OGGI VI DICO CHE… LE LACRIME

“In tutte le lacrime indugia una speranza”.
(Simone de Beauvoir)

“Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all’odio e al terrore”.
(Charlie Chaplin)

“Il sapone è per il corpo quello che le lacrime sono per l’anima”.
(Proverbio yiddish)

“Senz’acqua non fiorisce la terra; né l’anima senza lacrime”.
(Niccolò Tommaseo)

ATTUALIZZANDO… PIANGERE FA BENE

Non c’è ragione di vergognarsi, quando si piange. Lo dico per mettere le mani avanti: mi succede un po’ più spesso, in questi ultimi anni, rispetto a quando ero giovane. Ebbene, oggi sono convinto che piangere fa bene: c’è un limite alla sopportabilità e al contenimento delle emozioni; oltre, solo il pianto può darci conforto.

 

.

.


LA CRONACA ORRIBILE, LA MUSICA…

Non potrei mai fare il conduttore di un telegiornale: mi commuoverei puntualmente, di fronte alle sofferenze di uomini, donne e – peggio mi sento – di bambini, coinvolti in strazianti tragedie. Anche la grande musica mi porta alle lacrime: vi avevo detto che la notte di Capodanno avrei ascoltato Beethoven e Mozart, e così è stato, in solitudine. Non senza qualche soprassalto di pianto, ma mi sentivo in pace con me stesso e col mondo.


IL TALENTO È COMMOVENTE

Infine, mi emoziona il talento. Ieri mattina – casualmente, ed è stato il pretesto per questa nota – ho letto un episodio della vita di Vittorio De Sica. Lo festeggiarono, a Hollywood, con una proiezione privata di “Umberto D“: erano presenti molti protagonisti del mondo del cinema.

kkkkk

__


UMBERTO D, DI DE SICA: CHARLOT IN LACRIME

Alla fine tutti si avvicinarono al nostro grande regista per congratularsi. De Sica si accorse che in un angolo, in disparte, era rimasto Charlie Chaplin, immobile su su una sedia. Vittorio gli si avvicinò e gli chiese cosa pensasse del film. E si accorse che Charlot stava piangendo. “Un grande film, De Sica”, mormorò. “Un grandissimo film”. E lo invitò a fargli visita nel suo studio.

 

kkkk


QUEL FILM INCOMPRESO…

In Italia “Umberto D” era stato stroncato dai critici e male accolto dal pubblico. Quelle lacrime, e i complimenti degli invitati, consolarono De Sica e lo rassicurarono sul valore del suo capolavoro. Erano più importanti le lacrime di Charlie Chaplin, rispetto alla ferocia insensata delle stroncature italiane.

 

 

kkk

cesare@lamescolanza.com