OGGI VI DICO CHE… SCRIVE VITTORIO FELTRI

vittorio feltri

“Caro Cesare quello della Grecia è stato un suicidio. Un atto di orgoglio che i greci non potevano permettersi perché non hanno un soldo e sono pieni di  debiti che non pagheranno. Saranno costretti a fare la questua, altro che riprendere le trattative con l’Unione. Che fa schifo. Ma c’è e ha in mano il pallino. La guerra da fare è contro l’euro. Il resto è conversazione. Quanto a  Tsipras è un demagogo. Quando il popolo ellenico se ne renderà conto sarà  forse troppo tardi. Vittorio” (Lettera di Vittorio Feltri).

ATTUALIZZANDO… CARO VITT, AIUTIAMO I GRECI

referendum Grecia

Vittorio mio,  raramente sono in disaccordo con te, e questa novità è molto interessante, darà pepe al libro che (generosamente) hai accettato di scrivere insieme con me. Il mio punto di vista sulla Grecia è semplice: 1. Se c’è (e mi dici anche tu che c’è) un’Europa, non si può buttar fuori la Grecia, culla e patria della nostra educazione e cultura. Una soluzione bisognerà trovarla e si troverà. 2. Vorrei che la soluzione arrivasse da presupposti politici, sociali, etici e non dalla camicia di forza finanziaria delle banche, delle speculazioni dei governi che hanno interesse a sottometterci e soffocarci (noi italiani siamo in condizioni simili). 3. Tsipras ha minime responsabilità per il disastro a cui la Grecia si é ridotta: cos’altro poteva fare, cos’altro avremmo fatto noi al suo posto, se non mediare, chiedere aiuti, rinvii, riduzione del debito, per prendere respiro e cercare di recuperare? 4. Non so come andrà a finire: però, meglio morire poveri che schiavi, e vale anche per noi italiani. 5. Alla fine della seconda guerra mondiale, la Germania in primis, l’Italia e altri Paesi avevano le pezze al sedere, però fummo aiutati e perciò riuscimmo a riprenderci. Perché dunque questa ferocia verso la Grecia? 6. Certamente la Grecia dovrà onorare i suoi debiti, diamole però tempi modi e opportunità  perché possa riuscirvi.

AMMETTO, SONO UN UTOPISTA, E CERCO AIUTO

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Vitt, mi conosci bene. Non so come tu preferisca definirmi. Libertario? Velleitario? Anarcoide? Scemo? Illuso? Scegli ciò che preferisci, ti stimo tanto, e lo sai, da accettare qualsiasi valutazione. Io mi crogiolo nella mia copertina  di Linus: mi considero un utopista, è anche una terapia per dare un senso alla vita e sopravvivere. Penso che sia giusto che 2 più 2 debba fare 4, se si vuole mandare avanti la baracca. Però sono convinto che in casi particolari sia giusto lottare per sconfiggere l’aritmetica e fare in modo che la somma sia 5. Non prendermi per il culo, Vitt: nessuno, e non solo in questo, é più bravo di te , inesorabile come te nel tuo realismo. Anzi, aiutami: ti ho chiesto di scrivere di Socrate, per divulgare la mia ultima utopia, un movimento contro la rassegnazione? E come potevo non sostenere Tsipras, che non si è rassegnato allo strapotere della Merkel e ha aggregato il suo popolo in una grandiosa prima prova di ribellione e di orgoglio? Oppure dobbiamo lasciarci guidare da Renzi, appecoronarci, morire lentamente per asfissia? Non mi piace come si muove, senza neanche essere stato eletto, il nostro premier. Non mi piacciono la Merkel e i suoi modi. Non mi piace questa arida Europa, senza solidarietà. Lasciami sperare che dal referendum greco nascano impulsi per abbattere questo sistema europeo, presunto collegiale, dove vige la legge del più forte e i più deboli, come i greci e noi, sono strizzati per le palle.

PS/ MA LA MERKEL E HOLLANDE…

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… da chi sono stati autorizzati (come scrive oggi anche Ezio Mauro) per riunirsi loro due soli, e ovviamente stabilire la linea da seguire verso la Grecia, loro due per tutti noi ? È questa l’unità europea in cui dobbiamo credere

cesare@lamescolanza.com

07.07.15