OGGI VI DICO CHE…PARLIAMO DI SALUTE

“Dottore: un gentiluomo che prospera con le malattie e muore con la buona salute” (Ambrose Bierce, “Dizionario del diavolo”, 1911).

“Non cercare le apparenze: possono ingannare. Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi. Cerca qualcuno che ti faccia sorridere, perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia” (Anonimo).

“La salute è il miglior guadagno, la contentezza è la migliore ricchezza, la fiducia è il miglior parente, l’estinzione è la suprema felicità” (Siddharta Gautama Buddha).

 

ATTUALIZZANDO… SANITA’ 1. UNA ESPERIENZA PERSONALE

MAZZULLO

Ieri sera temevo di morire, per un dolore all’addome. E’ accorso al capezzale il mio amico Domenico Mazzullo, psichiatra, sempre puntuale e affidabile nei momenti di bisogno. Mi ha palpato con affetto, sapienza e pazienza. Poi sono arrivati due medici della Guardia Medica: uno dei due non mi ha degnato di uno sguardo, era estasiato dall’opportunità di conoscere Mazzullo, popolarissima star in televisione. Lo ha riempito di complimenti, non la finiva più di esternare la sua stima e simpatia verso l’illustre (e imbarazzato) collega. L’altro medico era una dottoressa, concreta, sintetica, efficiente: mi ha visitato, mi ha dato qualche consiglio, soprattutto una iniezione per calmare il dolore. In precedenza, al telefono, mia moglie aveva sentito i due medici – in vacanza, beati loro – che mi sono più vicini a Roma: Renata Daniele e Mauro Pulone. Insomma, non posso fare la vittima e sostenere, come mi sarebbe piaciuto, di essere rimasto solo e abbandonato nel mio letto di dolore. Mia moglie, brontolando come d’abitudine, ha fatto la sua parte, spingendosi dove mai si era spinta, neanche quando era esageratamente innamorata (e forse proprio per questo): mi ha praticato un salvifico clistere.

Stamattina mi sono svegliato bene, una meraviglia. Credo che partirò per l’Austria. Giuro davanti a chi segue questo diario, a mia moglie e ai miei figli, e in particolare al mio Angelo (nome, omen, è il mio angelo custode) Ceci, dietologo di fama e di prestigio, giuro di smettere di mangiare in modo selvaggio, gulash hot dog pizza e gelati, in quantità estrema come di solito ma neanche occasionalmente, smetterò di ingurgitarmi della mia adorata birretta (una birretta ogni tanto, sì)…

Non voglio fare altre figure indecenti di fronte a voi tutti. Prometto. Inseguirò quel traguardo che desiderano tanti salutisti: voglio morire sano.

SANITA’ 2. RICCARDO RUGGERI, ALBERTO MINGARDI E LA LEGA

RUGGERI

Trascrivo qui un eccellente articolo di Riccardo Ruggeri, apparso mercoledì su “Italia oggi”:

“Premetto che sono un estimatore, e amico, di un giovane, per dirlo in termini calcistici, “un ‘80”, Alberto Mingardi: non è né un Erasmus, né un Telemaco, ma semplicemente una delle menti più lucide fra i nostri giovani, per di più un liberale come me, anche se più “puro” di me. Alberto, che scrive indifferentemente sul Wall Street Journal o sui grandi giornali italiani, ha pubblicato sul Corriere un pezzo esemplare sulla Sanità Lombarda che invito tutti a leggere; purtroppo nessuno ha sollevato il dibattito che il tema imponeva. Confesso pure che c’è un aspetto egoistico da parte mia nell’affrontare questo tema: pur vivendo in Svizzera, alla mia età sapere che al di là del confine, che attraverso di frequente, posso finire sia in un nosocomio pubblico che in uno privato, con la certezza di avere lo stesso trattamento, mi tranquillizza. Alla luce del recente “Libro Bianco” sul sistema socio-sanitario in Lombardia, del Governatore Maroni, temo che non sarà più così, e ciò mi preoccupa molto.

Chi mi legge sa che sono stato un feroce critico di Berlusconi e dei suoi governi, ma gli ho sempre riconosciuto due meriti: una politica estera, specie energetica, che ha sottratto il Paese all’orrendo “tallone” delle società petrolifere anglo-franco-americane (colluse con i loro paesi, e con i vari Economist, FT, NYT, Le Monde a reggere il sacco) e la sanità lombarda, da ripetere come modello dell’intero Paese. Entrambe di chiaro stampo liberale, purtroppo tutto il resto della sua politica economica è stata sciagurata, così come quella del centro-sinistra, versione prodiana, montiana, lettiana, renziana, che dir si voglia.

Mi sono letto le 156 pagine, in tre tomi, del documento. Sono rimasto colpito che un uomo come Maroni, rappresentante di quella Lega che, insieme a FI e a Formigoni (a prescindere dai disgustosi casi Fondazione Maugeri e San Raffaele), aveva messo a punto e gestito il miglior servizio sanitario italiano, anzi fra i migliori in Europa, si dedichi ora a smontarlo dall’interno. Per dirla in termini manageriali, è il classico documento strategico-organizzativo concepito da banali consulenti, per trasferire ruoli-responsabilità dalle “line” alle “staff”, il principio della fine di ogni organizzazione umana di grandi dimensioni, con la contemporanea creazione di caste di alti burocrati, onnipresenti e onnipotenti, con Assessori (politici) proni ai loro voleri.

