OGGI VI DICO CHE… L’INFERIORITÀ DELLE IDEE

“Non esiste nessuna adeguata difesa,  eccetto la stupidità, contro l’impatto di una nuova idea.” (Percy Bridgman, matematico)

ATTUALIZZANDO… NO, L’IDEA È SEMPRE PREVALENTE
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Non sono d’accordo con il matematico, per la verità diffido sempre del’inesorabilità matematica (quante volte vi ho detto che dovete sforzarvi di sommare due più due, ottenendo cinque), mi sembra comunque un orientamento pessimistico inaccettabile. Sono pessimista anch’io, pessimista globale direi, ma per sopportare la fatica di vivere è indispensabile mantenere un po’ di fiducia: ad esempio, che le idee possano, sia pure faticosamente, prevalere. Per fortuna non sono solo, leggete – se volete – qui sotto.

SORRENTINO, THE BEST, PROPONE IL MINISTERO DELLE IDEE
SORRENTINO ROSARIO

Ieri mi era sfuggito, oggi mi è stato segnalato da tanti fan (quorum ego) di Rosario Sorrentino, neurologo, a cui devo gratitudine eterna, come tanti altri, perché è intervenuto in maniera salvifica su un dramma della mia famiglia e lo ha risolto (crisi di panico di una persona a me carissima, e di più, non ne faccio il nome per rispetto della privacy). Ecco cosa mi era sfuggito: il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo di Sorrentino, in cui lo scienziato propone un’idea meravigliosa: un ministero delle idee per i giovani creativi “un’area dedicata ad allenare il cervello per trovare soluzioni innovative ai problemi più disparati”. E cito ancora: “una iniziativa soprattutto per i giovani, per recuperare la loro voglia di mettersi in gioco, sperimentando la capacità di inventare e improvvisare”. [L’articolo integrale è pubblicato sul sito www.lamescolanza.com] E’ una proposta esaltante. Al posto di Renzi, anziché manovrare, come temo, per riuscire a far eleggere il peggior candidato possibile,ma utile a lui, al Quirinale, accoglierei con entusiasmo la proposta di Sorrentino. Il punto debole, come Rosario per primo riconosce, riguarda l’individuazione di chi dovrebbe valutare e selezionare idee e progetti, che meritano di essere sostenuti e finanziati. “Non può essere né un politico né un burocrate, ma necessariamente chi è in possesso egli stesso di un cervello creativo…”. Se io fossi Renzi, non avrei dubbi: obbligherei Sorrentino a farsi ministro, Rosario è uno scienziato, è onesto, incorruttibile, geniale nel valutare i problemi e le risorse degli altri, pronto ad occuparsene. E per fortuna ci sono tanti altri personaggi di questo valore: poeti, filosofi, scienziati, intellettuali, insomma persone per bene e di grande qualità, estranee alle lordure e agli inciuci della politica. Purtroppo, e qui la razionalità e il pessimismo riaffiorano e prevalgono sul mio entusiasmo, penso, anzi tutti noi perseguitati dalla politica attuale, abbiamo ragione di pensare che un ministero delle idee, se anche fosse creato, diventerebbe presto l’ennesimo carrozzone burocratico, affidato allo scapocchione o al ladrone di turno. Privilegerebbe i peggiori, ai migliori succhierebbe le idee, per farne strumento di attività corruttive a favore delle tante associazioni delinquenziali, che di fatto governano il nostro Paese.
Cosa dirti, Sorrentino caro? Giorno verrà… O meglio: giorno verrà? Spero di si, penso di no, almeno per il tempo che mi resta da vivere: detesto gli auguri, ma un augurio per la tua proposta, e per l’affetto che mi ispirano i giovani, è rigoroso, doveroso.
(Sorrentino ha stilato la sua proposta in poche righe, raccomanderei a Ernesto Galli della Loggia e a Panebianco di ispirarsi alla stessa essenzialità. Ieri citavo Carducci: chi ha bisogno di venti righe per scrivere ciò che si potrebbe in dieci, è capace di qualsiasi altra cattiveria. Leggetemi – se volete, sempre- qui sotto.)

