OGGI VI DICO CHE… COS’È LA MISERICORDIA

“Una politica priva di etica non incrementa il benessere dell’umanità; un’esistenza priva di morale abbassa gli esseri umani al livello degli animali” (Dalai Lama)
“Un sistema morale valido per tutti è fondamentalmente immorale.” (Friedrich Nietzsche)
“La compassione è la più importante e forse l’unica legge di vita dell’umanità intera.” (Fëdor Dostoevskij)

ATTUALIZZANDO… CHARLIE GARD, SENTENZA ABERRANTE

Sono avvilito di fronte all’assenza di misericordia che distingue il terribile caso del bambino Charlie Gard, condannato a morte dai giudici inglesi. Da un momento all’altro la sentenza potrebbe essere eseguita. E chi, come me, vorrebbe ribellarsi alla disumanità dei giudici e medici inglesi che sono arrivati a questa decisione, si sente mortificato, impotente. Le parole, l’indignazione non servono a nulla. In particolare, c’è un aspetto aberrante, in questa crudele determinazione: una inspiegabile contraddizione.

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UNA CREATURA INNOCENTE…

Se io sono un uomo adulto, estremamente sofferente, senza alcuna speranza di sopravvivenza, e se lucidamente desidero dare fine alla mia vita, lo Stato – contro la mia volontà – non me lo consente, la legge me lo proibisce.  Ma nel caso di Charlie Gard tutto è ribaltato: questo bimbo di dieci mesi è una creatura innocente che non è in grado di esprimere la sua volontà, è afflitto da una rara malattia, considerata inguaribile, ma non soffre (ammettono gli stessi medici). Eppure in questo caso i giudici si sovrappongono alla volontà dei genitori e decidono che vada staccata la spina degli apparecchi che artificialmente tengono in vita il bimbo. In poche parole, decidono di ucciderlo.

LA CORTE EUROPEA? PONZIO PILATO…

Aberrante è anche la decisione della Corte europea per la difesa dei diritti civili: entra abitualmente nel merito e stravolge quasi sempre le sentenze degli Stati a cui si oppongono i cittadini. E invece, in questo caso, come Ponzio Pilato, se ne lava le mani, decide di non interferire. La motivazione dei giudici inglesi è mostruosa: i medici assicurano che il bimbo non ha speranza di vivere, quindi ha diritto a una “morte dignitosa“: insistere nelle cure sarebbe, a loro giudizio, un accanimento terapeutico.

OBIEZIONI ELEMENTARI…

Ma i medici non potrebbero sbagliarsi? Il desiderio dei genitori non conta nulla? E chi può escludere che in futuro la scienza non scopra un farmaco che salvi la vita di Charlie? No, al bimbo è negato anche il diritto di provare in America una cura sperimentale, molto costosa. 83mila donatori hanno raccolto un milione e mezzo di euro per consentirgli questo tentativo. Di tutto ciò nulla importa a quei giudici.

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FRANCESCO POTREBBE ESSERE DECISIVO

Mario Giordano, ieri su “La Verità“, ha pubblicato un articolo che condivido pienamente, parola per parola. Una lettera aperta lucida, chiara, inesorabile al Papa. In sintesi… Perché Francesco non interviene, con l’autorevolezza che il suo ruolo consente, e non dispone che il bimbo e i suoi straziati genitori non si trasferiscano a Roma e vengano accolti dall’ospedale “Bambin Gesù“, che è una prestigiosa emanazione della Chiesa? Il Papa (con un tweet!) ha detto che le cure debbono essere prestate fino alla fine, che la vita va difesa assolutamente. È un principio cristiano fondamentale. Perché allora il Papa non rende concreto il suo (fin troppo sobrio) ammonimento? Non posso far altro che esprimere la mia ammirazione per Mario Giordano, che ha dato voce (senza soggezione né arroganza) a un’opinione che vibrava, inespressa, nel mio cuore e, presumo, in milioni di uomini e donne, cattolici e no. Santità, intervieni! Così ti preghiamo, prima che la vita del bambino venga recisa.

cesare@lamescolanza.com

03\07/2017