OGGI VI DICO CHE… ODIO E PREGIUDIZIO

“È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”. (Einstein)
“Il pregiudizio si vince con le idee”. (Arrigo Sacchi)
“L’amore e l’odio falsano completamente il nostro giudizio: nei nostri nemici non vediamo altro che difetti e in coloro che amiamo soltanto i pregi; dei secondi perfino i difetti ci sembrano amabili”. (Arthur Schopenhauer)
“L’odio deve rendere produttivi, altrimenti è più intelligente amare”. (Karl Kraus)

ATTUALIZZANDO… PENSANDO A CLINTON VS TRUMP

clinton-vs-trump-300Scrivo mentre negli States si vota, non conosco il risultato. Con la schiettezza abituale vi dico che temo la vittoria di Hillary, mi piacerebbe il successo di Trump e, comunque, penso che tutti e due i candidati alla Casa Bianca siano, oltre che anziani e lo dico da anziano, largamente impresentabili. Non escludo una sorpresona: sia a favore di Hillary, un largo successo, perché molti si vergognano di annunciare il proprio voto per lei, ma nell’urna potrebbero preferire una relativa sicurezza conservatrice; sia a favore di Trump perché anche nei suoi riguardi molti si vergognano di dire che lo voteranno, intimoriti dal chiasso per le grossolanità e volgarità del tycoon, ma nell’urna potrebbero premiarlo. Qui sotto, alcune riflessioni sull’odio e i pregiudizi…

AMERICA SPACCATA IN DUE

america-spaccata-in-dueScrivendo prima di conoscere il risultato, posso dire che una cosa è certa: ancor più nel nostro piccolo e nella piccola Italia, la grande America è spaccata in due. Mai si è assistito a una sequela di insulti e diffamazioni nei riguardi dei due antagonisti, sia da essi stessi, sia dai loro seguaci. Hanno prevalso i pregiudizi, che portano dritti all’odio. Considero un gesto di onestà intellettuale, da parte mia, dire che il mio pregiudizio verso la signora Clinton è legato alla commedia, buffa e inquietante, di alcune grandi famiglie, come se negli USA non possano esserci altri stimabili candidati: dai Kennedy ai Bush, dai Clinton a – domani – probabilmente Michelle Obama. Questo pregiudizio, se mi consentite, è abbastanza sensato, più forte e aspro del pregiudizio verso le caratteristiche poco virtuose di Hillary, secondo un’infinità di ritratti, indiscrezioni, forse anche insinuazioni. Fatto sta che Hillary rappresenta ciò che è vecchio, conosciuto e in gran parte contestato e rifiutato, mentre Trump potrebbe essere una novità, accompagnata da giuste inquietudini per certi suoi annunci, ma comunque una novità, forse nel complesso, positiva.

LA FURIA SENZA LIMITI DI MARIO CALABRESI

Presentazione di "Origami" il nuovo settimanale de "La Stampa"Ho simpatia e anche stima per Mario Calabresi, direttore di “La Repubblica”, come giornalista; simpatia sempre, ma stima progressivamente decrescente, per le sue qualità di direttore. Scalfari è stato grande, Ezio Mauro grandissimo, Calabresi oggettivamente mi sembra inadeguato. Il suo editoriale di oggi, furioso e disperato rispetto all’eventualità che possa vincere Donald Trump, non mi sembra all’altezza del ruolo che ricopre. L’articolo è semplicemente catastrofico, terrorizzante, annuncia il peggio possibile che potrebbe abbattersi sul mondo intero, se la Clinton sarà sconfitta. Un articolo tribunizio, a senso unico, retorico, urlato.
Una domanda semplice semplice: ma se gli Stati Uniti sono spaccati, che cosa è successo, cosa hanno combinato i presidenti precedenti? Trump è nato sotto un cavolo oppure ci sono misfatti che hanno indignato gran parte degli americani, quelli che stanno votando, esasperando la loro pazienza e capacità di sopportazione? Di questo, non è corretto parlare? Inoltre, io penso (e non sono il solo) che non ci sarà un uomo solo al comando, se vincerà Trump, vista la fortissima rappresentanza dei democratici, così come Hillary, se dovesse vincere, non sarà una donna sola al comando, di fronte alla forte rappresentanza dei repubblicani. Come per i presidenti precedenti, più che mai per Trump o la Clinton, per fortuna di tutti, nessuno avrà la possibilità di schiacciare un bottone e decidere qualsiasi cosa da solo, senza riguardo per nessuno. C’è un impianto strutturato di poteri e di controlli, che induce a pensare ragionevolmente che nessuna presidenza possa, di per sé, condurre a disastri irrimediabili. Mi sarebbe piaciuto trovare alcune di queste riflessioni nell’articolo del giovane direttore al timone de “La Repubblica”.

