OGGI VI DICO CHE… SPENDING REVIEW, TROPPE PAROLE

“La spending review è un esercizio di grande serietà e rigore finanziario. La domanda che dobbiamo porci è se si può ridurre e migliorare l’efficienza e l’efficacia degli interventi. Tutto è passato al setaccio e le risorse che potranno essere mantenute sono poche e saranno sempre meno”. (Elsa Fornero)

ATTUALIZZANDO…  UNA PUNGENTE LETTERA SULL’ANAS

Pietro Ciucci

Sulla spending review, da sempre ho una mia idea particolare. Anziché sparare a vanvera proclami su tagli e risparmi,  che alla fine non si fanno mai, perché non cominciare a tagliare le troppe parole che si sprecano, con un sicuro beneficio per la bocca di chi sproloquia e le orecchi di noi che siamo molestati? Per coincidenza, ricevo proprio oggi una lettera firmata, molto pungente su quanto sta succedendo all’Anas. Eccola: “Si libera un posto da super direttore alle relazioni esterne Anas Spa”: ho tagliuzzato solo qualche espressione che potrebbe provocare strumentali contestazioni: “Una poltrona da oltre 250 mila euro l’anno si libera l’anno prossimo in Anas Spa, quella del fidatissimo e costosissimo ‘consiglieri’ di Pietro Ciucci, la mega Direzione Centrale Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali. Beppe Scanni, classe ’49, (da 12 a capo di una mastodontica struttura di comunicazione da 60 persone, decine di alti funzionari, 4 dirigenti di cui un mega direttore centrale con stipendi da nababbi) per il decreto Madia sulla P.A. avendo compiuto nel 2014 il 65/mo anno di età deve lasciare il suo ambito posto da Direttore (senza poter avere più altri incarichi una volta pensionato). “Spending review e buonsenso vorrebbero un ridimensionamento di questa maxi direzione centrale costruita su misura e su esigenze di Beppe Scanni. Così come hanno fatto ENI Enel, o altre grandi Spa partecipate dallo Stato, la funzione di comunicazione e di rapporti istituzionali potrebbero restare immutate con i dirigenti attuali (Giorgio Altamura ai Rapporti Istituzionali, Mario Avagliano Ufficio Stampa e Lorenzo Falciai alle società partecipate da Anas, eliminando la Direzione Centrale (e risparmiando sugli oltre 2 milioni di euro all’anno che costa attualmente). Ma Beppe Scanni sta facendo di tutto per convincere il capo del personale Anas, Carlo Ranucci, e il Presidente, Pietro Ciucci, a trovare un sostituto Direttore Centrale Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali: stipendi altissimi, il massimo consentito dalla Legge nella PA, collaudi milionari, carte di credito aziendali, autisti, un esercito di segretarie, stanze lussuose e grande ascendente in Azienda fanno gola in molti. “Tra i nomi che circolano quello dell’attuale Direttore dell’Agenzia AGI, Roberto Iadicicco. Ma anche altri nomi scelti da Scanni che vorrebbe una successione a lui gradita per continuare a tenere le mani in pasta in ANAS, sulla scia dell’ex capo del personale Piero Buoncristiano, di cui ha preso il posto il suo vice, scelto e nominato dallo stesso Buoncristiano, Carlo Ranucci. Tra gli accordi in cantiere anche una “successione” di Scanni al figlio Gianni. Riuscirà Ciucci a resistere a Scanni?” Fin qui la lettera. Aspettiamo, se possibile, repliche argomentate, o altri interventi.

