OGGI VI DICO CHE… REAGIREMO ALL’ALLUVIONE

Cesare Lanza“Un abbraccio alla mia città. Genovese e genoano sempre.”


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ATTUALIZZANDO…ANCHE SE ROMA CI ABBANDONA

alluvione

Mi piacerebbe che fosse pubblicato, here cifre alla mano, remedy ciò che resta delle miriadi di promesse fatte nei giorni dell’alluvione… A cominciare da quelle dello Stato. Non riesco a dimenticare che il premier Renzi non ha fatto neanche una visita di cortesia a Genova, e che il sindaco Doria si è consolato con un bel week end a Courmayeur, con famiglia. Ma i genovesi (io peggio ancora, lo sono di adozione, calabrese di origine) hanno la pelle dura, non bevono le chiacchiere.

TRATTATIVA STATO/ MAFIA. 1. DOPO NAPOLITANO…

napolitano

…i commenti più diversi, con un solo punto fisso: Napolitano, pur dichiarando di non avere alcuna consapevolezza di trattative, ha detto che la mafia aveva ricattato il governo, anzi i governi dell’epoca, minacciando altre stragi. Dopodiché, nelle varie ricostruzioni della sua deposizione (opportuno ricordare che i mass media non erano ammessi e che il Presidente ha auspicato che presto siano resi pubblici gli atti), si è scatenato il solito ginepraio di interpretazioni di commenti diversi. Ieri ho scritto che di tutto questo si poteva fare a meno, e malinconicamente confermo: la vicenda potrà essere affidata alle ricerche forse (e ripeto e sottolineo forse) utili degli analisti e degli storici. A breve, nulla sarà possibile chiarire definitivamente e l’interesse della gente – fatto non trascurabile, nel caos della vita italiana di oggi – è vicino allo zero assoluto.

TRATTATTIVA STATO/MAFIA. 2. SILENZIO, LA SCELTA DI FERRARA

ferrara

A proposito di quanto ho scritto qui sopra, segnalo con entusiasmo la scelta di Giuliano Ferrara e dell’eccellente gruppo del “Foglio”: neanche una riga stamattina, sulla vicenda che invece, su tutti gli altri giornali di informazione, è apparsa come la principale notizia. Evviva. Una scelta drastica e perfettamente incorniciabile nello stile snob che caratterizza e distingue il giornale. Un rifiuto, piacevole, ad aggiungere parole a parole, confusione a confusione. Mi auguro però che domani Giuliano, da par suo, ci spieghi perchè ha deciso di tagliar corto: sarebbe, anzi spero che sarà, se così vorrà, un godimento dello spirito.

TRATTATIVA STATO/MAFIA. 3. SGARBI INCONTENIBILI RIVELAZIONI  A “L’ARIA CHE TIRA”

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Al contrario di Ferrara, Vittorio Sgarbi – del resto anch’egli fedele al suo stile, e sempre coerente – ha giganteggiato nel programma mattutino de La7, condotto da Myrta Merlino, sempre più bonaria e scaltra. Per interrompere il diluvio di “cazzo”, “porca puttana”, et similia, che usciva di bocca al suo ospite infuriato, Myrta si è vista costretta a chiamare la pubblicità. Addirittura Sgarbi aveva mandato a quel paese anche il pubblico in studio, che applaudiva gli interventi contrari al suo pensiero. Al rientro in diretta, neanche più una parola. Questo, comunque, il succo: Vittorio ha dichiarato di aver incontrato cinque volte a Cortina Ciancimino Sergio, che gli disse tra l’altro come Napolitano fosse il garante tra Stato e mafia, e che nessuno degli inquirenti lo chiamò  a testimoniare. Sgarbi ha anche rivelato che una sua fidanzata gli parlò del contenuto dei nastri delle intercettazioni, durante una performance a letto. La signora, “moglie di una delle cinque persone autorizzate ad ascoltare i nastri”, resta ignota: Vittorio, da gentiluomo, ha assicurato che non ne dirà il nome. E’ un altro piccolo giallo, in salsa erotica, che si inserisce tra i molti misteri di questa confusa storiaccia. Forse l’unico capitolo che, almeno privatamente, avrà un seguito: se il marito tradito, riconoscendosi, chiederà spiegazioni alla moglie fedifraga.

