OGGI VI DICO CHE… IL DIKTAT

“La buona politica è connessione sentimentale tra governanti e popolo.” (Antonio Gramsci)

“Politica non è un mestiere, è un servizio.” (Marco Travaglio)

“La vera indipendenza consiste nel dipendere da ciò che si vuole.” (Frédéric Dard, scrittore francese)

“La povertà non è privazione, è isolamento.” (Malcolm Gladwell, giornalista canadese)

ATTUALIZZANDO… BRACCIO DI FERRO SU SAVONA

Il Quirinale ha fatto sapere che non gradisce, per la lista dei ministri, nessun diktat. Mattarella ovviamente non ha fatto nomi, ma è evidente che il messaggio è indirizzato a Giuseppe Conte, premier incaricato, e a Luigi Di Maio e Matteo Salvini. E che il problema riguarda non solo Paolo Savona, ma le scelte per altri tre ministeri: Interni ed Esteri, nonché Giustizia. Chi vincerà?

 

CONTE, IMPRESSIONI POSITIVE E NEGATIVE

In attesa che si sciolgano i (pesanti) dubbi, qualcosa si può capire dalle prime parole di Giuseppe Conte. Ho avuto una impressione positiva e una negativa, ve le riferisco tutte e due in assoluta modestia.

 

 

“FUORI DA QUI…”

Mi è piaciuto che il prof. Conte abbia detto “Fuori da qui…” Giusto e vero: fuori dal Quirinale c’è un’Italia che aspetta un governo, in grado di cambiare le cose: eliminando le storture più gravi, e di battersi per traguardi difficili da raggiungere, dignità in Europa, eguaglianza tra i cittadini, giustizia, fisco meno aggressivo.

 

LO SCETTICISMO SUL WEB

Sul web lo scetticismo dilaga, con sfottò e spiritosaggini. Per dare l’idea, mi è stata segnalata questa divertente battuta: “ULTIMORA ANSA – Conte sale al Quirinale, ne esce dopo un quarto d’ora ed aggiorna il suo curriculum: “nel 2018 breve esperienza da Presidente della Repubblica”. E non si contano le vignette, barzellette tutte incentrate nell’incredulità e nel sarcasmo.

SARÀ L’AVVOCATO DEGLI ITALIANI?

Preferisco attenermi alle mie impressioni: mi è piaciuto che Conte abbia fatto riferimento all’Italia fuori dai Palazzi di pasoliniana memoria e non mi ha scandalizzato che abbia detto di sentirsi “l’avvocato” degli italiani. Non ha detto, come Trump, “prima gli americani”, ma Conte è un avvocato e il senso è chiaro. Con un limite, però…

 

C’È ITALIA E ITALIA

Però anche il prof. Conte come tanti (quasi tutti!) non ha parlato, non ha mostrato attenzione per quella mezza Italia che non vota. È un mio chiodo fisso. Si fa presto a dire Italia: la verità è che ce ne sono almeno tre. Quella straricca, privilegiata, potentissima, insomma l’elite. E quella ricca o quanto meno agiata, che sta bene e ha proprietà e risorse. Messe insieme una mezza Italia.

MEZZA ITALIA DIMENTICATA DA TUTTI

Infine c’è l’Italia misera, senza lavoro, sfiduciata, arrabbiata verso le istituzioni. Quella che non va più neanche a votare, tanto si sente lontana dalle istituzioni. Mi sarebbe piaciuto che Conte si rivolgesse con determinazione anche a questa parte d’Italia, dimenticata da tutti. Forse lo farà. Ma è corretto ricordare che anche Conte fa parte dell’elite. Di Maio e Salvini gli hanno affidato il governo, con il “contratto” stipulato tra di loro e indicazioni precise per la lista dei ministri. Quale sarà la sua autonomia? Non resta che aspettare l’esito dell’incontro finale tra Mattarella e l’illustre (per ora) sconosciuto. Conte è un portavoce, un esecutore o qualcosa di più e di diverso? Lo capiremo presto.

cesare@lamescolanza.com