LA NEBBIA DI ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA
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Tante volte ho deprecato l’abitudine, molesta e insolente, di Ernesto Galli della Loggia: scrive (ci esaspera, ci annoia) alluvionali articoli di fondo, che troppo generosamente il direttore del Corriere Ferruccio De Bortoli gli lascia passare. Il punto è semplice: per pessima che sia, un’idea si può esprimere in poche righe; se poi l’idea è buona (Sorrentino docet), la qualità brilla di più se contenuta in limiti ristretti, e comprensibili. Ieri, sul Corriere, della Loggia ha pubblicato un nebbiosissimo articolo, intitolato “La nebbia sull’irto colle”. C’è una insulsa e inutile premessa, dopodiché il prof incontinente con una disquisizione fastidiosa espone un suo pensiero sulla Costituzione, sulle regole per eleggere il presidente della Repubblica. In breve, poteva sintetizzare come ha fatto con bravura il redattore: la scelta del suffragio segreto spalanca le porte a machiavellismi da poveracci; i leader sanno che in gioco c’è la possibilità di mettere il cappello sul vertice del potere. Prof! Sintesi a parte, mi consenta di essere in disaccordo: il suffragio segreto è il male minore. Se il voto fosse trasparente, per paura di disobbedire tutte le truppe, cammellate o no, di tutti i partiti, non oserebbero contraddire il dictat dei capi. Risultato: il presidente della Repubblica sarebbe nominato da quattro o cinque capi bastone. Già, così, temiamo il peggio. Senza suffragio segreto, il peggio sarebbe certo. Sarebbe preferibile che il presidente venisse eletto direttamente dal popolo, ovvero sulla base di una volontà popolare. Vero che anche in questo caso le disquisizioni non finirebbero più: ad esempio, temo che in cuor suo Ernesto Galli della Loggia si porrebbe un problema non peregrino. È giusto che il voto del prof valga quanto quello di un montanaro dell’Aspromonte, estraneo alla politica e non abituato a leggere gli articoloni dell’editorialista del Corriere? Faccio per dire, eh! Prof! Ci risparmi una ulteriore articolessa su questo tema, thanks!

SODDISFAZIONI / 1. GILETTI INVESTITO DA INSULTI
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Sapete che sono molto dubbioso sulle qualità di Massimo Giletti, al di là dell’accertata capacità di gestire il format “L’Arena”, che qualche anno fa Marco Luci, io e altri autori creammo apposta per lui, mai pensando di risultarne espropriati. (Marco, tu che hai energia e dottrina, vorresti informarti un attimo alla SIAE, sui doveri per i diritti?). Andiamo avanti… Giletti è stato sciaguratamente inviato a Ballarò, ovviamente non l’ho seguito, registro una pioggiarella di insulti per lui, sul web, oltre a qualche applauso, mi dicono, incassato dal pubblico in studio. Gli utenti dei social invece si sono chiesti che cosa ci facesse a Ballarò. Su Twitter una valanga di cinguettii ironici. “Capisci che è davvero finita quando vedi che è Giletti ad andare a Ballarò a parlare di uguaglianza e diritti sociali”, “Un annetto e Giletti ce lo troviamo in parlamento…”. Non esclusa la curiosità, legata alla storia d’amore tra Massimo e l’ex portavoce di Pierluigi Bersani, Alessandra Moretti: “A Ballarò è andato Giletti invece della Moretti perché lei aveva l’estetista.”, “Ma Giletti sta facendo campagna elettorale per la sua Moretti?”.

SODDISFAZIONI / 2. CLAUDIO CERASA DIRETTORE DEL FOGLIO
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Qualche giorno fa ho scritto che Cerasa è il miglior analista politico, nell’ultima generazione. E lo invitato a essere più sintetico, lui che può, negli editoriali, evitando di diventare un della Loggia qualsiasi. Riconfermo tutte e due le opinioni, che mi sembrano più significative dopo aver appreso che Claudio diventerà direttore del Foglio. Giuliano Ferrara ha deciso di lasciare il timone: l’anno prossimo o nel 2016, questo non si è capito, ma l’investitura, il bastone di maresciallo per Cerasa c’è. “Continuerò a scrivere se Cerasa lo vorrà”. Claudio lo vorrà e tutti noi lo vorremmo. Però… “Lascerò Cerasa libero di dirigere come vuole lui, c’è un insieme di ragazzi fantastici con grande esperienza collettiva.”
Desiderio forse impossibile di un’altra soddisfazione: se Ferrara lascia dopo vent’anni, e felicitazione per il bravissimo Cerasa a parte si tratta di una grande perdita, non potrebbe lasciare anche Carlo Rossella, rinunciando alle superfluità indigeribili della sua rubrica “Alta società”? O dovremmo leggere ancora le puntuali citazioni delle cazzate da bon vivant di Mario D’Urso e di tanti altri compagni di merenda? Il paradosso è che Rossella, se vuole e cioè se obbligato, sa scrivere: il nuovo direttore potrebbe inventargli uno spazio importante, al posto dell’insopportabile rubrichetta.

PISA, 30 GENNAIO: GLI STUDENTI INTERVISTANO LUIGI GUBITOSI
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Su iniziativa della nostra rivista “L’Attimo Fuggente”, Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai, venerdi 30 gennaio a partire dalle ore 16 sarà a confronto con gli studenti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ingresso libero, in Piazza Martiri della Libertà 33. C’è un illustre precedente, il confronto tra l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con i giovani pisani. Gubitosi, nell’occasione, riceverà il premio “Socrate per il merito”: simbolicamente una penna stilografica “Montegrappa”, dell’azienda leader nel settore, presieduta da Gianfranco Aquila.

Se volete, scrivetemi indirizzando a cesare@lamescolanza.com, risponderò a tutti.