon è né facile né semplice affrontare un caso complicato come la disputa tra Spalletti e Totti, al centro di una grande squadra come la Roma, città dove si confeziona e si stampa il prestigioso quotidiano sportivo. Complimenti, anche di cuore, al direttore Alessandro Vocalelli, che è un eccellente giornalista, e al condirettore Stefano Barigelli, non meno bravo. “Il Corriere dello Sport” ha scelto senza esitazioni una linea chiara, precisa e dura: Totti ha ragione, è prezioso e può essere determinante per la Roma. Quanto a Spalletti, trattato con riguardo, oggi è definito “un valore aggiunto”. Non sono d’accordo su questo, ma non importa. Penso che la permalosa e miope puntigliosità e avversione di Spalletti verso il campionissimo non sia un valore aggiunto, ma un handicap limitativo.

L’ISTRUTTIVA TELENOVELA DEL CALCIO

Totti- SpallettiQuesta appassionante telenovela calcistica è per molti aspetti istruttiva. Molti allenatori, in primis Spalletti, sono convinti di aver inventato il gioco del calcio e/o di aver introdotto rivoluzionarie novità. Non è così: sia nella Roma che in tutte le altre squadre i risultati dipendono dalla qualità e dalla passione dei giocatori. Gli allenatori, come dice giustamente il vecchio Mazzone, non sono apprezzabili se non hanno passione, sensibilità, umanità. Solo con queste virtù l’allenatore, che sostanzialmente è un caporale di caserma (come Spalletti), può diventare un generale. Così fu, in Italia, per Vittorio Pozzo, Nereo Rocco, Nils Liedholm, il grandissimo Enzo Bearzot (che vinse il campionato del mondo grazie a queste doti) e Marcello Lippi (anch’egli campione mondiale) e anche Fabio Capello, e di recente Massimiliano Allegri e Antonio Conte. Spalletti ha detto cose incredibilmente offensive per le qualità di Totti. E il suo entusiasmo oggi mi appare finto. Ceco appare anche il presidente e proprietario Pallotta, che pontifica dagli Stati Uniti e continua a negare il rinnovo del contratto per Totti, per il prossimo anno. En passant, i gol di Totti e il terzo posto che porta alla Champions League valgono 77 milioni di euro. Totti l’anno prossimo sui campi di calcio costerebbe solo un milione. Li sanno fare i conti, a Roma e negli Stati Uniti? Dicono: anche se non si espone esplicitamente, è chiaro che Spalletti non vuole Totti in squadra l’anno prossimo. “Il Corriere dello Sport” scrive: Spalletti parli con chiarezza. La mia opinione (un appello?): se ne vada Spalletti, Pallotta ceda il club a chi veramente sia interessato (lui è interessato a fare lo stadio, non ha ancora capito che non gli daranno i permessi) e Totti resti, ancora come giocatore e poi come presidente, per merito.

ROMA / CONFALONIERI DICE A SILVIO: PUNTA SU MARCHINI

Marchini_Berlusconi_ConfalonieriIl vaudeville del centrodestra ci propone ogni giorno spunti di comicità. Mi riferisco a Berlusconi che ancora si aggrappa a Bertolaso, non a Confalonieri che fa sentire raramente la sua voce, tradizionalmente nei momenti più delicati. Come sempre, Fidel si esprime con buonsenso di fronte al groviglio dei troppi partiti, capi e capetti della destra che fu. Mi sembra impossibile che però Marchini faccia il secondo dietro la Meloni o che la Meloni accetti di essere seconda, dietro Marchini. Sembra un rebus, forse lo è, di certo ci divertiremo ancora.

TELEGRAMMI / 1. BROCCHI E INZAGHI…

Brocchi_Inzaghi….hanno ballato per una sola o due partite? Confido nei giovani e spero di no. La Lazio ha ingiustamente licenziato Pioli, dando un’opportunità a Inzaghi che ha vinto due partite ed è crollato di fronte alla Juve. Il Milan ha ingiustamente esonerato Mihajlovic e ha dato un’opportunità a Brocchi, che ha vinto una partita e poi ieri contro il Carpi, quart’ultimo, ha proposto il Milan peggiore dell’anno. Una vera squadra di Brocchi, il commento generale.

TELEGRAMMI / 2. LA CESSIONE DI MILAN E INTER

MilanBerlusconi forse cede il Milan ai cinesi, cioè (circola questa battutaccia) si arrende ai comunisti. Il bluff Thohir nell’Inter si sta squagliando: addirittura si parla del ritorno di Moratti, forse arrivano anche nuovi investitori. Traduzione: neanche l’anno prossimo Milano tornerà ad essere la capitale del grande calcio.

 

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RISCHIATUTTO DI FAZIO, IL PEGGIO DEL PEGGIO DEL PEGGIO

Fabio FazioSpero di essere stato chiaro. Ieri, su Rai Uno, la riesumazione del celebre programma di Mike Bongiorno ha sfondato il muro degli ascolti: 30%. Per me, che raramente mi unisco al coro, è stato il peggio del peggio del peggio. Brutto il colore, pessimo Fazio rispetto a Mike, sconnessa la sua valletta, vecchio e privo di fascino e di emozione l’impianto del gioco, scontate le battute, polveroso il programma in tutti gli aspetti, fallito sul piano della qualità il furbo – quanto è furbo Fazio, sempre – tentativo di recupero. Si, direi – visto il risultato – che è un programma studiato per il pubblico anziano di Rai Uno. Ma non sono anziano anche io? Oggi, ahimè, si replica. Ieri Fazio ha alluvionato la puntata con facce televisive di richiamo, Christian De Sica e Fabrizio Frizzi, Alberto Tomba e Fabio De Luigi, la vedova di Bongiorno, che forse si è fatta consigliare da Alba Parietti per la chirurgia estetica. Perfino Maria De Filippi catapultata da Canale 5. Fazio conosce i suoi limiti e non disdegna gli aiutini. Stasera, nientemeno, Fiorello, ma sull’altro versante c’è un certo Paolo Bonolis, che in fatto di ascolti si batte sempre da campione e quasi sempre vince.

I 50 ANNI DELL’AZIENDA PELLEGRINI

Ernesto_PellegriniHo ricevuto da Ernesto Pellegrini – grande uomo, grande amico – una elegante brochure, che propone la serata alla Scala con cui nel 2015 sono stati celebrati i 50 anni della sua azienda. Con il ricordo di quella serata c’è anche la rassegna delle attività, variegate, del gruppo. Purtroppo, per una dannata influenza, non potei partecipare al festeggiamento. Nono sono un presenzialista, non partecipo quasi mai agli eventi, alle feste e alle tentazioni della mondanità. Ma questa volta sarei stato felice di poter abbracciare Ernesto, che in 50 anni ha creato un piccolo impero ed è uno degli imprenditori più apprezzabili nel nostro sconquassato Paese. Ha avuto successo dovunque si sia misurato, ad esempio e tra l’altro nell’Inter. Ed è sempre stato attento agli aspetti sociali, rispettoso per chi lavora, prodigo di aiuto e di sostegno per chi sopporta disagi nella vita.

cesare@lemescolanza.com
22.04.2016