OGGI VI DICO CHE… LA SOTTOVALUTAZIONE

“A volte ho l’impressione che Dio, nel creare l’uomo, abbia in qualche modo sopravvalutato le Sue capacità.” (Oscar Wilde)
“Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.” (Carlo M. Cipolla)
“Ho passato tanto tempo ad assicurarmi di non sottovalutare i miei avversari che ho dimenticato quanto sia pericoloso sopravvalutarli.” (Dal film Hunger Games)

ATTUALIZZANDO… L’INCREDIBILE CASO TOTTI

Francesco Totti, avrebbe – ha! – ancora voglia, molta voglia, di giocare. La celebrazione del campionissimo (mai visto qualcosa di simile!) è stata suggestiva, coinvolgente e per certi aspetti commovente. Ma una verità – importante – è stata nascosta, accuratamente.

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ZEMAN, BOCCA DELLA VERITA’

Abbiamo dovuto aspettare Zdenek Zeman, la bocca della verità del calcio italiano, per sentirla, questa indiscutibile verità: “Si può parlare di festa, quando un grande campione decide di lasciare il calcio. E lo si onora con una manifestazione. Ma se quel campione è stato obbligato a lasciare, non è più una festa: è un funerale.”

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TOTTI MORTIFICATO DA SPALLETTI E PALLOTTA

E questa è l’aspra verità: l’anno scorso Totti, campione immenso, è stato trattato in modo mortificante, senza alcun riguardo, dal presidente James Pallotta e dall’allenatore Luciano Spalletti, addirittura, una volta, cacciato dal ritiro. Poi, a furor di popolo, Totti è stato recuperato e nelle ultime partite, con prestazioni straordinarie e gol decisivi, ha salvato Spalletti, trascinando la Roma in Champions League.

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FRANCESCO OBBLIGATO A LASCIARE

Quest’anno Spalletti lo ha schierato per pochi minuti, umiliando il campione, senza motivo: se Francesco fosse stato utilizzato in maniera ragionevole, la Juventus avrebbe avuto maggiori difficoltà, per arrivare allo scudetto. Infine, quest’anno, senza neanche un colloquio, senza che Totti si pronunciasse, a Francesco è stato comunicato che questo campionato, per lui, era l’ultimo. Di fatto, un obbligo a ritirarsi, considerando che Totti ha sempre giocato nella Roma, non ha mai voluto un’altra maglia, ha rifiutato eccellenti offerte.

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I FISCHI DELLO STADIO…

I tifosi non dimenticano: domenica, in 50mila, hanno fischiato sonoramente Spalletti e Pallotta. A Pallotta interessa, della Roma, solo la costruzione dello stadio, una legittima aspirazione da uomo di affari e speculatore: pensa che i tifosi, i romani de Roma, non lo abbiano capito? Spalletti, utilizzando bene Totti, anziché umiliarlo, avrebbe potuto battersi per lo scudetto: invece ha preferito fare come quel marito che si taglia gli attributi per far dispetto alla moglie. Così, i fischi di 50mila tifosi hanno assunto un significato emblematico.

E ORA? SOGNO TOTTI NEL GENOA!

E ora, è proprio finita? Spero di no. La penso come Zeman: Totti è una delizia in campo, se se la sente, può andare avanti fino a 50 anni. Ma spero che non vada in America o in Cina. Vorrei vederlo qui, in Italia, in una squadra che non sia antagonista della Roma (Genoa, Atalanta, Torino, Fiorentina, Bologna…). O, quanto meno, in Europa. Dal momento che il calcio induce a fantastici sogni, il mio sogno è che Francesco possa vestire la maglia del “mio” Genoa, dove sarebbe coccolato come i nostri tifosi, tra i più romantici e appassionati del mondo, puntualmente dimostrano di saper fare.

AMARCORD /SOTTOVALUTAZIONE, WALTER CHIARI

Per gentile concessione dell’archivio Riccardi: Walter Chiari, grandissimo attore comico italiano. Una vita tormentata e una splendida carriera, ma purtroppo sottovalutato, rispetto alle sue qualità. Morì pressoché dimenticato, in solitudine.

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cesare@lamescolanza.com

30/05/2017