OGGI VI DICO CHE… GLI INCOMPRESI

“Sono un uomo semplice, io. Dev’essere per questo che sono un incompreso.”
(Albert Camus)

“Gli incompresi si dividono in due categorie: le donne e gli scrittori.”
(Honoré de Balzac)

“Essere grande significa essere incompreso.”
(Ralph Waldo Emerson, filosofo statunitense)

“Un genio incompreso è un tragico errore, un idiota incompreso è una tragedia terribile.”
(Gerhard Uhlenbruck, medico tedesco)

ATTUALIZZANDO… RISCOPRIRE I NOSTRI GRANDI SCRITTORI

Propongo di riscoprire alcuni grandi scrittori italiani, di qualità incompresa: sarebbe o no un’iniziativa culturalmente importante? È questa, da sempre, una mia fissazione. Qualche giorno fa scrivevo di Piero Chiara, che sopravvive grazie soprattutto all’ entusiasmo tenace di Mauro della Porta Raffo.

 

 


QUEI ROMANZI DI PIERO CHIARA

Ma mi sono espresso male. Chiara non è stato incompreso: ha avuto molto successo, alcuni suoi romanzi hanno ispirato film popolari e piacevoli, con attori importanti: La stanza del vescovo, Venga a prendere un caffè da noiIl cappotto di astrakan e altri… Chiara però non ha avuto i riconoscimenti che avrebbe meritato, il Nobel – tanto per sintetizzare la mia stima. E oggi è quasi dimenticato, nelle librerie (e a scuola).

 


MASTRONARDI, BIANCIARDI…

Assolutamente ignorato è l’infelice Lucio Mastronardi, suicida a 49 anni: Il calzolaio di Vigevano, Il maestro di Vigevano. Poeta, come Chiara, della straordinaria provincia italiana (ludico e boccaccesco Chiara, disperato leopardianamente Mastronardi). Incompreso e amaramente dimenticato anche Luciano Bianciardi, autore dell’immenso La vita agra: un mio idolo. Certo, come tutti, ho le mie preferenze.

 

 


“LA SPARVIERA” DI GIANNA MANZINI

Grande per me è stata Gianna Manzini, autrice de La sparviera, metafora della terribile tosse che affligge il protagonista: fin dal ginnasio, ho adottato quel titolo come simbolo di una parola temuta e spesso impronunciabile, la morte. La Sparviera mi ha fatto compagnia dall’adolescenza alla vecchiaia. Una cara e affettuosa amica, anche per esorcizzare gli incubi legati alla fine che, tutti nessuno escluso, non possiamo evitare.

 


CASANOVA AVVINCENTE, MANZONI NOIOSO

Infine, da sempre sostengo – controcorrente – che fu Giacomo Casanova (ignobilmente sputtanato come un semplice seduttore e avventuriero) un grandioso narratore del suo tempo, altro che il noiosissimo Alessandro Manzoni.

 

 

 

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