OGGI VI DICO CHE…PIER LUIGI CELLI DIXIT

“Viviamo momenti confusi. Con cambiamenti che,  mentre incorporano trasformazioni tecnologiche sempre più sofisticate e attori mondiali fino a poco tempo fa impensabili come potenze,  sembrano mettere il nostro Paese in una difficoltà crescente per i ritardi accumulati e il disorientamento di classi dirigenti ripiegate su se stesse.” (Pier Luigi Celli, “Alma matrigna. L’università del disincanto”, Imprimatur editore, 2013).

ATTUALIZZANDO… E’ SEMPRE PEGGIO

pier luigi celli

Per l’attualizzazione, per Celli faccio un’eccezione: non me la riservo per me, la lascio a lui. E’ sempre un piacere leggere ciò che scrive l’ex direttore generale della Rai, e anche parlare con lui. E’ colto, ironico, sintetico e cinico quanto basta, affabile e orgoglioso come i romagnoli (per questo giustifico, o meglio cerco di comprendere l’amicizia, contro natura intellettualmente, con un personaggio come Mauro Moretti, anche lui romagnolo). Rispetto a quanto scrive, anche nel 2013 – anno di uscita del suo libro – una sola osservazione: non avrei scritto “sembrano mettere il nostro Paese in difficoltà”, ma “mettono il nostro Paese in difficoltà.”E questa difficoltà si aggrava ogni giorno di più! Lascio quindi la parola ancora a Celli. “Manca la spinta di progetti avventurosi, la narrazione di imprese che trascinino; e così si dissolvono passioni e interessi coinvolgenti, in grado di guidare fuori da una crisi che morde. Abbiamo tutti bisogno di stimoli a fare e, soprattutto, di qualcuno che ci aiuti a capire il perché di quello che succede, dandoci il senso dell’impegno; la direzione di marcia; la spinta a farci carico anche di quelli che non avrebbero responsabilità per quello che sta accadendo.” Vi consiglio di procurarvi e leggere “Alma matrigna”, uno splendido pamphlet di riflessione non solo su studio e università, ma sulla nostra società di oggi, in disfacimento (raddrizzabile, spero).

 ENEL, ANDREA FALESSI AL POSTO DI COMIN

andrea falessi

Andrea Falessi, romano, 53 anni, responsabile delle relazioni esterne di Enel Green Power, prende il posto che fu di Gianluca Comin, all’Enel. E’ laureato in Lettere, Storia moderna e contemporanea. Giornalista professionista, ha lavorato in tivu e nei giornali dal 1986 al 2001, poi alla Ras, gruppo Allianz fino al 2004. Da lì ininterrottamente all’Enel, con una sola interruzione, nel 2012, quando andò a fare il portavoce del ministro degli affari regionali. Sulla carta, un’ottima scelta. Auguri!

 

LETTERE / TELEGRAMMA SU ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA E PANEBIANCO
angelo panebianco

Mi telegrafa R.C., ottimo esperto di comunicazione: “Chissà se il cambio di formato del Corriere il prossimo 24 c.m. aiuterà Galli della Loggia e Panebianco a non essere incontinenti.” Chissà?!?  Scommetterei proprio di no. Purtroppo, un broker di scommesse (chiederò ai londinesi) offrirebbe una quota bassissima.

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RAI 3 VS LA 7: VINCE GIANNINI, MA I TALK SONO ALLA FRUTTA

giannini

Donato Moscati mi assicura che non era mai successo, nella storia della televisione italiana, che andassero in onda due programmi identici nella stessa serata. A mio parere, i risultati sono stati stravolti dall’eccellente share (15%) del film “Nessuno mi può giudicare”, protagonista la brava Cortellesi. E i Cesaroni, pur con un lieve calo, si sono attestati al 16% con 4 milioni. Premesso tutto ciò, Giannini ha esordito con un eccellente Ballarò, 11.76%,  e 2.5 milioni di spettatori, meritandosi i complimenti del direttore generale Gubitosi. Mentre Di Martedi non è andato oltre il 3.47% con 755 mila. Da notare che Giannini ha fatto due punti in meno della prima puntata di Ballarò di Floris l’anno scorso su Raitre, mentre il Floris de La7 non ha neanche sfiorato la media della rete. L’impressione che la formula tradizionale del talk show sia alla frutta. Con un target abbastanza fedele, ma certo ormai non estensibile, se mai in riduzione, anche lieve ma costante. Consolazione per Cairo la conferma dei buoni risultati dei programmi del mattino. E comunque Floris è un fondista, non certo uno scattista. Si vedrà.

GOSSIP? LILLI GRUBER NON AVEVA IL MAL DI GOLA…

lilli gruber

L’assenza inaspettata, per una sera, della fascinosa Lilli dal suo Otto e mezzo è stato spiegato ufficialmente con un mal di gola! Macché: è stata un’impennata polemica di Gruber, che rivendica i suoi ottimi risultati, a fronte dei privilegi, delle coccole e delle concessioni per altri conduttori. Dicono che ci sia stata una telefonata di fuoco di Lilli a Urbano (un astuto e mite interlocutore, con spina dorsale di acciaio, con cui nessuno riesce a litigare). Si lamenta che la telefonata, non essendo stata intercettata da alcun magistrato, non possa essere riferita nella sua testualità.

 

BENIGNI BATTE CROZZA. MA CI SI ASPETTAVA DI PIU’

roberto benigni

La sfida tra Giannini e Floris si annunciava intrigante anche per la presenza di Roberto su Rai3 e di Maurizio su La 7. Non c’è stata quasi sovrapposizione. I due si sono attenuti al minimo sindacale. Benigni, la classe non è mai acqua, ha spiazzato Giannini con battute buoniste, quasi poetiche, e uno slogan ottimista e positivo, “Ricordiamoci del futuro”. Crozza, così così. Alla fine il più pungente protagonista nelle interminabili passerelle è stato Renato Brunetta a Ballarò. Ha sferrato (come aveva fatto con Fabio Fazio in una memorabile puntata di Che tempo che fa) due colpi d’incontro a Giannini. Bravissimo Massimo a non barcollare.

 

*** Qualora lo vogliate scrivere indirizzando a cesare@lamescolanza.com

 

 

17.09.14