OGGI VI DICO CHE… LA BELLEZZA DELLA LINGUA ITALIANA

“L’italiano non è semplicemente l’italiano. L’italiano è il ragionare”. (Leonardo Sciascia)
“L’italiano di un tempo corre il rischio di diventare oggetto estetico a rapido esaurimento nell’approccio col reale”. (Roberto Vecchioni)

ATTUALIZZANDO… MA PERCHÉ NOVEMBER PORC?

november_porcA Sissa, Polesine, Zibello e Roccabianca quattro deliziosi week end gastronomici, in onore di “sua maestà il maiale”. Applausi e complimenti, augurandomi di passare inosservato di fronte alla presumibile ostilità di vegetariani e vegani. Ma perché diavolo la manifestazione deve chiamarsi “November porc“? Sapete quanto forte sia la mia idiosincrasia per inglesismi e francesismi e qualsiasi violenza alla nostra bellissima lingua italiana.
Oltretutto, in questo caso l’impertinente confusione è sovrana. November è inglese, maiale in inglese si dice pig o anche pork, ma con la k. Porc è francese e significa carne di maiale. E dunque? Non era più semplice chiamare la manifestazione “Maiale a novembre”? Provocatoriamente mi sarebbe piaciuto anche “Porco novembre”!

PERÒ L’ITALIANO È BEN DIFFUSO NEL MONDO!

italiano linguaÈ la quarta lingua più diffusa nel mondo e anche in enorme crescita, se è vero che nel 2014 erano un milione e mezzo e oggi, assicura il viceministro agli Esteri Mario Giro, a studiarlo nel mondo sono due milioni e mezzo. Parlano in italiano – classifica a decrescere – negli Stati Uniti, Germania, Egitto, Canada, Albania, Giappone, Russia e perfino in Cina. In coda, 43 malesiani e 11 iracheni. Riferisco per curiosità, ma stento a credere a sondaggi e statistiche. Mi sembra improbabile che solo inglese, cinese e spagnolo siano le lingue più conosciute nel mondo, e nessun’altra, prima dell’italiano. Comunque è certo che l’impegno della società Dante Alighieri è notevole e proficuo e che, nel bilancio nazionale, 50 milioni sono destinati alla promozione della diffusione della nostra lingua nel mondo.
Perché allora, in Italia, siamo asserviti all’alluvione dell’inglese? Basta aprire un qualsiasi giornale e subito si rabbrividisce per le decine e decine di parole straniere, spesso incomprensibili e spesso inutili.

PIZZA (E ALTRO)! SIAMO SECONDI NELLE INSEGNE

pizzaSempre secondo il viceministro Giro, siamo secondi dopo l’inglese: le parole italiane (pizza, ma curiosamente anche Toscana), spopolano nelle insegne: perché, ovviamente, attirano clienti. Per simpatia e qualità. Ho letto che il valore del made in Italy vale il doppio del made in France. E che un consumatore è disposto a pagare anche il 9 per cento in più (ricerca della San Pellegrino in dieci Paesi) se su un prodotto si trova la parola San Pellegrino!
“La nostra lingua – ha dichiarato Mario Giro ad “Affari&Finanza” – è un tesoro d’influenza e reputazione politica nonché un vettore di sviluppo economico. Bisogna sfruttarlo meglio.”
Concordo…

PIOLI? CAPELLO AVREBBE RILANCIATO L’INTER…

ROME, ITALY - SEPTEMBER 25: Head coach Stefano Pioli of Lazio issues instructions during the Serie A match between SS Lazio and Udinese Calcio at Stadio Olimpico on September 25, 2014 in Rome, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Il guazzabuglio della crisi dell’Inter, alla ricerca di un allenatore con cui sostituire l’olandese De Boer, forse si è risolto con l’assunzione di Stefano Pioli. Buon allenatore, di buon senso, ma non credo che sia adatto a guidare una grande squadra con progetti di Champions League e di scudetto. Sono curioso di vedere con quale lingua Pioli se la caverà, con i capricciosi satanassi stranieri, campioni veri e presunti, che affollano l’Inter.
In un’analisi per “La verità” avevo suggerito Fabio Capello, come unico allenatore al mondo capace, per carisma ed esperienze vincenti, di rilanciare l’Inter subito, in questo stesso sciagurato campionato, e di riportare la squadra ai vertici. Non l’ho mai visto neanche citato, tra i mille nomi proposti ai proprietari cinesi, incerti e flemmatici, e ai dirigenti italiani, spavaldi e ugualmente insicuri. Pioli sarà un buon traghettatore e fra qualche mese la ricerca ricomincerà da dove è finita. Poi, qualcosa mi dice che arriverà Simeone, fortemente voluto da Javier Zanetti e dalla potente lobby degli argentini.

UN LIBRO PER VOI, “STATUS QUO”

status-quoÈ di Roberto Perotti, editore Feltrinelli. Su tasse e spesa pubblica. Ve lo segnalo perché ho letto con gusto una recensione di Daniele Capezzone (digitate www.lamescolanza.com). Se la metà dei complimenti entusiastici di Capezzone sono adeguati e motivati, è il libro del mese. Se!

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cesare@lamescolanza.com
07.11.2016