FBI E HILLARY, CHI HA CAPITO QUALCOSA?

hillary-fbiIo, in tutta modestia, no. Per “La Verità” ho scritto un pezzetto, scommettendo su Trump, e spiegando che la FBI non si muove a caso, quindi la riapertura delle indagini sulle famigerate mail della Clinton, poteva essere un indizio del probabile successo di Trump. Poi è successo che la FBI ha fatto marcia indietro, in pochi giorni, e ha detto che nessuna imputazione possibile si rivela nei riguardi dell’emerita candidata. Ohibò! Posso mantenere una certezza, la FBI non si muove a vanvera. Quando è stata annunciata la riapertura delle indagini, i sondaggi hanno registrato un duro colpo per la Clinton. Quando ne è stata annunciata l’estraneità, dopo qualche giorno, la candidatura della signora è tornata a svettare. Cosa pensare? Non so. Un avvertimento? Un’esibizione di forza e di potere dell’istituzione FBI? Una marcia indietro? Le ipotesi si accavallano, perfino la possibilità di un impeachment eventuale della presidentessa, se tale sarà eletta. Anche di questa nebbia si dovrà tener conto dal giorno dopo le elezioni.

BILL FIRST MAN?

clintonSarà il suggeritore? È un’ipotesi che non mi dispiacerebbe affatto, con tutti i suoi difetti, Bill Clinton potrebbe essere un buon presidente dietro le quinte. Però, che confusione! Quando Clinton era il vero presidente, si diceva che Hillary, oltre a pensare al suo futuro alla Casa Bianca, fosse presidente già dietro le quinte. E oggi i ruoli, beninteso se vincerà la candidata, saranno ribaltati?

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ALTRI PREGIUDIZI / LA RAGGI CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO

raggi-4Mi dicono – non ho dati precisi, ma le fonti sono affidabili – che Virginia Raggi sta per scatenare una guerra alle strutture del gioco d’azzardo (legali, è opportuno sottolineare), in tutto il territorio romano.
Ho sostenuto con energia la candidatura della Raggi a sindaca e, dopo l’elezione, le sue difficoltà contro le quasi universali ostilità e i pregiudizi verso di lei. Adesso, augurandomi che mi legga, vorrei sommessamente spiegarle che la sua guerra è priva di senso, parte da un pregiudizio miope. Se il gioco d’azzardo è legale, cioè approvato con le leggi e in ordine con quanto la legge stabilisce, va tutelato e sostenuto. Se dovesse essere stritolato e massacrato per semplici pregiudizi, moralismi e censure inaccettabili, qualcuno dica alla sindaca che ogni proibizionismo, in una società moderna, è destinato al fallimento: tanto più sarà ristretto o proibito il gioco d’azzardo entro confini legali, tanto più saranno le mafie, le camorre, la delinquenza di ogni genere e dimensione, a impadronirsene. Un banale realismo ci dice che l’uomo, da sempre, gioca così come beve, fa l’amore e altro. Proibire è stupido e inutile, anche pericoloso. Si tratta solo, se ancora ne siamo capaci, di fare leggi intelligenti, e vigilare affinché siano rispettate.
Posso aggiungere infine un’ultima osservazione, sempre confidando che la sindaca possa rinunciare al suo distruttivo pregiudizio? Ciò che ho detto (libertà di gioco, leggi serie, tutela attraverso le leggi di chi vuol giocare) è esattamente ciò che avviene in Paesi di certo non meno evoluti del nostro. Dovunque, come in Italia al momento, con notevoli incassi per l’erario, con benefici concreti per l’occupazione.

cesare@lamescolanza.com
08.11.2016