OGGI VI DICO CHE… SCARICABARILE!

“La trasparenza è un concetto imbecille, figliolo. O quanto meno inefficace, se applicato alla ricerca della verità. […] La verità umana è opaca.” (Daniel Pennac)
“Gli uomini in certi momenti sono padroni del loro destino; la colpa, caro Bruto, non è delle nostre stelle, ma nei nostri vizi.” (William Shakespeare)
“Non gettare sugli altri la tua responsabilità; è questo che ti mantiene infelice. Assumiti la piena responsabilità. Ricorda sempre: “Io sono responsabile della mia vita. Nessun altro è responsabile; pertanto, se sono infelice, devo scrutare nella mia consapevolezza: qualcosa in me non va, ecco perché creo infelicità tutt’intorno a me”. (Osho)

ATTUALIZZANDO… DA NUVOLA E MUNTARI SCARICABARILE!

Vogliamo dirlo con chiarezza, che la trasparenza resterà un’utopia? Ne ho scritto alcuni giorni fa: molti lettori, amici, conoscenti occasionali mi hanno sollecitato ad insistere, invitandomi a indicare anche episodi tratti dalla quotidianità, che possano indurci a esigere che venga applicata subito, questa benedetta trasparenza. Eccomi pronto, se ho capito bene: basta citare le cronache di questi giorni. Sulla Nuvola di Massimiliano Fuksas, all’Eur; e sul caso del calciatore del Pescara Sulley Muntari , che ha denunciato di essere stato insultato da tifosi razzisti, col bel risultato di essere prima ammonito e poi squalificato.

L’INCREDIBILE SFORO ALL’EUR…

Molte domande sorgono, spontanee. La Nuvola è costata centinaia di milioni, tra decennali e furibonde polemiche. Oggi, ultimo inciampo, si scopre che ha “sforato” di due metri ed ha invaso la strada dell’Eur, provocando problemi per il traffico, disagi ambientali e quant’altro.
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DA FUKSAS A CONDOTTE…

E dunque: il progetto dell’archistar, così lo chiamano, Fuksas, per questa incredibile Nuvola dell’Eur era sbagliato in partenza, sì o no? E le autorità preposte a vigilanza e controlli sono responsabili, sì o no? E le società costruttrici, che si sono avvicendate, non hanno niente da dire? Condotte, gloriosa società, prima di eseguire non poteva dare un allarme, chiedere un chiarimento? Altro che pasticciaccio brutto di via Merulana, opera letteraria indimenticabile. Qui possiamo (dobbiamo) parlare di un pasticciaccio bruttissimo, orribile dell’Eur.

SCARICABARILE! COSÌ FINIRÀ

Spero di sbagliare, ma temo che non avremo risposte chiare e persuasive, ma ci sarà il solito polverone… Infine: con i soldi di chi si sistemerà questa incredibile invasione di due metri? Domande semplici, risposte improbabili, caos sicuro. Scaricabarile e non si capirà un accidente! Quosque tandem, si diceva in latino. Fino a quando?

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E IL CASO DEL GHANESE MUNTARI?

Idem per il caso Muntari, il calciatore ghanese bersagliato dagli insulti razzisti. Si è forse inventato tutto? I buu dagli spalti non ci sono stati? Mi sembra improbabile, non se ne capirebbe il motivo. Dunque gli insulti razzisti – anche se esigui – ci sono stati. E i regolamenti del calcio parlano chiaro: la partita tra Cagliari e Pescara doveva essere sospesa, momentaneamente. E poi definitivamente, in caso di ripetizione. Perché l’arbitro Daniele Minelli non lo ha fatto? E perché il calciatore ghanese è addirittura stato sanzionato? Ammonito, squalificato… Forse perché ha deciso di lasciare il campo? Se esistono motivi validi, siano spiegati. Intanto, per deplorare questa figuraccia, è intervenuta perfino l’Onu.

IL TIFO PER IL CALCIO E I SENTIMENTI

Oggi Antonio Padellaro, in prima pagina su “Il Fatto quotidiano“, ha scritto un pezzo molto bello, in stile Joyce, senza punteggiatura, un saluto accorato a Francesco Totti in previsione del suo addio al calcio. Ieri avevo scritto la mia amarezza, addirittura sfociata in un pianto, per i risultati di Roma e Genoa. E ho annunciato che non vedrò più le partite della Roma, fino a quando sarà allenata da Spalletti, e quelle del Genoa fino a quando il presidente sara Preziosi. Devo troncare questa dipendenza! Ho visto la copertina del “7”, dedicata a una zebra e a come si diventa juventini (o tifosi di alte squadre, per misteriosi motivi). Ho paura di leggere, più o meno come gli alcolisti in terapia temono di assaggiare un dolce innaffiato da un semplice cognac, per paura di essere indotti a ricominciare. Vi dirò, sperando come sempre di non annoiarvi.

cesare@lamescolanza.com

04/05/2017