OGGI VI DICO CHE… LA GIUSTIZIA NON È UGUALE PER TUTTI

“A questo mondo si sa che la giustizia si compra e si vende come l’anima di Giuda.” (Giovanni Verga)

“Non c’è tirannia peggiore di quella esercitata all’ombra della legge e sotto il calore della giustizia.” (Montesquieu)

“La Giustizia può essere cieca; ma che olfatto! Riconosce le classi sociali a chilometri di distanza.” (Millor Fernandes, scrittore, giornalista, disegnatore e drammaturgo brasiliano)

ATTUALIZZANDO… LA CONDANNA A MORTE PER UN INNOCENTE BAMBINO

Oggi, salvo augurabili colpi di scena, sarà eseguita la condanna a morte del bimbo inglese Charly Gard: su ordine dei giudici inglesi, legittimati dalla Corte Europea, che si è dichiarata incompetente a intervenire, dopo il disperato ricorso dei genitori del piccolo.

.

.

UN ATTO PIÙ CRUENTO DELLE BELVE FEROCI

Provo a riassumere: la Corte europea nega il diritto di vivere a Charlie Gard, il bimbo inglese, di dieci mesi, affetto da una rarissima malattia genetica. Non ci sono più speranze. I tribunali inglesi avevano stabilito che il bimbo non deve più essere curato, i disperati genitori si sono rivolti alla Corte europea, che ha scelto di non intervenire.

.

.

.

.

.

VIETATO A CHARLY DI MORIRE A CASA

Ora spetta all’ospedale stabilire come e quando debba avvenire l’esecuzione. E l’ospedale ha deciso: la spina sarà staccata dove il bimbo è ricoverato, ai genitori è stato negato perfino il permesso per consentire che il bimbo muoia a casa sua. Mi vengono i brividi: a tanto può arrivare il mondo violento, disumano, in cui viviamo?

.

SE GLI UOMINI SONO INTELLIGENTI

Neanche le belve feroci uccidono i cuccioli nati con un handicap estremo, che abbiano difficoltà a sopravvivere. Immagino l’obiezione: gli animali non sono consapevoli, gli uomini si, sono intelligenti, possono ragionare!

.

PROVIAMO A RAGIONARE

E dunque proviamo anche noi a ragionare, però a sostegno dei diritti di Charlie. Il punto di partenza è che il bimbo è affetto da una malattia considerata inguaribile, la sindrome da deperimento mitocondriale, che provoca il progressivo indebolimento dei muscoli. Non riesce a respirare, ha bisogno di una ventilazione artificiale. Tutte le terapie hanno fallito, dunque (non è chiaro su richiesta di chi!) i giudici inglesi hanno deciso che venga staccata la spina. E quelli di Strasburgo se ne lavano le mani, come Ponzio Pilato. Ma in quale società, ottusa feroce stupida e contraddittoria, dobbiamo lottare – per avere giustizia giusta e vera? Negli Stati Uniti esiste una cura sperimentale e costosa: una iniziativa di solidarietà ha raccolto un milione e 300mila sterline in quattro mesi, grazie a 83mila donazioni. Tutto inutile: secondo la “giustizia” inglese, tenere in vita Charlie sarebbe accanimento terapeutico, dunque illegale.

MA PERCHÈ NEGARE QUALSIASI SPERANZA?

Lascio da parte facili considerazioni su una aberrante contraddizione: là dove non è ancora vigente, in tutto il mondo civile si lotta per vietare la condanna a morte per chi abbia commesso crimini estremi. Al contrario la condanna a morte è inflitta a un bambino innocente, di dieci mesi, perché considerato inguaribile. Una obiezione prevale su tutte: e se la scienza, tra un giorno o tra un mese o tra un anno, trovasse il farmaco per guarire Charly e salvargli la vita?
Oggi non ci resta che confidare in un improbabile ripensamento. Con solidarietà totale verso il papà e la mamma di Charly, che ancora continuano a lottare. Perché la giustizia sia uguale per tutti.

cesare@lamescolanza.com

30/06/2017