MAFIA E STATO, DEBBO UNA SPIEGAZIONE

mafia

Alcuni lettori, pochi per la verità, mi hanno chiesto spiegazioni per aver definito “inutile” il processo sui rapporti e eventuali trattative tra Stato e mafia. Non mi nascondo. Ecco le mie ragioni: 1. Le alluvioni di retorica mi lasciano sempre perplesso. 2. Tra Stato e mafia, ormai infiltrata in tutto il territorio, dovrebbe esserci una guerra. E in ogni guerra trattative nascoste, ovviamente legate alla lealtà e alla correttezza dei servitori dello Stato, sono frequenti e spesso indispensabili, per raggiungere benefici per la comunità. 3. Sarò accusato di cinismo o iper realismo, ma sono assolutamente convinto che queste ventennali, a dire poco, inchieste e processi sono destinati a finire, nel nostro infelice Paese, nel caos totale, nei misteri inevasi, nell’indifferenza pressoché generale. Cui prodest? Penso che non si risolvano così i problemi, enormi, da cui siamo tormentati. Basti pensare alla lettera pubblicata qui sopra e ai pasticciacci della spending review, o, se preferite, alla nota che troverete qui sotto, sull’incredibile scandalo che affligge Medicina. E l’elenco di anomalie, bruttezze e zozzerie – lo sappiamo tutti – che ci affliggono potrebbe essere lungo come un libro, cito non a caso per il titolo: “I miserabili”.

MISERABILI EVENTI E INCIDENTI NEL MONDO DELLA MEDICINA

test

Ho una figlia determinata a studiare e a prendere la laurea in medicina. Quindi, so quel che dico. L’accesso alla facoltà è regolato da una selezione fondata su un test pieno di domande stravaganti e prive di senso. I giornali hanno pubblicato le ammissioni di illustrissimi medici, anche premi Nobel, che si sono dichiarati incapaci di rispondere correttamente ai vari quiz! Personalmente, contesto il principio: la selezione mi sembra addirittura incostituzionale. Tutti dovrebbero essere ammessi a iscriversi a medicina o alla facoltà universitaria che desiderino. Par condicio! Se poi è necessaria, anche subito, una selezione di fronte all’eccessivo numero di iscritti, si dovrebbe procedere con valutazioni di merito: dopo il primo anno, per la frequenza e i risultati agli esami, o addirittura dopo i primi due esami. Che c’azzeccano bizzarre domande di logica, con l’eventuale vocazione naturale alla medicina o ad altri studi? Einstein, riconosciuto universalmente un genio, è tutt’ora considerato dai biografi un imbranato assoluto, per non dire un semi deficiente, in altre esplicazioni di vita quotidiana. A tutto ciò, è notizie di ieri l’incredibile infortunio per, 11.242 aspiranti medici, nell’esame per la specializzazione. Le domande sono state semplicemente invertite per i candidati all’area medica, con quelle da rivolgere ai candidati ai servizi clinici. Un errore del Cineca, il consorzio (o carrozzone?) tra Università costituito proprio per gestire prove di accesso e abilitazione. Altro che spending review! Micidiale burocrazia! Il presidente di Cineca, Emilio Ferrari, si è profuso in scuse, ma si guarda bene dal dimettersi. Al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, non posso rinnovare i complimenti che le dedicai in estate per il suo simpatico e audace topless: questa volta, si limita a dire che il concorso è troppo complesso, la ferita è gravissima, la colpa è di chi ha scritto i quiz… E, come dice la canzonetta, chi ha dato, ha dato!

MEDICINA. VIVA LA BULGARIA…

sofia

Mia figlia Alice, come migliaia di altri giovani, non ha superato l’assurdo test per iscriversi in Italia. Però, non avendo altre ambizioni per gli studi aldilà di quelli per la medicina, è iscritta da un anno in Bulgaria. E questa è l’altra faccia della medaglia: spendo soldi che avremmo volentieri risparmiato, se l’Italia fosse un paese normale, non ho ancor ben capito se la laurea sarà valida anche in Italia, oppure se mia figlia farà il medico in Bulgaria, Paese di cui si è immediatamente innamorata. Per seguirla nella sua vita, sono reduce da un bellissimo week end a Sofia. Ho scoperto una città inaspettata, attraente, dignitosa. A parte le mie scorribande per il cibo (carne eccellente, zuppe favolose…), in un bel teatro ho assistito al “Elisir d’amore” di Donizetti. Ma, soprattutto, mi ha colpito la straordinaria pulizia nelle strade e nei giardini: difficile trovare per terra una cartaccia o un mozzicone di sigarette. Non ditemi che non vi viene in mente qualche immediato confronto con…

 

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03.11.14