Un passo indietro. Il geniale principio su cui è basato l’attuale sistema lombardo è quello del “pagamento a prestazione”: la Regione paga solo per le prestazioni effettivamente svolte. Grazie a questa filosofia, le prestazioni del servizio, sia da parte delle strutture pubbliche che da quelle private, avviene alle medesime condizioni, cioè per “prestazione” fornita. Che poi, a queste condizioni di mercato, gli ospedali privati facciano profitti e quelli pubblici spesso perdano quattrini (e le perdite siano ripianate da noi contribuenti), dipende solo dalla capacità gestionale del management di entrambe le imprese, nell’ottimizzare o meno tecnologie, processi, utilizzo della forza lavoro. Quando i privati, vedi crac del San Raffaele, hanno mal gestito sono giustamente falliti (rimando a un mitico articolo sul Corriere di Massimo Mucchetti, luglio 2011), così come il pubblico.

Mi chiedo: perché FI, NCD, soprattutto Lega, vogliano seppellire l’unica riforma liberale di questo Paese? E giochino pure sulle parole: passare dalla “concorrenza” alla “concorrenza-collaborazione”, da “azienda” ad “agenzia”, una semantica pelosa che significa cos’altro se non furbate, ad usum burocrati? Il linguaggio del Libro Bianco, che pare più di stampo tosco-emiliano che lombardo, è coerente con i suoi contenuti, il periodare è quello dei tecnocrati delle “terze vie”, fumoso, ambiguo (nulla del sano linguaggio terragno della Lega prima maniera), attraversato da orgasmi multipli sul sociale, tipico dei morotei, con la classica spruzzatina del “prezzemolo don Ciotti-Farinetti”, oggi imperante.

In queste condizioni fare una Leopolda Blu del centro-destra mi parrebbe ridicolo, meglio una fusione, trasparente, per incorporazione di Lega-FI-NCD nel grande “Rassemblement PD”, lasciando fuori solo noi quattro gatti liberali, ultimi giapponesi, e un greco, che anziché chiamarsi Zorba, curiosamente si definisce Tsipras. Questa rubrica, nel suo piccolo, non può lasciar soli l’amico Alberto Mingardi e l’Istituto Bruno Leoni nella loro opposizione ai mulini a vento lombardi, pervasi dalla losca semantica, “privato sociale”, “concorrenza-collaborazione”, “no azienda, sì agenzia”.   editore@grantorinolibri.it    @editoreruggeri

GLI AFORISMI DI CESARETTO. 4. … LA ROVINA DEL PROGRESSO

EVOLUZIONE

Vi ho già detto che, se fossi nato in una età primitiva, certo non sarei stato io quello in grado – anche minimamente – di contribuire al progresso della civiltà. Oggi posso aggiungere che, essendo invece nato in un’epoca e in una società cosiddette civili, contribuisco per la mia parte – con milioni di miei simili – alla distruzione delle conquiste della civiltà. Era meglio che non nascessi, essendo inadatto a far qualcosa di positivo, sia nell’età della pietra, sia nei tempi moderni.

 IL CLUB DELL’IRONIA. MA VOLETE COLLABORARE SI’ O NO?

THE CLUB

Ho fondato il Club dell’Ironia, le decisioni finali mi spettano. Ma, amici e nemici, volete collaborare o no? Per prima cosa, devo formare una decina, o una dozzina al massimo, di grandi personaggi dell’ironia – tutti defunti. Un omaggio, un riconoscimento; anche una scaltrezza per segnalare che non si tratterà di pizza e fichi. Voleremo alto. Per ora ho scelto solo due o tre nomi: Mark Twain, Oscar Wilde, Winston Churchill. Ho in mente un altro centinaio di nomi, ma mi piacerebbe registrare le vostre opinioni, fosse pure, semplicemente, per bocciarle.

 LETTERE / SU MARCELLO DELL’UTRI E IL CONCORSO ESTERNO

DELL'UTRI

Ho ricevuto molte repliche (tutte di solidarietà e consenso) a proposito del caso di Marcello Dell’Utri. Scelgo questa, firmata dall’onorevole Ada Urbani: “Sono molto d’accordo sulla insussistenza del reato di concorso esterno… Così come sul “Non poteva non sapere…”. Inoltre, ho assistito giorni fa, ad una tavola rotonda nella quale ho ascoltato un magistrato donna affermare che … “le leggi si interpretano non si applicano solo. E in questo caso, la sensibilità delle donne diventa il fattore discriminante” roba da brivido. La platea, tra l’altro composta di donne, soprattutto, mormorava… alquanto. Ma giudice, imperterrita, continuava ad esaltare l’intransigenza preziosa delle donne. C’è da aver paura!!! Riguardo a Marcello ho per lui sempre un pensiero, grazie per il suggerimento sul dono di libri. Spero, in ogni caso, possa al più presto comprarseli da solo. Ada Urbani.”

Rinnovo il mio appello a tutti gli amici di mente libera: per dar conforto e solidarietà a Dell’Utri, inviategli in dono un libro, come si dice un titolo “pensato”, a questo indirizzo: Via Burla, 59, 43122  Parma.

*** Scrivetemi, qualora lo vogliate (io sono sempre felice di registrare opinioni, puntualizzazioni, critiche: se possibile, risparmiatemi solo gli insulti) indirizzando a cesare@lamescolanza.com . Rispondo a tutti, qui o privatamente.

 

 

24.07.14