MINISTERO DEGLI ESTERI. SPUNTA PUNTUALE IL PREZZEMOLO, LUCA DI MONTEZEMOLO

Montezemolo

Scrivo prima delle decisioni del premier e del Quirinale: nella “rosa” dei candidati per il ruolo di ministro degli esteri rimasto vacante dopo la promozione europea della Mogherini, è spuntato puntualmente anche il nome di Montezemolo. Non credo che il colpo gli riuscirà, e tuttavia con ammirazione – come di fronte a uno spettacolo della natura, un ghiacciaio delle Alpi o le cascate del Niagara – rimango stupefatto dalla capacità di Luca di tenere alta l’attenzione su di sè! Questa volta, e davvero nessuno se l’aspettava, è riuscito a inserirsi perfino in queste cronache politiche. Dopodichè, tre considerazioni si impongono. La prima: forse stanno scemando le possibilità di Luchino di volare sul nido del cuculo, ossia all’Alitalia? E sul gossip serve a deviare l’attenzione degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica? La seconda: ma se Renzi e Marchionne appena ieri si sono esibiti pappa e ciccia, con gli abbracci e baci americani, e se Marchionne ha cacciato brutalmente Luchetto dalla Ferrari, esiste un filo rosso o nero che lega l’ennesimo intrigo di potere delle caste italiane? La terza: concordo con Marzio Breda, eccellente giornalista del Corriere della Sera, ormai nei governi europei ogni premier tende a curare in prima persona la politica estera, dimodochè l’importanza operativa del ministro designato inevitabilmente diminuisce. (A Ben pensarci, quest’ultima riflessione ritaglia una perfezione deliziosa per la candidatura di Luchinone! Mai, nella sua esagerata carriera, Montezemolo si è occupato operativamente di qualcosa, con qualcosa di suo…).

MINESTRONE ITALIANO. SEMPLIFICAZIONI: VIOLANTE E CATRICALA’, CAMUSSO, ZAIA, CHRISTILLIN, BOBBIO

Catricalà

A volte i titoli dicono tutto: Il Fatto, pagina 8: La riflessione di Catricalà. “Io e Violante alla Corte, una brutta coppia.” // Il Corriere della Sera: “Violante: una deriva che offende le istituzioni, e io rinuncio.” (ndr, ma Violante non poteva pensarci un po’ prima, senza tenere in stallo il Parlamento, anzichè aspettare la delegittimazione di Renzi?) // Evelina Christillin: “I Moratti come la famiglia Addams”, “Thohir cicciobello a mandorla”. // La Repubblica: Luca Zaia, “Ebola, il Veneto non è un lazzaretto. Americani, andate a curarvi a casa vostra.” // Susanna Camusso: “Renzi è a Palazzo Chigi per volere dei poteri forti, lo ha ammesso Marchionne.” // Gustavo Zagrebelsky: Nell’elogio della discordia, la vera anima di Bobbio. Difese la democrazia minima per confutare il principio dell’unità a tutti i costi.”

RENZI CUORCONTENTO, STAVOLTA SE LA RIDE CON NIBALI

Renzi-Nibali

Al premier appiccicherei il soprannome di “Cuorcontento” (il ciel l’aiuta): non perde occasioni per ridere. Ultimamente di fronte alle richieste dei sindacati, e va bene. Qualche giorno fa, in un abbraccio con Angela Merkel – capisco la signora, ma lui che diavolo aveva da ridere? L’ultima è di stamattina: una risatona, come neanche si vedono più in pizzeria alle tavolate dei goliardi, con il campione di ciclismo Vincenzo Nibali. Perfino il vincitore del Tour de France, con sobria e tipica sicilitudine, lo osserva perplesso.

 cesare@lamescolanza.com

 

29.10.14